Mai Sfidare Il Cuore. Amy Blankenship
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Читать онлайн книгу Mai Sfidare Il Cuore - Amy Blankenship страница 8

Название: Mai Sfidare Il Cuore

Автор: Amy Blankenship

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Современная зарубежная литература

Серия:

isbn: 9788893987707

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СКАЧАТЬ dolore gli fece stringere i denti quando lei indossò i sottili indumenti che le coprivano i punti più preziosi. Si sforzò per non percorrere la poca distanza che li separava e raggiungerla.

      All’improvviso si udì uno scricchiolio dal lato opposto. Kyoko si bloccò, e sia lei che Shinbe si concentrarono per sentire altri rumori. Si sentì un altro ramo spezzato, questa volta da un cespuglio vicino. Shinbe la vide avvicinarsi al cespuglio, brandendo l’asciugamano come se fosse uno scudo.

      «Ok, Shinbe! Lo so che sei tu, vieni fuori… così posso darti un ceffone!» esclamò Kyoko, e guardò il cespuglio in attesa… Shinbe aveva la fama di guardone, e poi era l’unico rimasto alla capanna, perciò… . Il cespuglio si mosse appena. «So che sei lì e, quando Toya scoprirà che mi stavi spiando, probabilmente ti ucciderà. Per non parlare di Suki, sono sicura che non le dispiacerà picchiarti.».

      Il cespuglio si mosse di nuovo e una zampa nera, lunga e appuntita, sbucò dai rami contorti.

      «Ma che cos’è?» esclamò Kyoko, mettendosi a correre proprio mentre un enorme demone-scorpione usciva allo scoperto. Corse verso i suoi vestiti e il suo zaino, in cui teneva la balestra.

      «Kyoko! Stai giù!» gridò Shinbe, sbucando dai cespugli con un grosso ramo in mano. Lo lanciò verso il demone, che lo vide arrivare e lo bloccò con una zampa, facendolo volare in aria. Il ramo atterrò ai piedi di Kyoko, proprio mentre lei si chinava per prendere la balestra… quel colpo l’avrebbe stesa.

      Shinbe corse verso di lei e prese il ramo. Alzando un sopracciglio, la guardò e sorrise, «Ho l’impressione che sei un po’ troppo svestita per combattere con un demone.». Il suo sorriso si allargò quando vide la sua espressione, che si trasformò subito in orrore…

      Sentendo un brutto presentimento, Shinbe si voltò facendo oscillare il ramo proprio mentre lo scorpione si scagliava su di loro. Lo colpì a una zampa, ma la creatura lo infilzò in un fianco, sbalzandolo in aria. Il sangue di Shinbe si raggelò mentre lo scorpione si avvicinava alla sacerdotessa.

      Sapeva che quella creatura posseduta percepiva il suo potere. Doveva fare subito qualcosa, perciò decise di usare i propri poteri telecinetici per sollevare una roccia, e la scagliò più forte che poté, sorridendo quando colpì lo scorpione alla testa.

      Il demone urlò e si girò, lanciando un’occhiataccia al guardiano ferito. Shinbe si sforzò per rialzarsi da terra quando la creatura si scagliò di nuovo su di lui. Rotolò appena in tempo per puntare la punta affilata del ramo. I suoi occhi brillarono mentre sussurrava un incantesimo per ammorbidire la carne dura del mostro.

      Kyoko, in preda al panico, gridò il nome di Shinbe mentre il demone si fiondava su di lui. Era successo così rapidamente che quasi non aveva avuto neanche il tempo di sbattere le palpebre. Il demone saltò verso a Shinbe e, un attimo dopo, l’estremità del ramo gli fuoriuscì dalla testa, con il sangue nero che grondava sul terreno. La creatura si contorse, poi cadde esanime addosso al guardiano.

      «Shinbe!» gridò di nuovo Kyoko. Corse verso di lui, vedendo tutto quel sangue che si riversava a terra. Sperava che non fosse anche il suo, ma era difficile da capire perché l’enorme scorpione lo aveva travolto quasi completamente, lasciandogli libero soltanto il viso. Shinbe aveva gli occhi chiusi e, per un momento, il cuore le si fermò per il terrore.

      Lui percepiva ancora il terrore di Kyoko e, qualunque fosse la causa, doveva distruggerla. Cercando di lottare contro il dolore, aprì gli occhi e la trovò lì a fissarlo, bianca come un fantasma. Il cuore iniziò a battergli forte quando si rese conto che era terrorizzata per lui. Ma era vivo e quel terrore iniziò a svanire, facendogli riscaldare il sangue.

