Storia della decadenza e rovina dell'impero romano, volume 1. Edward Gibbon
Чтение книги онлайн.

Читать онлайн книгу Storia della decadenza e rovina dell'impero romano, volume 1 - Edward Gibbon страница 26

СКАЧАТЬ id="n57">

57

Vegezio, de re militari, l. II 4 ec. Una parte considerabile del suo compendio è presa da regolamenti di Traiano, e di Adriano. La legione, quale ei la descrive, non può convenire ad alcun altro secolo dell'Impero Romano.

58

Vegezio, l. I. c. 1. Al tempo di Cicerone e di Cesare la voce miles non era che per l'infanteria. Nel basso impero e nei secoli della cavalleria significò particolarmente le persone d'armi che combattevano a cavallo.

59

Al tempo di Polibio, di Dionigi d'Alicarnasso l. V cap. 45 la punta di acciaro del Pilo par che sia stata molto più lunga. Nel secolo in cui scriveva Vegezio, fu ridotta ad un piede, o ancora a 9 pollici. Io ho presa la media.

60

Sulle armi dei legionari ved. Giusto Lipsio, de militia romana, lib. III c. 2 e 7.

61

Vedasi il bel paragone di Virgilio, Georg. l. II v. 279.

62

M. Guichard, Memorie militari tom. I c. 4 e nuove Memorie tom. I p. 293, 311, ha trattato questo soggetto da uomo dotto e da uffiziale esperto.

63

Ved. la tattica di Arriano. Questo autore greco, appassionato per le istituzioni patrie, ha voluto piuttosto descrivere la falange a lui nota solo per gli scritti degli antichi, che le legioni da esso comandate.

64

Polib. l. XVII.

65

Vegezio, de re militari, l. II c. 6. La sua positiva testimonianza, che potrebbe ancora essere avvalorata da circostanze evidenti, dovrebbe impor silenzio a quei critici che ricusano alla Legione Imperiale il suo corpo di cavalleria.

66

Ved. Tito Livio quasi in ogni pagina, e segnatamente l. XLII 6.

67

Plinio Stor. nat. XXXIII 2. Il vero senso di questo passo molto curioso è stato trovato e schiarito da M. di Beaufort. Rep. Romaine, l. II 2.

68

Orazio ed Agricola ce ne danno un esempio. Sembra che questo costume fosse un vizio nella disciplina romana. Adriano procurò di rimediarvi, fissando l'età necessaria per esser Tribuno.

69

Vedasi la tattica di Arriano.

70

Tale era in particolare lo stato dei Batavi. Vedi Tacito, Costumi de' Germani, c. 29.

71

Marco Aurelio, dopo aver vinto i Quadi ed i Marcomanni, li obbligò a fornirgli un considerabil corpo di truppe, che subito spedì nella Britannia. Dion. l. LXXI.

72

Tacito, Annal. IV, 5. Coloro i quali parlano di un certo numero di pedoni, e del doppio di cavalli, confondono gli ausiliari degl'Imperatori con gl'Italiani alleati della Repubblica.

73

Vegezio, II 2. Arriano, nella sua descrizione della marcia, e della battaglia contro gli Alani.

74

Il Cav. Folard (nel suo Commentario sopra Polibio, tom. II p. 233, 290) ha trattato delle macchine antiche con molta erudizione e sagacità; le preferisce perfino in molti conti ai cannoni ed ai mortari che noi usiamo. Conviene osservare che appresso i Romani l'uso delle macchine divenne più comune a misura che il valor personale e l'abilità militare sparvero nell'Impero. Quando non fu più possibile trovar uomini, convenne supplire a questa mancanza con macchine di specie diversa. Ved. Vegezio, II 25 ed Arriano.

75

«Universa quae in quoque belli genere necessaria esse creduntur, secum legio debet ubique portare, ut in quovis loco fixerit castra, armatam faciat civitatem». Con queste enfatiche parole termina Vegezio il suo secondo libro, e la descrizione della legione.

76

Per la Castrametazione dei Romani ved. Polibio l. VI con Giusto Lipsio, De militia romana; Giuseppe De bello Judaico l. III c. 5 Vegezio 1, 21, 25, III 9 e le Memorie di Guichard tom. I c. 1.

