Название: Rallenta
Автор: George Saoulidis
Издательство: Tektime S.r.l.s.
Жанр: Научная фантастика
isbn: 9788893987554
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Irma, la direttrice del dipartimento azionario era veloce. Il suo messaggio poteva essere ascoltato a velocità aumentata di 2.3. Rispose anche a lei. 'No, Signora, è improbabile che le espressioni facciali dell'Amministratore Delegato della Shijie fossero dovute al fatto che fosse stato costipato. Sono ormai dieci anni che riceve perfetti trattamenti di salute e che gli vengono sostituiti degli organi'. Allegò i documenti a sostegno della sua affermazione. Erano stati ottenuti illegalmente, procurati dalla divisione non esistente di spionaggio della Ermes, ma poteva condividerli liberamente con Irma. Era tutto comunque codificato, e la donna possedeva le giuste autorizzazioni, inoltra le sue mani erano già più sporche di quelle di un idraulico intento a sistemare un water.
Esitò. La risposta da parte dell'Amministratore Delegato della Ermes durava mezzo secondo.
Mezzo secondo.
Sarebbe potuto essere semplicemente un 'procedi'.
Sarebbe anche potuto essere un 'no'.
E no significava no, quando proveniva dal capo della Compagnia.
Tamburellò le dita sulla scrivania, una vecchia abitudine che pensava di aver perso anni fai. Ma non riusciva a contenere la sua ansia.
Così tanto tempo perso se alla fine la sua iniziativa sarebbe stata bloccata dai piani alti! Era una tempesta perfetta di eventi internazionali, ed era riuscito a raccogliere un nastro di informazioni dall'etere; avrebbe fatto fare una mossa vincente alla sua Compagnia, se i codardi a capo avessero approvato la sua strategia. Era qualcosa che non era in grado di riuscire a fare nessun algoritmo, nonostante ciò che pensavano i nerd al cinquantunesimo piano. Certo, gli algoritmi erano in grado di effettuare migliaia di transazioni al secondo, potevano riportare alla luce decenni di informazioni al fine di realizzare schemi e prevedere cambi nel mercato. Ma erano anche molto stupidi. Estremamente stupidi. Erano così stupidi che il mondo del mercato era quasi collassato già diciassette volte in questo millennio perché un operatore automatico aveva avuto un glitch, mandando tutto il resto in un ricorsivo circolo frenetico. Le persone, gli esseri umani in carne ed ossa, dovettero intervenire e spegnere il sistema, congelando il mercato e revisionando le transazioni a mano in mesi di lavoro.
Ma anche Gregoris, il quale odiava profondamente gli algoritmi di trading, a malincuore era d'accordo sul fatto che funzionassero. Offrivano incremento di profitti in piccole percentuali. Ma piccole percentuali ogni giorno con milioni di dollari di euro o yen, significava centinaia di migliaia di essi di profitto. Soldi che l'impiegato medio poteva solamente sognare dopo vent'anni di duro lavoro, e che venivano transati elettronicamente nel mondo un centinaio di volte al secondo.
Non aveva importanza, la metà del mercato azionario mondiale di oggi era comunque automatizzato.
Ma il capo aveva fede in lui, nella sua abilità di vedere oltre l'estrazione di dati, nel suo intuito.
Di prevedere.
Gli vennero i brividi. In ufficio non faceva freddo, ovviamente. C'era una temperatura ottimale. Era psicologico. Ascoltò il messaggio dell'Amministratore Delegato. Il messaggio della Ermes.
Lo riprodusse a velocità normale, il capo era comunque sempre rapido ad arrivare dritto al punto.
La voce era fin troppo giovanile per una posizione così importante. Se non si sapeva quanti anni aveva poteva sembrare si trattasse di uno scherzo telefonico di un adolescente.
Ma la cosa importante era che la parola pronunciata era stata, "Fallo".
Riprodusse il messaggio tre volte prima di prendere un altro respiro.
Il mercato asiatico aprì in tempo.
Gli hasthtag sui social media, Twitter, Facebook, Agora, riportavano tutti l'annuncio del gigante tecnologico Shijie. Riguardava un gioco in cui le persone dovevano catturare dei Pokemon o qualcosa del genere, ma il dispositivo proiettava il gioco direttamente nel loro campo visivo. Non era necessario utilizzare lenti.
Le persone sarebbero state in grado di vedere i mostriciattoli saltellare sui loro divani e catturarli, in un gioioso contesto di Realtà Aumentata condivisa.
La Ermes aveva acquistato tutte le azioni disponibili appena in tempo, appena prima dell'annuncio.
Gregoris aveva procurato alla sua Compagnia un profitto di 98 milioni di euro.
Prova a battermi, stupido algoritmo.
Capitolo 3: Galene, a 0.6 volte la normale velocità umana
L'ascensore emise un ding, e le porte si aprirono. Era la prima volta in cui Galene metteva piede nell'attico. Non c'era un motivo particolare, il capo aveva assegnato ai tecnici informatici gli stessi piani, in modo che prendessero confidenza con le stranezze del sistema in ogni ufficio, e che facessero lo stesso con le bizzarrie umane.
Quassù si respirava un'aria chiaramente privilegiata. C'era un'area reception impreziosita da costosi divani di pelle, porte sottili ma sicure, e dispositivi elettronici integrati nel design dei locali. Galene aveva visto gli uffici dei dirigenti, questo era simile, ma certamente di un gradino superiore.
Quando parlò qualcuno, Galene strillò dallo spavento. "Oddio, mi ha spaventata a morte!"
La donna sorrise dolcemente. "Salve, Galene. Mi spiace averla colta di sorpresa. Deve essere stata colpa del tappeto, attutisce così tanto i passi. La prossima volta mi assicurerò di tossire".
Galene giocherellò nervosamente con la borsa del computer. "Già. Che tappeto spesso". Aveva forse visto quella donna da qualche parte? Il viso a riposo di quest'ultima sembrava strano, in qualche modo. Forse era il suo trucco. La sua bocca aperta. Era come, una maschera? No, una maschera di una tragedia greca! Ecco cos'era!
Strano.
"Che maleducata, non mi sono presentata. Sono Melpomene. Piacere di conoscerla". Le porse la mano.
Galene la strinse. "Si chiama come un bug di un computer?"
"Da questa parte. Per favore mi segua".
Melpomene utilizzò il suo pass, ed avanzarono all'interno. Galene sapeva che ma in base alla pianta tecnica dell'attico che aveva visionato, lo stesso occupava l'intero piano. Era strano, perché era abituata alla disposizione dei piani del resto del grattacielo, ovvero una pianta aperta per gli impiegati, ed uffici ad angolo riservati ai manager. Questo piano era realizzato in modo diverso.
Gli arredi erano moderni e sembravano costosi. Entrarono nel vero e proprio appartamento, che sembrava più vissuto dell'ingresso. Non era disordinato, Galene non pensava che chi vi risiedeva fosse pigro, ma c'erano chiari segni di qualcuno che viveva qui in modo permanente.
Un uomo, precisamente.
"Per favore attenda qui un momento" disse Melpomene prima di accedere alla stanza accanto.
Galene mormorò qualcosa in risposta e si guardò attorno. Vide molte belle cose, i gadget da nerd erano sparsi ovunque. Oh, forte! Una spada laser giocattolo. Osservò le mensole, su praticamente ogni muro erano presenti delle librerie stipate di file e file di libri, mentre su altre si trovavano diversi hard СКАЧАТЬ