Название: Raji: Libro Uno
Автор: Charley Brindley
Издательство: Tektime S.r.l.s.
Жанр: Современная зарубежная литература
isbn: 9788835408628
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Fuse era in piedi e guardava Rajiani fissare l'atlante sul pavimento.
Non sa dove si trova. Ma com'è possibile? Come può aver attraversato mezzo mondo e non sapere dove si trova?
Voleva confortarla, ma come? Quando aveva cercato di posarle la mano sulla spalla, lei si era spostata.
Guardò una lacrima scenderle sul viso.
“Torno subito,” disse Fuse e corse su per le scale. Nella camera dei suoi genitori, aprì un cassetto e cercò fra le coseche c’erano dentro, finché non trovò quello che voleva.Si affrettò a scendere le scale e diede a Rajiani il fazzoletto di pizzo di sua madre.Lei lo prese, lo spiegò e studio i ricami colorati.
“Mia nonna lo fece per mia madre quand’era una bambina. Non credo le dispiacerà se lo usi.”
Rajiani disse qualche parola, poi avvicinò il morbido lino alla faccia. Chiuse gli occhi e inspirò profondamente. Dopo un attimo, si asciugò le guance e sorrise a Fuse. Era il più bel sorriso che avesse mai visto. I suoi denti erano perfettamente allineati e brillantemente bianchi in contrasto con la sua carnagione. Gli aveva già sorriso prima, ma mai in quel modo. Anche i suoi occhi sembravano sorridere per lui. Era come l’alba al mare dopo una tempesta notturna.
“Ora ti senti meglio,” disse. “Lo vedo. Ma non sapevi di essere così lontana da casa, vero? Quello che devo fare è distrarti finché non impariamo a comunicare. Poi scoprirò come sei arrivata qui e forse riusciremo a pensare ad un modo per farti tornare a casa.”
Mentre prendeva uno dei vassoi e alcuni piatti, Rajiani disse qualcosa da dietro di lui. Sembrava una domanda. Si voltò vedendola indicare una fotografia incorniciata sul caminetto.
“Sì,” disse, pensando che avesse chiesto di toglierla.
Lei prese la foto mentre lui prendeva il piatto e il bicchiere dal tavolo.
“Papà,” disse Rajiani.
“Cosa?”
“Papà.” Puntò il dito verso la foto, poi verso il signor Fusilier sulla sua sedia a rotelle di legno.
“Si, quello nella foto è papà, prima di farsi male.”
“Fuse,” disse lei.
Mise giù il vassoio e si avvicinò a lei. “Si, sono io. La foto è stata scattata lo scorso Natale. Vedi l’albero sullo sfondo? Ce l’avevamo proprio lì.” Indicò l’angolo della stanza, vicino alle scale.
Lei guardò da quella parte, poi tornò sulla fotografia. Toccò l’immagine di sua madre e fece una domanda.
“Mi dispiace, non capisco.”
Si guardò attorno nella stanza e alzò le spalle, come se non vedesse quello che cercava.
“Oh, la mamma non c’è. È in Africa.”
“Afca?”
“Africa. È una volontaria della Croce Rossa in una spedizione per aiutare a vaccinare i bambini contro il vaiolo.” Fuse fissò per un momento l’immagine sorridente della madre. “Doveva essere solo per tre mesi, durante le mie vacanze scolastiche estive, ma sono già passati sei mesi.L’ultima letterache abbiamo ricevuto, arriva da Nairobi. Stavano preparando una barca di rifornimenti per attraversare il lago Victoria, per poi risalire il Nilofino al nord dell’Uganda, dove un grosso focolaio della malattia ha ucciso metà dei bambini. Quella lettera è arrivata un mese fa, ancora non sa dell’incidente di papà. Se le mie lettere riuscirannomai a raggiungerla, sono sicuro che salirebbe sulla prima nave per tornare a casa.”
Rajiani lo fissò.
“Non capisci una parola di quello che sto dicendo.”
Lei sorrise.
“Se tu imparerai alcune delle mie parole, io imparerò alcune delle tue, va bene?”
Lei scrollò le spalle.
Lui indicò la foto. “Papà,” disse.
“Papà.”
“Fuse.”
“Fuse,” disse lei.
“Mamma.”
“Mamma.”
“Albero di Natale.”
Lei raggrinzì la fronte e disse, “Albero.”
“Ehi, sai cosa?”
“Ehi,” disse Rajiani.
“Dopo aver pulito la cucina, potremmo andare a tagliare l’albero di Natale.”
“Albero?”
Rimise la foto sul caminetto e prese il vassoio. Rajiani glielo prese e ci caricò sopra il resto dei piatti, poi si diresse in cucina.
“Torno subito, papà,” disse Fuse e seguì Rajiani fuori dalla stanza. “Non sei costretta a farlo,” disse a Rajiani quando sistemò il vassoio dei piatti sporchi vicino al lavandino della cucina e mise il tappo.
Mise in funzione la leva della pompa, ma non uscì l’acqua.
“Devi caricarla.” Fuse prese un bicchiere d’acqua dal bancone e lo versò nella parte superiore della pompa. Dopo alcuni colpi alla maniglia, l’acqua uscì dal pozzo sotto la casa. “Poi si riempie il bicchiere, così, e lo si mette qui per la prossima volta”
Rajiani annuì e iniziò a pompare. Quando ebbe il lavandino mezzo pieno, prese il sapone alla soda caustica da un piattino vicino e cominciò a lavare i piatti.
“Okay,” disse Fuse. “Se insisti a lavare i piatti, ti aiuterò.”
“Okay,” disse Rajiani.
“Okay.”
Lei si tenne a distanza e stette molto attenta a non toccarlo mentre gli passava i piatti da asciugare.
Dopo aver finito di pulire la cucina, tornarono nella sala da pranzo a controllare il padre. Sembrava a suo agio e al caldo, lì vicino al fuoco.
“Aspetta qui,” disse Fuse a Rajiani.
Andò all’armadio sotto le scale e tornò con dei vestiti.
“Questo è il maglione che indossavo da bambino, ma credo che ti starà bene.”
Infilò il maglione marrone e blu fatto a maglia dalla testa, poi mise le braccia nelle maniche e si allungò per tirare fuori i capelli dal colletto. Disse qualcosa a Fuse e sorrise, facendo scorrere la mano sul maglione sfumato.
“Si, anche questo l’ha fatto mia nonna. Prova gli stivali, ma prima metti due paia di calzini.”
Rajiani si sedette per terra per infilarsi i calzini, poi gli stivali.
“Sono un po’ troppo grandi per te.”
Lei СКАЧАТЬ