Mai Sfidare Il Cuore. Amy Blankenship
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Название: Mai Sfidare Il Cuore

Автор: Amy Blankenship

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Современная зарубежная литература

Серия:

isbn: 9788893987707

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СКАЧАТЬ e che, probabilmente, sarebbe anche morto per lei, eppure si rifiutava di mostrarle i suoi veri sentimenti. Sapeva che l’arrabbiarsi e il rimproverarla erano solo un modo per non dare a vedere che teneva a lei. A volte nascondeva i suoi sentimenti così bene da sembrare quasi credibile. E adesso lei si ritrovava a confrontare i due uomini. Trascorreva sempre del tempo con Shinbe e Toya, ed entrambi avevano i loro pregi e difetti.

      I sogni in cui Toya la baciava erano dolci e teneri, talvolta eccitanti. Con Shinbe, invece, era diverso. Molto diverso. Quando sognava lui, si sentiva una donna. In quei sogni, lui la baciava in posti inimmaginabili e le faceva cose che non credeva potessero essere così belle.

      Ma erano soltanto sogni… Kyoko sospirò e si rannicchiò, rabbrividendo al ricordo del sogno della notte scorsa… i loro corpi tremavano mentre facevano l’amore follemente. Sognando Shinbe in quel modo le sembrava quasi di tradire Toya.

      “No!” pensò, “Toya non è il mio ragazzo. Finché rimane tutto nella mia mente, posso pensare quello che voglio… e la cosa vale anche per i sogni.”.

      Quando si svegliò, si sentiva come se stesse per sciogliersi. Quando lo aveva visto appoggiato al muro come se niente fosse, aveva avuto la conferma che si era trattato solo di un sogno. Che cosa stava succedendo nella sua testa? Doveva darsi una calmata. Shinbe non avrebbe mai potuto amare una ragazzina inesperta come lei. Lui era un uomo di mondo che, probabilmente, aveva conquistato più donne in una notte di quante lei potesse contare su entrambe le mani. Strizzò gli occhi, rifiutandosi di pensare oltre.

      Shinbe era rientrato nella capanna rilassato e tranquillo… finché non aveva visto Kyoko che dormiva. Si era fermato ed era rimasto lì a guardarla per qualche minuto. La vide rabbrividire e si chiese perché non aveva la coperta che le aveva sistemato la scorsa notte. Guardò meglio e capì che l’aveva spinta via quando aveva discusso con Toya.

      Si avvicinò in silenzio per sistemargliela di nuovo e rimase accanto a lei. “Perché devo sentirmi così?” sospirò mentre si sedeva a terra, appoggiandosi al muro. Conosceva la risposta… “Shinbe, il ragazzo che tutti prendono in giro sulle donne, è innamorato di una ragazza di un’altra era.”.

      La guardò con desiderio e serrò le labbra, Kyoko lo avrebbe ucciso quando avrebbe scoperto che non si era trattato di un sogno. Anche Toya lo avrebbe ucciso. Ma sarebbe stato possibile morire due volte per un crimine del genere?

      Scuotendo le spalle, sospirò di nuovo, “Secondo Toya sì.”. Kyoko era innamorata del suo irascibile fratello e lui sentiva il senso di colpa scorrergli lungo la spina dorsale. Perché era innamorata di una persona che la trattava sempre male? Lui l’avrebbe amata con tutto se stesso. Forse era vittima di una maledizione, non si sarebbe meravigliato. Dopotutto, Kyoko aveva raccontato di suo nonno e di quanto credesse alle maledizioni e ai demoni. “Accidenti a Toya.”. Shinbe alzò lo sguardo e vide che si era girata di spalle, la coperta era scivolata via di nuovo e la minigonna era salita su, scoprendole il sedere. Un brivido gli percorse tutto il corpo… era così invitante.

      Allungò una mano per sfiorare la coperta che gli aveva nascosto quella vista, poi strinse i denti e si ritrasse prima che le dita potessero effettivamente toccarla. “È così vicina. Ma anche la morte è vicina, e io vorrei vivere ancora un po’.” sogghignò e s’infilò le mani in tasca. D’ora in poi avrebbe dovuto prestare attenzione a quello che faceva, altrimenti la sua vita sarebbe finita prima del previsto.

      Se Kyoko non fosse stata innamorata di suo fratello, le avrebbe detto la verità senza esitare. Sapeva di non essere l’unico a provare quei sentimenti per lei. Era la sacerdotessa e loro la proteggevano con la propria vita. La amavano tutti, ognuno a modo suo. Ma Toya era diverso, non gli era mai piaciuta nessun’altra. Shinbe l’aveva capito, suo fratello era profondamente innamorato di Kyoko, anche se non lo avrebbe mai ammesso.

