Название: Mai Sfidare Il Cuore
Автор: Amy Blankenship
Издательство: Tektime S.r.l.s.
Жанр: Современная зарубежная литература
isbn: 9788893987707
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“Perché non riesco a togliermelo dalla testa? Aveva un così buon odore.”.
Ricordò la prima volta che lui l’aveva tenuta tra le braccia, era convinto di doverla salvare. Sorrise nel sonno, Shinbe era così forte ed era così dolce a preoccuparsi per lei, anche se le sue ragioni non erano del tutto legittime. Quella era stata la prima volta che aveva notato il suo buon odore.
Kyoko rabbrividì al ricordo e l’oggetto misterioso sembrò avvolgerle il polso. Lei allungò il braccio e si bloccò quando sentì un distinto fruscio di stoffa.
“Eh? Stoffa? Da quando i sogni fanno il rumore della stoffa?”.
Si svegliò di soprassalto, aprì gli occhi e vide il trench grigio che la avvolgeva. Scattò come una molla e scostò il braccio che la circondava. Shinbe gemette e rotolò sulla schiena.
Kyoko andò nel panico, guardandosi intorno nella stanza. Gli altri non c’erano e quello non era affatto un sogno… Shinbe stava dormendo accanto a lei. Doveva concentrarsi… che cosa stava succedendo? Lo guardò immobile…
“Quello di ieri era solo un sogno, no? Datti una calmata.” pensò nervosamente. “Dov’è Toya? Suki… Kamui… Kaen… dove sono finiti tutti?”.
Si spaventò quando Shinbe gemette nel sonno e infilò le mani nelle tasche. Alzandosi, lo aveva scoperto e adesso si sentiva in colpa. “Ha freddo.” si disse, e anche lei aveva freddo. Ricordò di essersi sentita congelare mentre cercava di addormentarsi.
Era per questo che si era sdraiato accanto a lei? Per tenerla al caldo? Kyoko arrossì, “Oh, che dolce.”, poi scosse la testa “No, no, no! A cosa sto pensando? Niente dolce.” sospirò sorridendo. “Mi arrendo.” pensò, e s’inginocchiò lentamente per tirargli su la coperta, ma si bloccò quando lui si mosse all’improvviso. Kyoko indietreggiò per vedere se si sarebbe svegliato, ma ciò non accadde, quindi lo coprì, prese il suo zaino e corse fuori dalla capanna.
Shinbe aprì un occhio mentre lei si allontanava. Quando se ne fu andata, rise tra sé: “Di nuovo salvo per un pelo.”, poi si chiese come mai non avesse un’impronta di mano stampata su una guancia o il cranio fracassato… Si alzò lentamente e contò fino a dieci, poi la seguì per vedere dove stesse andando.
Una volta fuori, Kyoko si appoggiò a un albero, rendendosi conto che, probabilmente, sarebbe dovuta rimanere a letto. Il cuore le batteva forte e sentiva dolore dappertutto, si chinò per massaggiarsi le ginocchia. Ricordava di aver ballato con Tasuki alla festa, ma si sentiva come se fosse stata investita da un camion. Un bel bagno nella sorgente calda sarebbe stato un sollievo per i muscoli. Non avrebbe più mangiato neanche la frutta, alle feste.
All’improvviso le venne in mente una cosa… Toya avrebbe sentito l’odore di Shinbe sui suoi vestiti, e l’ultima cosa che voleva era metterlo nei guai per qualcosa che non aveva fatto. Si allontanò dalla capanna barcollando e gemendo per i postumi della sbornia, decisa a lavare via non solo il dolore ma anche i vestiti.
Toya ringhiò mentre ispezionava il villaggio in cui erano arrivati. Strinse i denti, era troppo tardi. Era tutto distrutto. Ultimamente sembrava che, qualunque cosa facessero, fossero sempre un passo indietro rispetto a Hyakuhei e i suoi demoni. Si accigliò e si mise alla ricerca di sopravvissuti.
«Se si è disturbato a distruggere questo villaggio, vuol dire che qui è nascosto un frammento del cristallo.» disse preoccupato.
«Dobbiamo aiutarli.» disse Suki mentre camminava accanto a Kamui, poi si chinò per controllare un bambino che piangeva e sembrava tutto solo.