      Con voce roca le disse: «Kyoko, per favore, aiutami… a togliermelo di dosso.». Si sforzò per spingere via la bestia morta, ma le sue braccia rimasero intrappolate per il peso. Pur essendo posseduta, quella creatura non avrebbe dovuto pesare così tanto, né avere una tale resistenza. Restrinse lo sguardo, percependo un frammento del cristallo molto vicino e le disse: «Sta sfruttando il potere di un frammento… trovalo.».

      Kyoko smise di spingere lo scorpione gigante e si concentrò per scrutare il suo corpo. Quando il Cuore di Cristallo Protettore era esploso e i suoi frammenti erano ricaduti sul regno dei demoni come una pioggia, era partita una frenetica caccia per ritrovarli tutti. Un tempo, quello doveva essere stato un piccolo scorpione… finché non era stato posseduto da un demone e aveva trovato un frammento, ricevendo una scarica di potere.

      «Lì!» esclamò Kyoko quando notò una lieve luce blu sul collo. Cercando di non vomitare, guardò nella bocca rimasta aperta. Facendo una smorfia, allungò una mano e afferrò il cristallo, e le dimensioni dello scorpione iniziarono a ridursi all’istante. Lo spinse di lato e Shinbe lo allontanò, poi lo videro rimpicciolirsi nella mano di lei.

      Kyoko guardò Shinbe, i capelli gli nascondevano il volto ma, a giudicare dai movimenti, capì che stava cercando di riprendere fiato. Lo scrutò per cercare eventuali ferite. Il fianco dove il demone lo aveva infilzato stava sanguinando e lei si guardò intorno per cercare qualcosa con cui fermare l’emorragia. Poi prese il suo asciugamano, sapendo che sarebbe stato utile premerlo sula ferita.

      Shinbe si mise a sedere, guardando disgustato il piccolo insetto morto. Tenendo una mano premuta sulla ferita, riportò l’attenzione su Kyoko e la vide correre a prendere l’asciugamano che aveva fatto cadere nella fretta di aiutarlo. La guardò e dimenticò completamente il dolore che stava provando.

      “Ha dimenticato che è ancora nuda.” pensò, “Beh, non sarò io a ricordarglielo.”. Cercò di mantenere un’espressione tranquilla mentre lei tornava con l’asciugamano.

      Kyoko gli si sedette accanto e gli scostò il soprabito per controllare la ferita. «Shinbe, potresti togliertelo?» gli chiese. «Devo capire da dove proviene tutto questo sangue.».

      La sua voce era affannosa e suadente, una musica per le sue orecchie. Vederla preoccupata per lui lo confuse a tal punto che non riuscì neanche a fantasticare sul fatto che gli avesse chiesto di togliersi i vestiti.

      Si tolse il soprabito e si sbottonò la camicia. L’indumento gli ricadde lungo le braccia, scoprendogli il petto e gli addominali, oltre che la ferita sul fianco. Con una mano si era abbassato leggermente i pantaloni da un lato per scoprire la ferita per intero, ma non aveva scostato il braccio… lo aveva tenuto sul grembo per nascondere la propria erezione.

      Kyoko cercò di rimanere concentrata sulla ferita, ignorando tutto il resto. Poggiò una mano sulla sua pelle nuda e con l’altra premette l’asciugamano sulla ferita. Sentì i muscoli di Shinbe guizzare al suo tocco, facendole risalire il calore lungo il braccio. I suoi occhi verde smeraldo incrociarono quelli color ametista di Shinbe.

      Lui la vide arrossire nell’istante in cui i loro sguardi s’incrociarono e rimase sorpreso, sentendo la propria pelle surriscaldarsi laddove lei lo stava toccando. «Va tutto bene?». Lei annuì senza distogliere lo sguardo dall’asciugamano, rimuovendolo delicatamente per vedere se l’emorragia si era fermata.

      Il sangue non colava più e Kyoko andò a bagnare l’asciugamano per pulire la ferita. Shinbe abbassò lo sguardo e pensò tra sé: “Non mi stupisce che l’emorragia si sia fermata… il sangue è defluito verso tutt’altra parte.”. Sospirando, scacciò subito quel pensiero mentre lei tornava con l’asciugamano bagnato, e si ritrovò a fissare il suo reggiseno. Riportò subito lo sguardo sul suo viso, se voleva mantenere la propria dignità doveva farla rivestire.

      Kyoko stava pulendo tutti i residui di sangue, cercando di fare molta attenzione, quando lo sentì pronunciare il suo nome con voce roca e tesa. Si fermò e lo guardò ma, per il modo in cui era china su di lui, si ritrovò a pochi centimetri dal suo viso. I suoi occhi brillavano e sembrava che ci СКАЧАТЬ