Название: En torno a la economía mediterránea medieval
Автор: AAVV
Издательство: Bookwire
Жанр: Документальная литература
isbn: 9788491346647
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La concezione del lavoro come prima forma di lotta contro la povertà è dunque già presente nelle società urbane dell’Italia bassomedievale: proseguirà poi –anche se non sempre in modo lineare– in età moderna e, in forme più articolate e consapevoli, nei secoli a noi più vicini.80
Proprio in questo i centri della Penisola sembrano distinguersi dalle altre città dell’Occidente medievale, dove sicuramente era forte la consapevolezza di quanto fosse importante la presenza di una grande manifattura laniera,81 ma non risulta altrettanto presente nella visione degli organi di governo –o quanto meno non viene espressa in termini così espliciti– la funzione sociale che essa era in grado di svolgere.
1 Passo citato in Ph. Jones, «La storia economica. Dalla caduta dell’Impero romano al secolo XIV», in Storia d’Italia, 2, Dalla caduta dell’Impero romano al secolo XVIII, Torino, 1974, pp. 1468-1819, a p. 1728. Concetti simili si incontrano nella documentazione dell’arte della lana di Piacenza e di Gubbio (ibidem, p. 1765).
2 «ab experto cognoscitur civitates et terre gentibus replentur et abundant divitiis si in eis ministerium et ars lane frequentetur et augmentatur»: cit. in F. Franceschi, «Istituzioni e attività economica a Firenze: considerazioni sul governo del settore industriale (13501450)», in Istituzioni e società in Toscana nell’età moderna, Roma, 1994, pp. 76-117, a p. 76, nota 2 (riprendendo da Pietro Silva), e poi in A. Poloni, «Nec compelli possit effici civis pisanus»: sviluppo dell’industria laniera e immigrazione di maestranze forestiere a Pisa nel XIII e XIV secolo», in Cittadinanza e mestieri. Radicamento urbano e integrazione nelle città bassomedievali (secc. XIII-XVI), a cura di B. Del Bo, Roma, 2014, pp. 235-261, a p. 255.
3 Documento edito in R. Cessi, Le corporazioni dei mercanti di panni e della lana in Padova fino a tutto il secolo XIV, Venezia, 1908, pp. 82-83.
4 Archivio di Stato di Siena, Consiglio generale, 175, c. 43r, 3 ottobre 1366.
5 Statuti dell’Arte della lana di Prato (secoli XIV-XVIII), a cura di R. Piattoli e R. Nuti, Firenze, 1947, p. 127.
6 Passo citato in Franceschi, «Istituzioni e attività economica a Firenze »cit., p. 77.
7 Ibidem, p. 79.
8 G. B. Zanazzo, L’arte della lana in Vicenza (secoli XIII-XV), Venezia, 1914, p. 69.
9 E. Demo, L’ «anima della città». L’industria tessile a Verona e a Vicenza (1400-1550), Milano, 2001.
10 B. Dei, La Cronica dall’anno 1400 all’anno 1500, a cura di R. Barducci, Firenze, 1984, p. 82: a quell’altezza cronologica, stando al Dei, i panni fiorentini erano esportati soprattutto in Turchia.
11 Bonvesin da la Riva, Le meraviglie di Milano (De magnalibus Mediolani), a cura di P. Chiesa, Milano, 2009, pp. 56-57.
12 Il passo è riportato in B. Figliuolo, La vita, i viaggi e l’opera del canonico fiorentino Bonsignore Bonsignori (1468-1529), in Da Flavio Biondo a Leandro Alberti. Corografia e antiquaria tra Quattro e Cinquecento, Bari, 2009, pp. 25-97, a p. 40.
13 Sulla crescita demografica delle città dell’Italia comunale cfr. G. Pinto, «I nuovi equilibri tra città e campagna in Italia fra XI e XII secolo», in Città e campagna nei secoli altomedievali, Atti della LVI Settimana di studio del CISAM, Spoleto, 2009, pp. 1055-1081; id., «Tra demografia, economia e politica: la rete urbana italiana (XIII-inizio XVI secolo)», Edad Media. Revista de Historia, XV, 2014, pp. 37-57.
14 Per alcuni esempi vedi S. Bortolami, «Acque, mulini e folloni nella formazione del paesaggio urbano medievale (secoli XI-XIV)», G. M. Varanini, «Energia idraulica e attività economiche nella Verona comunale: l’Adige, il Fiumicello, il Fibbio (secoli XII-XIII)», entrambi in Paesaggi urbani dell’Italia padana nei secoli VIII-XIV, Bologna, 1988, pp. 227-330 e 331-372; L. Chiappa Mauri, I mulini ad acqua nel Milanese (secoli X-XV), Milano, 1984, pp. 66 e sgg.; P. Castagneto, L’Arte della Lana a Pisa nel Duecento e nei primi decenni del Trecento, Commercio, industria e istituzioni, Pisa, 1996, pp. 130-134.
15 Sulle lane prodotte o importate in Italia si vedano i saggi di G. Barbieri, G. De Gennaro, C. Manca, P. Racine, E. Rossini - M. Fennel Mazzaoui nel volume La lana come materia prima. I fenomeni della sua produzione e circolazione nei secoli XIII-XVII, Atti delle «Settimane di studio» dell’Istituto internazionale di storia economica «F. Datini», Prato, a cura di M. Spallanzani, Firenze, 1974, pp. 133-201.
16 Non sono poche le testimonianze che fanno riferimento alla sobrietà del vestire del tempo che fu, in contrapposizione al lusso del presente. Basti ricordare i notissimi versi di Dante sulla Firenze di Cacciaguida (Paradiso, XV, 100-102, 111-117): cfr. anche C. T. Davis, Il buon tempo antico, in Florentine Studies. Politics and Society in Renaissance Florence, ed. N. Rubinstein, London, 1968, pp. 45-69. Le leggi suntuarie, che proibivano l’ostentazione del lusso, in particolare nei vestiti delle donne, approvate in molte città tra la fine del XIII secolo e i primi decenni del XIV, sono un’altra testimonianza dei cambiamenti della moda: si veda a questo proposito M. G. Muzzarelli, Gli inganni delle СКАЧАТЬ