Toya chiuse gli occhi per quella scena familiare mentre il suo sangue ribolliva. Hyakuhei era in possesso di quasi tutti i pezzi del talismano e non gli importava delle vittime lasciate lungo il cammino… dopotutto, aveva ucciso il suo stesso fratello. E ora i guardiani stavano cercando di proteggere Kyoko da quell’assassino.
Se Hyakuhei avesse trovato tutti i pezzi del cristallo, sarebbe stato in grado di entrare nel mondo di Kyoko, portando con sé molti demoni. Non potevano permettere che ciò accadesse. Toya sentì un brivido freddo lungo la spina dorsale e capì che qualcosa non andava.
“Kyoko”, la parola riecheggiò nella sua mente come un avvertimento.
«Voi due, rimanete qui a dare una mano. Io vado a controllare Kyoko.» disse, correndo nella direzione da cui erano venuti. Sapeva che qualcosa non andava… lo sentiva dentro di sé. Non avrebbe mai dovuto lasciarla senza protezione, non con i demoni di Hyakuhei così vicini. Non riusciva a scrollarsi di dosso la paura di perdere l’altra metà del proprio cuore.
«Non gli permetterò di toccarti!» gridò mentre correva per raggiungere Kyoko e salvarla dal pericolo.
Capitolo 3 “Il bacio della gelosia”
Kyoko era diretta verso la sorgente calda, si sentiva stanca e dolorante, e non vedeva l’ora di rilassarsi nell’acqua. Inciampò su una roccia e si chiese se avrebbe impiegato settimane per riprendersi dalla sbornia di una sola sera.
«Maledizione! … Oh, adesso parlo come Toya.» disse con una risatina.
Shinbe la seguiva in silenzio, sbirciando da dietro gli alberi. Dovette trattenere una risata quando la sentì paragonarsi a Toya. Era bello sapere di non essere l’unico del gruppo a parlare da solo, se lui era pazzo, allora insieme erano una coppia perfetta.
Arrivando finalmente alla sorgente, Kyoko rovistò nel suo zaino. Trovando ciò di cui aveva bisogno, sistemò i suoi articoli da bagno sulla riva. Si spogliò velocemente e si adagiò nell’acqua fumante. «Ah, che bello.» disse chiudendo gli occhi, poi si massaggiò le gambe per allentare la tensione. Soddisfatta, si distese e si rilassò completamente.
Shinbe era appoggiato a un albero e osservava affascinato quel suo rituale quotidiano. Era aggraziata e pura… improvvisamente si sentì di nuovo in colpa per quello che aveva fatto. Si voltò di spalle e si portò una mano al petto, sentendo un dolore che lo attanagliava.
Non avrebbe dovuto trovarsi lì… non era stato onesto. Lei lo avrebbe odiato quando avrebbe scoperto che cosa le aveva fatto. Si accigliò mentre il peso sul petto aumentava. Tuttavia, non riuscì a resistere all’impulso di voltarsi di nuovo. Sospirò con desiderio mentre la guardava galleggiare in acqua.
«È molto meglio della vasca moderna che ho a casa.» disse Kyoko guardandosi intorno. Sembrava una piscina nascosta, era un posto davvero tranquillo e appartato. Alberi e piccoli arbusti circondavano la sorgente, dandole assoluta privacy. “Quella roccia sporgente sarebbe l’ideale per prendere il sole.” pensò sorridendo.
Canticchiò allegramente mentre galleggiava, poi decise di proseguire con il lavaggio “purificatore”. S’insaponò i capelli e si chinò sott’acqua per risciacquarli, emerse e ripeté l’operazione. Poi, prima di uscire dall’acqua, ripulì i vestiti con la speranza che si asciugassero in fretta.
Avvicinandosi furtivamente, Shinbe la osservava da un cespuglio a pochi metri di distanza. Ammirò le sue curve… era bellissima, come una dea emersa dalle acque. Kyoko si legò un asciugamano al petto e ne avvolse un altro attorno ai capelli, mentre iniziava ad asciugarsi.
Shinbe l’aveva spiata in segreto molte altre volte, СКАЧАТЬ