      Shinbe chiuse gli occhi, sentendo che iniziavano a bruciare. Non aveva il diritto di amare Kyoko né nessun’altra, in realtà. Lui aveva il potere di salvare tutti in battaglia, gli bastava lanciare l’incantesimo del tempo e creare un vuoto che risucchiava ogni cosa sul proprio cammino. Quello era il suo potere più grande e anche il suo peggior nemico. Ogni volta che lo usava, quel pericoloso incantesimo diventava sempre più forte.

      Tutti gli dicevano di non usarlo a meno che non fosse l’unica scelta perché, un giorno, sarebbe diventato troppo forte da gestire e lo avrebbe sopraffatto. L’incantesimo era stato un “regalo” di suo zio… il loro nemico. All’inizio pensava che fosse un grande dono, ma adesso capiva che non era affatto così. Era una maledizione. E lui l’avrebbe usata per distruggere proprio colui che gliel’aveva lanciata… anche a costo di perdere la vita.

      Shinbe sbadigliò, la notte scorsa non aveva dormito quasi per niente, né prima né dopo l’arrivo di Kyoko. Aveva trascorso buona parte della serata ad ascoltare Toya che si lamentava perché lei non era tornata prima di sera come aveva promesso.

      All’inizio, Shinbe aveva pensato che fosse ancora troppo arrabbiata con suo fratello per tornare… prima di andarsene avevano litigato perché lui aveva cercato di impedirle di tornare nel suo mondo. Toya le si era addirittura parato davanti per non farle raggiungere il portale. Alla fine Kyoko gli aveva lanciato il suo solito incantesimo, ormai Shinbe aveva perso il conto di quante volte era successo. Poi aveva promesso di tornare il giorno dopo, prima di sera.

      Shinbe sogghignò compiaciuto ricordando Toya che lottava contro l’incantesimo, imprecando e gridando tutto quello che avrebbe fatto a Kyoko quando sarebbe riuscito a muoversi di nuovo.

      Shinbe la guardò di nuovo… ecco perché la trovava così irresistibile, era capace di litigare con Toya e amarlo un istante dopo. Non serbava rancore, a prescindere da quanto lui la facesse soffrire.

      Quando Toya l’aveva incontrata per la prima volta, aveva tentato di ucciderla… ma adesso le cose erano cambiate, tutti sapevano che la amava da impazzire, e che sarebbe morto per lei. Tuttavia, fingeva ancora di non sopportarla e spesso feriva i suoi sentimenti. Era così che le nascondeva il suo cuore.

      Shinbe si strinse il setto nasale, cercando di placare i propri pensieri. Onestamente, si sentiva male per Toya e non voleva pensare cose brutte, però suo fratello aveva una possibilità con Kyoko e sembrava che non gli importasse.

      Lui, invece, avrebbe dato la propria vita per avere un’occasione del genere. L’avrebbe trattata come una regina, se solo lei glielo avesse permesso. Ecco perché la scorsa notte aveva perso il controllo, si sentiva esausto. E adesso… Shinbe strizzò gli occhi, forse Kyoko stava meglio con Toya, visto il modo in cui lui si era approfittato della sua innocenza.

      Poi sobbalzò quando Kyoko si mosse di nuovo nel sonno, scoprendosi ancora di più. Osservò il candore della sua pelle e strinse i pugni nelle tasche. Perché aveva una pelle così bella?

      Iniziava a sentire sonno e strisciò lentamente verso di lei, senza distogliere mai lo sguardo. Sapeva che, se si fosse avvicinato troppo, si sarebbe svegliata, si sarebbe girata e gli avrebbe dato un ceffone.

      Finora, tutto bene. Si sporse per scrutare il suo viso e sorrise, odorava ancora di alcol.

      “Non è un problema.” pensò.

      La lunga treccia di capelli ramati le circondava una spalla, lui la scostò di lato con delicatezza e si stese accanto a lei, strofinando il viso sui suoi capelli. Non osava avvicinarsi, ma poteva comunque offrirle un senso di sicurezza mentre dormiva.

      Se si fosse svegliata e lo avesse trovato lì, si sarebbe giustificato dicendo che era stanco e che quello era l’unico modo per riposare e tenerla d’occhio allo stesso tempo. Sarebbe stato felice dello schiaffo che avrebbe ricevuto per questo, ne sarebbe valsa la pena solo per starle accanto un paio d’ore. Era troppo stanco per preoccuparsi delle СКАЧАТЬ