Fra Tommaso Campanella, Vol. 2. Amabile Luigi
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Название: Fra Tommaso Campanella, Vol. 2

Автор: Amabile Luigi

Издательство: Public Domain

Жанр: Зарубежная классика

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СКАЧАТЬ bello conoscere l'atteggiamento de' giuristi napoletani e del Consiglio Collaterale, fin dalla prima notizia di questo passo della Corona di Spagna verso Roma: ce l'insegnano due brani di dispacci del Residente Veneto scritto il 14 7bre e 26 8bre 1599. – 1.o «Intorno alla investitura del Reame persistono tuttavia quelli che nelle materie feudali sono stimati più intendenti, che non dovesse la M.tà Cattolica condescender mai a dimandarla, poichè il Re suo padre, nell'atto che allhora era necessario per la rinuncia fatta vivendo dall'Imperator Carlo, fù investito da Papa Giulio terzo per sè et legitimi heredi, et discendenti secondo l'obligo et uso delle antiche et moderne infeudationi». – 2.o «Il Consiglio non può accomodarsi che sia la persona sua (int. del Vicerè) che faccia l'atto di prestar l'obedientia al Papa, facendo in ciò molte considerationi, et movendo consequenze importanti per gli interessi di questo Regno con la Sede Apostolica, le quali tutte sono state con esso corriero rappresentate alla M.tà Cattolica». – Ma le rimostranze furono vane, e al Vicerè fu rinnovato l'ordine di recarsi a Roma.

104

Confr. vol. I.o pag. 70.

105

Ved. nell'Archivio Storico Italiano an. 1866 la Lett. latina al Papa, a pag. 82, e la Lett. al Re di Spagna a pag. 91.

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Ved. le Poesie ediz. d'Ancona p. 100. Anche nelle Lettere più volte accenna a riconoscere che la pazzia fosse simulata.

107

Ved. il Carteggio del Nunzio filz. 231, Lett. del 13 aprile, 25 maggio e 15 giugno.

108

Ved. Doc. 392, pag. 416.

109

Ved. la nostra Copia ms. de' processi eccles. tom. 1.o fol. 362-1/2. Dal brano della lettera del Vescovo risulterebbe che il Nunzio avesse fatto molti giorni prima osservare il Campanella, e gli fosse stato riferito che in segreto egli parlava assennatamente: ma fu questa senza dubbio una piccola vanteria del Nunzio, mentre l'osservazione del Campanella venne ordinata dal Sances, il quale dovè poi discorrerne al Nunzio; difatti le relazioni avute dal Sances si raccolsero in sèguito nel processo di eresia, non le relazioni avute dal Nunzio, il quale si curava ben poco del Campanella e de' frati.

110

Ved. Doc. 350, pag. 327.

111

Ved. Doc. 361, pag. 356. Ma non è sicuro che questo d'Assaro fosse carcerato per la congiura: un Cesare d'Assaro, clerico, trovasi nominato qual prigione nel Carteggio del Nunzio; egli era incriminato di assassinio, con la tortura avea purgato gl'indizii, e non vedendosi liberato fuggì di Castello in compagnia del cav.r Capece ma fu ripigliato. Ved. Lett. da Roma, filz. 210 e 211, let. del 18 8bre 1597, 13 marzo 1598 etc. etc.

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Si dia uno sguardo all'indice delle poesie che pubblichiamo. E ci si permetta di aggiungere che quando fra Pietro fu poi interrogato circa le poesie, tra le diverse provenienze, indicò «per la maggior parte che sono più di 25» quella da altri carcerati, i quali dicevano averle avute da Maurizio, cui sarebbero state date direttamente dal Campanella etc. Non ci fermiamo su questa scusa di fra Pietro che cita il morto, scusa manifestamente inventata anche perchè sarebbe difficile riferire tante poesie al breve periodo in cui Maurizio rimase nelle grazie del Campanella, vale a dire dal 9 9bre al 19 10bre, o poi gli argomenti di molte fra esse alludono fuori ogni dubbio a circostanze posteriori a tale periodo; ma notiamo la distinzione di questo numero di «più di 25» poesie, che rappresenterebbero un gruppo speciale più antico.

113

Ved. Doc. 436, pag. 549, e i seguenti.

114

Ved. Doc. 441, pag. 551, e i seguenti.

115

Ved. Doc. 459, pag. 558.

116

Le favole da una parte, gli scismi dall'altra. Vedi Doc. 456, pag. 556.