77

Cicerone Tuscul. II 17 Giuseppe De bello Judaico l. III 5, Frontino IV 1.

78

Vegezio I 9. Ved. le Memorie dell'Accademia delle iscrizioni, tom. XX p. 187.

79

Queste evoluzioni sono mirabilmente spiegate da M. Guichard nelle sue Nuove memorie, tom. I p. 141, 234.

80

Tacito Annal. IV. 5 ci ha dato uno stato delle legioni sotto Tiberio, e Dione lib. LV p. 794 sotto Alessandro Severo. Io ho procurato di prendere un giusto mezzo tra questi due periodi. Vedasi ancora Giusto Lipsio, De magnitudine romana l. I c. 4 5.

81

I Romani procurarono di nasconder la loro ignoranza, ed il terrore sotto il velo di un religioso rispetto. V. Tacito, costumi dei Germani, c. 34.

82

Plutarco, vita di M. Antonio; e ciò non ostante, se diamo fede ad Orosio, queste enormi cittadelle non si alzavano più di dieci piedi sull'acqua VI 19.

83

Vedi Giusto Lipsio De magn. rom. l. I c. 5. Gli ultimi sedici capitoli di Vegezio hanno rapporto alla marina.

84

Voltaire, Secolo di Luigi XIV c. 19. Non bisogna dimenticarsi per altro che la Francia si risente ancora di quello sforzo straordinario.

85

Ved. Strabone l. II. È molto naturale di supporre che Aragona vien da Tarraconensis. Molti autori moderni, che hanno scritto in latino, si servono di queste due parole come sinonime. È certo per altro che l'Aragone, picciol fiume, che dai Pirenei cade nell'Ebro, dette da principio il suo nome a una provincia, e dipoi a un Regno. Ved. d'Anville, Geografia del medio evo, pag. 181.

86

Si trovano 115 città nella Notizia della Gallia. Si sa che questo nome era dato non solamente alla Capitale, ma ancora al territorio intero di ciascheduno Stato. Plutarco ed Appiano fanno ascendere il numero delle tribù fino a tre o quattrocento.

87

D'Anville, Notizia della Gallia antica.

88

Storia di Manchester scritta di Whitaker vol. 1 c. 3.

89

I Veneti d'Italia, benchè spesso confusi con i Galli, eran probabilmente Illirici di origine. Ved. M. Freret Memorie dell'Accademia delle Iscrizioni Tom. XVIII.

90

Maffei Verona illustrata lib. I.

91

Il primo contrapposto fu osservato anche dagli antichi (ved. Floro l. II.) il secondo salta agli occhi d'ogni viaggiatore moderno.

92

Plinio Stor. Nat. lib. III. Segue la division dell'Italia fatta da Augusto.

93

Tournefort, viaggio della Grecia, e dell'Asia minore, lettera XVIII.

94

Il nome d'Illiria originariamente apparteneva alle coste del mare Adriatico. I Romani lo estesero a poco a poco dalle Alpi fino al Ponto Eusino. Ved. Severini Pannonia, L. I. c. 3.

95

Un viaggiator veneziano, l'Abate Fortis, ha data recentemente una descrizione di queste oscure contrade. Ma la geografia e le antichità dell'Illiria occidentale non si possono sperare se non dalla munificenza dell'Imperatore che n'è il Sovrano.

96

La Sava nasce vicino al confini dell'Istria. I Greci dei primi secoli la riguardavano come il ramo principale del Danubio.

97

Ved. Il Periplo d'Arriano. Questo autore avea esaminate le coste del Ponto Eusino quando era governatore della Cappadocia.

98

Il progresso della religione è ben noto. L'uso delle lettere s'introdusse tra i Selvaggi dell'Europa quindici secoli circa avanti Gesù Cristo, e gli Europei le portarono in America quindici secoli dopo la sua nascita. L'alfabeto fenicio fu considerabilmente alterato in un periodo di tremila anni, passando per le mani dei Greci e dei Romani.

99

Dion. LXVIII. p. 1131.

100

Secondo Tolomeo, Strabone СКАЧАТЬ