Название: Fra Tommaso Campanella, Vol. 2
Автор: Amabile Luigi
Издательство: Public Domain
Жанр: Зарубежная классика
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Il Nunzio gli era anche molto amico, siccome si rileva da un'altra sua lettera del 1o giugno 1601, dove si legge: «Fra tutti i Ministri che son qua di S. M.tà Cattolica non ho maggiore domestichezza che con il Consigl. Pietro di Vera d'Aragonia, che mi fu dato per Collega da N. S.re ne
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Così nel Carteggio del Residente di Venezia; ved. Doc. 184, pag. 94.
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Ved. nel Carteggio Vicereale il Doc. 36, pag. 42.
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Ved. Doc. 382, pag. 395.
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Ved. Doc. 307, pag. 256.
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Ved. Doc. 373, pag. 383.
6
Ved. Doc. 61, pag. 53.
7
Ved. Doc. 209, pag. 109.
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La serie de'
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Pel De Ponte come Consigliere, ved. Reg.
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Ved. Registri
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Ved. per tutte lo notizie sul Sances, De Lellis, Discorsi delle famiglie nobili del Regno di Napoli, Nap. 1654-71, voi. 2.o part. 3a p. 390; pel parentado co' Morano ved. specialmente Della Marra Duca della Guardia, Discorsi delle famiglie estinte, forastiere, o non comprese ne' Seggi di Napoli, Nap. 1642 p. 264.
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Ved. Doc. 54, pag. 51.
13
Ved. Doc. 52, pag. 50.
14
Ved. Doc. 365, pag. 365.
15
Ved. Doc. 394, pag. 455 e seg.ti.
16
Ved. Doc. 62 e 65, pag. 54 e 55.
17
Ved. Registri
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Cons. Doc. 304, pag. 246.
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Ved. Doc. 64, pag. 54.
20
Ved. Doc. 67, pag. 56.
21
Ved. Doc. 37, pag. 42.
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Ved. Doc. 39, pag. 13.
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Ved. Toppi, De origine omnium tribunalium, Neap. 1655-66, vol. 2o, pag. 187.
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Il Nunzio gli era anche molto amico, siccome si rileva da un'altra sua lettera del 1o giugno 1601, dove si legge: «Fra tutti i Ministri che son qua di S. M.tà Cattolica non ho maggiore domestichezza che con il Consigl. Pietro di Vera d'Aragonia, che mi fu dato per Collega da N. S.re nella causa della rebellione».
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Ved. Doc. 38, pag. 43.
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Ved. Doc. 325, pag. 276.
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Ved. la nostra Copia ms. de' processi ecclesiast. tom. 2o fol. 173-1/2.
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Un ms. posseduto dal Minieri-Riccio dà notizie delle fosse oscure, delle iscrizioni, delle ossa «rinvenute ne' sotterranei della torre Aragonese in occasione della fabbrica di una stufa per la nuova fonderia, di cannoni di ferro». La qualificazione della torre è uno sbaglio del raccoglitore delle iscrizioni, poichè la fonderia esiste sempre ed è facile vedere dove corrispondano i suoi fornelli. Le iscrizioni trovate leggibili rimontano solo al 1660; una del 1698 è di un tale che da 27 giorni vi si trova per essere andato incontro al Cardinale Principe di Savoia; spaventevole è quella di un tale, che impreca a' suoi parenti, i quali, per salvarsi, l'hanno fatto menare in quel posto, senza luce e tutto nudo, ove cerca la morte per finire di penare, e residui di scheletro ivi giacenti fanno pensare che vi trovò la morte. Ved. Catalogo de' MS. della Bibl. di Minieri-Riccio voi. 3o Nap. 1869, pag. 158.
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Ved. Doc. 421, pag. 527. Quivi specificatamente si notano tutte queste cose, attestate da fra Pietro Ponzio; e fra Pietro, per sua scusa, potè bene inventare che il Campanella trasmettesse i suoi Sonetti a Maurizio, calandoli giù dalla finestra, ma non inventare che la finestra di Maurizio si trovasse sotto quella del Campanella. D'altronde anche nella confessione ultima di Maurizio vedremo fatta menzione di parole scambiate tra lui e il Campanella nelle carceri di Napoli, e questo non potè accadere che dalle finestre.
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Ved. Doc. 376, pag. 386.
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Rimanga ben chiaro che il processo fu propriamente intitolato «di tentata ribellione»; solo pel vantaggio della brevità noi diciamo «processo della congiura», la quale maniera di esprimerci è del resto consentanea all'altra anzidetta, e certamente preferibile a quella che troviamo pure usata negli Atti e ne' Carteggi, cioè «processo di ribellione».
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Ved. i Doc. 441 e 442, pag. 551.
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Abbiamo fatto avvertire altrove (vol. 1.o p. 303) che potevano i Giudici, pe' delitti di lesa Maestà servirsi de' più gravi tormenti, ma non di tormenti nuovi. Qui aggiungiamo che lo stesso Farinacio cita la
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1. o Ne' Reg.i
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Il feudo di Burgorusso, già difesa per le razze de' cavalli di Corte sotto gli Aragonesi, concesso poi al Conte di S.a Severina, era passato fin dal cadere del 1400 a Geronimo de Connestavulo subfeudatario del d.to Conte, e Francesca de Connestavulo lo recò in dote a Gio. Francesco Morano fin dal principio del 1500; era quindi già da un secolo posseduto da' Morano, onde poi con D.a Camilla Morano passò al Sances sud.to che divenne anche Marchese di Gagliato (ved. Reg.i delle