Название: Raji: Libro Uno
Автор: Charley Brindley
Издательство: Tektime S.r.l.s.
Жанр: Современная зарубежная литература
isbn: 9788835408628
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La casa e la fattoria erano appartenute ai genitori di sua madre. Dopo l’ictus del nonno e la sua morte nel 1918, la nonna sopravvisse solo altri sei mesi. La dolce vecchietta sembrava essersi sciupata, struggendosi per il suo compagno da cinquantotto anni.
“Marie era una graziosa ragazzina a quei tempi,” disse Quackenbush, distogliendo Fuse dai suoi ricordi. “Comunque dov’è? Mi piacerebbe vederla.”
“È in Africa.” Fuse non avrebbe voluto dirlo. Non erano affari di Quackenbush.
“Africa?”
Fuse annuì.
“Ha dei parenti lì?” Un’altra risata d’asino.
“No. è una volontaria della Croce Rossa.”
“Ah, allora starà via per molto tempo.”
“Mi aspetto che torni da un giorno all’altro.”
Quackenbush si strofinò il dorso delle dita sulla barbetta incolta della guancia. Gli occhi iniettati di sangue dell’uomo erano troppo vicini al suo naso da becco di corvo. Sembrava avere la stessa età della madre di Fuse.
“Ole Kupslinker, giù alla banca, ha detto che vuoi affittare questo posto.”
“Non sono sicuro di volerlo affittare.”
“Beh, Kuppy parlava come se tu fossi pronto a firmare per tuo padre sulla linea tratteggiata.”
“Non è legale.”
“Chi lo verrà a sapere?”
Questo è come uccidere quella povera cerbiatta. Devo sbarazzarmi di questo stupido e trovare qualcuno che mi dia consigli sulla fattoria. Firmare quei documenti, non porterà a nulla di buono. E come se non bastasse, avremmo questo babbuino in mezzo ai piedi ogni giorno.
“Il signor Kupslinker ha detto che posso pensarci fino alla fine dell’anno.”
“Beh, ti aiuterò a pensarci,” disse Quackenbush. “Ho preso due contadini montanari.” Si scaldò il fondoschiena, poi fece scivolare la mano dietro di sé per grattarsi. “A loro piace ficcare il naso nei miei affari, ma se qualcuno li tiene d’occhio, lavorano bene. Potremmo abbattere la recinzione che separa le nostre fattorie e unire il vostro pascolo al mio campo di grano. Probabilmente avremmo 60 acri di mais lì. Potrei far venire i miei ragazzi qui domani, per darti una manoe occuparsi delle cose della casa mentre sei a scuola.”
Fuse rimboccò la coperta a scacchi gialli e rossi sulle gambe del padre. Il signor Fusilier mosse la testa, e Fuse lo guardò. Suo padre sbatté le palpebre due volte in rapida successione. Dopo un attimo, lo fece di nuovo.
“Giochi a chest (petto)?” chiese Quackenbush, annuendo verso la scacchiera.
“Si dice chess (scacchi). E sì, ci gioco.”
“E con chi stai giocando a chest? Non con tuo padre.”
Fuse rispose prima di dover sentire di nuovo quella risata irritante. “Io…gioco per entrambi.”
“Vorrei fare una partita a dama. A dama potrei batterti.”
“Devo finire le faccende, signor Quackenbush.”
“Sì, credo sia meglio che torni a casa. Ho dato a quei due ubriaconi il giorno libero, e ora devo fare io tutto il lavoro.” Si incamminò verso la porta, ma quando afferrò la maniglia, si fermò. “Quasi dimenticavo. La mia vecchia signora mi ha detto che siete invitati alla cena di Natale. Abbiamo il tacchino, carne di cervo e tutti gli antipasti. Probabilmente il triplo del necessario.” Indicò il padre di Fuse. “Penso che il tuo papà possa venire, ma non so come tu possa portare quella sedia a rotelle lassù a casa mia. Suppongo che possa stare qui da solo per due o tre orette.” Fissò Fuse ma non ottenne risposta. “Non dimenticare figliolo, dovremo fare un accordo molto presto.”
Quackenbush aprì la porta e uscì sul portico anteriore. Fuse si affrettò ad afferrare la porta.
“È più freddo del culo di una strega su un manico di scopa.”
Quackenbush si abbottonò il cappotto controvento e si diresse verso la sua station wagon Durant. Sembrava nuova, con le fiancate in legno e i paraurti cromati lucidati a specchio.
Fuse sbatté la porta e andò alla finestra. Spostò la tenda e guardò per essere sicuro che Quackenbush se ne andasse. Quando la station wagon uscì dal vialetto di casa e si immise nella strada sterrata, Fuse andò in cucina, si mise il cappotto e corse fuori a cercare Rajiani.
Capitolo Nove
Fuse era seduto a fissare il camino. Aveva setacciato il fienile chiamando Rajiani. Se c’era, era ben nascosta. Aveva perfino attraversato il campo addentrandosi nel bosco, ma non l’aveva trovata. Mancava anche Ransom. Per qualche ragione, era una consolazione pensare a loro due insieme. Forse non era scappata per sempre.
Si spaventò per una bussata alla porta d’ingresso. “Oh, no,” sussurrò, “Quackenbush è tornato.”
Si diresse verso la porta.
Potrebbe essere Rajiani.
Quando la aprì, rimase sorpreso nel vedere la signora Smithers.Il suo primo pensiero fu che fosse successo qualcosa alla madre.
Devono aver mandato un telegramma all’infermiera, chiedendole di venire a dirmelo.
Un adolescente che lui non conosceva, era dietro di lei. Era più alto di Fuse di un uno o due centimetri, vita magra, spalle larghe, e lo stesso sorrisino della signora Smithers.
“Buongiorno, Vincent,” disse la signora Smithers. Lei reggeva un vaso coperto e il ragazzo un grande cesto di vimini. Lo teneva davanti a sé, come se fosse pesante.
Fuse fissò la signora Smithers per un attimo prima di ricordare le buone maniere. “Mi scusi,” disse, spaventato da quello che avrebbe detto in seguito. “Entrate, signora Smithers.” Si fece da parte e spalancò la porta. “Cosa c’è che non va?”
“Non c’è niente che non vada. Siamo venuti ad augurarvi Buon Natale.”
“Oh, è fantastico.Avevo paura che qualcosa…”Si bloccò. “Buon Natale anche a voi.” Lanciò un’occhiata al ragazzo.
“Questo è mio figlio, William.”
“Ciao, William.” La voce di Fusecolse una nota di allegria e sollievo nel sapere che non si trattava di una visita ufficiale.
“Buongiorno, signor Vincent.” William indossava una tuta nuova e una camicia azzurra inamidata sotto il cappotto di velluto a coste. Il colletto della sua camicia era abbottonato.
“Signor Vincent?” Fuse chiuse la porta. “Non sono un signore. La maggior parte dei bambini mi chiama Fuse.”
Il ragazzo guardò la madre, poi di nuovo Fuse, visibilmente insicuro su come rispondere. Spostò il cesto nell’altra mano.
“Dove vai a scuola?” chiese Fuse.
“Alla СКАЧАТЬ