117

Ved. Doc. 452, 453 e 457, pag. 555 e 557.

118

Ved. Doc. 489, pag. 569.

119

Ved. Doc. 447, pag. 553.

120

Ved. Doc. 451, pag. 554.

121

Ved. Doc. 440, ib.

122

Ved. Doc. 439, pag. 550.

123

Ved. Doc. 449 e 450, pag. 554; dippiù gli anteriori 444-46, e 448, pag. 552-53.

124

Ved. Doc. 464, pag. 559.

125

Ved. Doc. 455, pag. 556.

126

Ved. Doc. 400, pag. 475.

127

Ved. Doc. 268, pag. 188.

128

Anche nella stampa di questi documenti ci siamo ingegnati di riprodurre le postille e le aggiunte in modo da poterle distinguere dallo scritto primitivo impiegandovi altro carattere: preghiamo i lettori di guardarli, in riscontro a quanto stiamo per dire; ved. Doc. 401, pag. 478.

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Allude manifestamente alla perdita delle navi che si ebbe al tempo in cui si fece morire il clerico Cesare Pisano.

130

Intendi Niccolò Tedeschi, Benedettino Catanese, Arcivescovo di Palermo, poi Cardinale, detto anche l'Abate Palermitano. Di lui si hanno molte opere; morì nel 1445.

131

Ved. per Ferrante la Numerazione de' fuochi riportata nella nota alla pag. 10 del vol. 1.o; per fra Pietro ved. la sua prima deposizione innanzi al Vescovo di Gerace (Doc. 294, pag. 226).

132

Ved. Capaccio, Il Forastiero, Nap. 1634, pag. 503.

133

Ved. Doc. 229 pag. 120. Il poter «nominare» delinquenti, per farli indultare, era uno de' diversi modi di compensi pro meritis: nel caso del Lauro la nominazione fatta non è espressa, ma s'intende, mentre in altri casi è espressa. Ne citiamo uno relativo ad un soggetto del quale anche si è parlato in questa narrazione: «a 17 de marzo 1594 indulto et gratia facta à Prospero morales de peczolo per l'homicidio commesso in persona de mutio costantino stante lo servitio facto per battista de amicis d'havere dato in mano dela corte Marco sciarra e nominatione facta in persona de decto prospero». Ma generalmente era questa una delle concessioni minori, che si accompagnavano ad altre di maggiore entità.

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Ved. i Reg. Sigillorum vol. 40 e 42. – 1.o «3 Gennaro 1602. Licentia de arme in persona de Fabio de Lauro, pietro de lauro, mauritio spina et ferrante de lauro». – 2.o «3 de aprile 1604. Licentia de arme in persona de fabio de lauro, pietro de lauro, mutio spina (sic) et ferrante de lauro».

135

Ved. i Reg. Sigillorum vol. 31 (an. 1595) e vol. 37 (an. 1600); in quest'ultimo si legge: «A dì 16 xbro, Privilegio del off.o di perceptore della seta della città di Catanzaro in persona de Gio. Battista Biblia».

136

Ved. Doc. 231, pag. 120.

137

Ved. i Reg. Litterarum S. M.tis vol. 12, (an. 1602-1610) fol. 545. Re Filippo dice al Vicerè che approva la transazione proposta dal Principe, ed aggiunge: «y por obligar le mas, he tenido por bien de le honrrar y hazer merced de una plaça del Conseio Collateral de que se le embiara su Titulo como se lo dereis de mi parte, y que en lo de la Compania de gente de armas que pide, en las ocasiones que se offroscieren se tenra con su persona y meritos la cuenta que es razon para hazer le la merced que huviere lugar». La lettera è in data del 12 luglio 1606.

138

Ved. Doc. 232, pag. 121.

139

Ved. i Reg. Privilegiorum vol. 125 (an. 1602) fol. 13. t.o; e confr. i Reg. Officiorum Suae Maj.tis vol. 1.o fol. 202.

140

Reg. Privilegiorum vol. 123 (an. 1602-1603) fol. 128.

141

Ved. Doc. 233, pag. 122.

142

Ved. Doc. 235, pag. 123. Il suo viaggio a Madrid è ricordato in una delle sue lettere al Gran Duca di Toscana, che abbiamo già citata altrove; ved. vol. 1.o pag. 127 in nota.

143

Ved. i Reg. MercedumСКАЧАТЬ