Название: En torno a la economía mediterránea medieval
Автор: AAVV
Издательство: Bookwire
Жанр: Документальная литература
isbn: 9788491346647
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11 A. ORLANDI, Oro e monete da Costantinopoli a Firenze in alcuni documenti toscani (secoli XV-XVI), in Relazioni economiche tra Europa e Mondo Islamico. Secc. XIII-XVIII, Europe’s Economic relations With The Islamic World 13th-18th Centuries, a cura di S. Cavaciocchi, Atti della «Trentottesima Settimana di Studi», 1-5 maggio 2006, Istituto Internazionale di Storia Economica «F. Datini»-Prato, Le Monnier, Firenze 2007, pp. 981-1004.
12 A. ORLANDI, Affaires et dévotions dans les documents des marchands florentins (1450-1550), in L’Économie des dévotions. Commerce, croyances et objets de piété à l’époque moderne, a cura di A. Burkardt, Presses Universitaires de Rennes, Rennes 2016, pp. 323-346.
13 A. ORLANDI, Playing with Luxury: Dolls ad Ambassadors for the Florentine Business Community in Sixteenth-Century Spain?, «Journal of Early Modern History», 22, 4, 2018, pp. 259-278.
14 G. VASARI, Le vite de’ più eccellenti, scultori e architetti di Giorgio Vasari, Firenze, Le Monnier, Firenze 1846; reperibile all’indirizzo internet: <https://books.google.it/books?id=edJfAAAAcAAJ&pg=PA37&dq=>, consultato il 22 novembre 2017.
15 Sul tema dei consumi di lusso rinvio a una breve ma efficace sintesi di Angela Orlandi che iniziando dalle posizioni di Roberto Sabatino Lopez e Armando Sapori offre una panoramica degli studi sull’argomento fino a Mary Douglas, Baron Isherwood, Richard Goldthwaite e Arijun Appadurai. A. ORLANDI, Tra austerità e lusso. Modelli di consumo dei mercanti fiorentini tra XIV e XV secolo, in Faire son marché au Moyen Âge. Méditerranée occidentale, XIIIe-XVIe siècle, a cura di J. Petrowiste e M. Lafuente Gómez, Casa de Velázquez, Madrid, 2018, pp. 31-45.
16 G. NIGRO, L’economia, in Eccellenza, Innovazione, Creatività nella Storia della Toscana, a cura di V. Baldacci, Edizioni dell’Assemblea, Firenze 2008, pp. 25-38.
17 G. NIGRO, L’economia, cit.
18 Scelta di poesie liriche del primo secolo della lingua fino al 1700, Le Monnier, Firenze 1839, p. 119. Reperibile all’indirizzo internet: <https://books.google.it/books?id=-DpyKbNUXUxMC>, consultato l’11 marzo 2018.
19 G. NIGRO, Et coquatur ponendo…, in Et coquatur ponendo…cultura della cucina e della tavola in europa tra medioevo ed età moderna, Istituto Internazionale di Storia Economica «F. Datini»-Prato, Prato 1996, pp. 19-26.
20 E. ULIVI, Scuole e maestri d’abaco in Italia tra Medioevo e Rinascimento, in Un ponte sul Mediterraneo. Leonardo Pisano, la scienza araba e la rinascenza della matematica in Occidente, a cura di E. Giusti, Firenze 2002, pp. 121-159.
21 C.M. CIPOLLA, Istruzione e sviluppo. il declino dell’analfabetismo nel mondo occidentale, il Mulino, Bologna 2002, p. 52. Si veda anche A. ORLANDI, Mercanzie e denaro: la corrispondenza datiniana tra Valenza e Maiorca (1395-1398), fonts històriques valencianes, Universitat de València, Valenza 2008.
22 F. MELIS, Sulle fonti tipiche della storia economica: per una particolare tecnica di lavoro dello storico (relativamente ai secoli XII-XVII), «Rassegna Economica», XXXIX, 2, 1972, pp. 307-332, pp. 332.
23 F. MELIS, La banca pisana e le origini della banca moderna, a cura di M. Spallanzani, Istituto Internazionale di Storia Economica «F. Datini»-Prato, Le Monnier, Firenze 1987.
24 F. MELIS, Werner Sombart e i problemi della navigazione nel Medioevo, in F. MELIS, I trasporti e le comunicazioni nel Medioevo, a cura di L. Frangioni, Istituto Internazionale di Storia Economica «F. Datini»-Prato, Firenze 1985, pp. 3-68.
25 G. NIGRO, Il mercante e la sua ricchezza, in Francesco di Marco Datini. L’uomo il mercante, a cura di G. Nigro, Fondazione Istituto Internazionale di Storia Economica «F. Datini»-Prato, FUP, Firenze 2010, pp. 81-104.
26 G. Todeschini, I mercanti e il tempio. La società cristiana e il circolo virtuoso, il Mulino, Bologna 2002.
27 M. SPALLANZANI, Maioliche ispano-moresche a Firenze nel Rinascimento, SPES, Firenze 2006.
L’ARTE DELLA LANA IN ITALIA (SECOLI XIII-XV): PESO ECONOMICO E FUNZIONE SOCIALE
Giuliano Pinto Università degli studi di Firenze
«Ars lane omnes italicas civitates exaltat et extollet»: così a metà Quattrocento i Capitoli dell’Arte della lana di Perugia sottolineano il ruolo che la manifatturiera laniera aveva assunto da tempo nelle città –ma aggiungiamo anche in moltissimi centri minori– dell’Italia dei secoli finali del Medioevo.1 Espressioni simili, che fanno riferimento all’importanza dell’arte della lana e alla fama e alla ricchezza che ne derivavano per le singole città, si incontrano di frequente nella documentazione pubblica, specchio questa di un sentire comune. Così a Pisa nel 1335 una commissione di savi, approvando una serie di provvedimenti a favore dell’arte, sottolineava nella premessa come fosse noto a tutti quanto la presenza di una manifattura laniera contribuisse a rendere le città ricche e ben popolate.2 Lo stesso concetto era espresso nel 1358 nel Consiglio maggiore di Venezia, ovvero che le arti della lana e del fustagno «sunt hee que pocius faciunt ad populationem civitatum mundi quam alie».3 Nel 1366 nel Consiglio generale di Siena si affermava che i panni prodotti in città «undique denarios adducunt et alia honorabilia ad civitatem Senarum».4 Nel 1454 la commissione del Comune di Prato, incaricata di riformare lo statuto dell’Arte della lana, sottolineava all’inizio della delibera che tale manifattura «è il principale membro di decta terra et quella che insino al presente dì à mantenuto decta terra di Prato, et manchando quella la terra di Prato sarebbe totalmente disfacta».5 A Firenze nel 1458, il divieto di importazione di panni forestieri venne motivato con il fatto che «la città nostra s’è facta potente et grande mediante le industrie СКАЧАТЬ