Название: Mariti Nel Mirino
Автор: Блейк Пирс
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Жанр: Зарубежные детективы
isbn: 9781640296619
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Riley si fece delle domande anche sulla donna seduta accanto all’uomo, mano nella mano. Anche lei sembrava aver avuto una vita difficile. Altrimenti, la sua espressione era difficile da interpretare per Riley.
Lei chi è? si chiese.
Tutto quello che Riley sapeva della moglie di Scarlatti e della madre di Jilly era che era scomparsa molti anni fa. Scarlatti aveva spesso detto alla figlia che, forse, la donna era morta.
Quella donna non poteva essere lei dopo tutti questi anni. Jilly non aveva mostrato affatto di conoscerla. Perciò, chi era?
Ora era il turno di Jilly di testimoniare.
Riley strinse la mano della ragazza per rassicurarla, e la giovane adolescente andò al banco.
Jilly appariva piccola nell’enorme sedia per i testimoni. I suoi occhi si spostarono nervosi, guardando all’interno dell’aula, osservando prima il giudice e poi il padre.
L’uomo sorrise con quello che sembrava un sincero affetto, ma Jilly evitò frettolosamente il suo sguardo.
L’avvocato di Riley, Delbert Kaul, chiese a Jilly come si sentisse per l’adozione.
Riley vide tutto il corpo di Jilly tremare per l’emozione.
“Lo voglio più di ogni altra cosa al mondo” Jilly disse con voce tremante. “Sono stata così, così felice di vivere con la mia mamma …”
“Intendi la Signora Paige” Kuhl disse, interrompendo gentilmente.
“Beh, lei è la mia mamma ora per quanto mi riguarda, ed è così che la chiamo. E sua figlia, April, è mia sorella maggiore. Prima di vivere con loro, non avevo idea di come fosse, avere una vera famiglia che mi amasse e si prendesse cura di me.”
Jilly sembrava soffocare coraggiosamente le lacrime.
Riley non era sicura di riuscire a fare la stessa cosa.
Poi, Kaul chiese: “Puoi raccontare un po’ al giudice di com’era vivere con tuo padre?”
Jilly guardò il genitore.
Poi, spostò gli occhi sul giudice e disse: “Era tremendo.”
Proseguì a raccontare alla corte che cos’aveva detto ieri a Riley, di quando il padre l’avesse rinchiusa in un armadio per giorni. Riley rabbrividì mentre ascoltava di nuovo la storia. La maggioranza dei presenti in aula sembrò profondamente scossa dal racconto. Persino il padre chinò la testa.
Quando terminò, Jilly era davvero in lacrime.
“Prima che la mia nuova mamma entrasse nella mia vita, tutti quelli che amavo se ne sono andati alla fine. Non sopportavano di vivere con papà, perché era così cattivo con loro. Mia madre, mio fratello maggiore, persino la mia cucciola, Darby, è scappata.”
A Riley si strinse la gola. Ricordò Jilly piangere, mentre parlava della cucciola che aveva perso tanti mesi fa. La ragazza si chiedeva ancora che cosa ne fosse stato di Darby.
“La prego” si rivolse al giudice. “La prego, non mi faccia ritornare lì. Sono felice con la mia nuova famiglia. Non mi porti lontano da loro.”
Poi, Jilly lasciò il banco e tornò a sedersi accanto a Riley.
Riley le strinse la mano e le sussurrò: “Sei stata molto brava. Sono orgogliosa di te.”
Jilly annuì e si asciugò le lacrime.
Poi, l’avvocato di Riley, Delbert Kaul, mostrò al giudice tutti i documenti necessari per finalizzare l’adozione. Sottolineò in particolare il modulo di consenso firmato dal padre di Jilly.
Riley si concentrò sul processo: Kaul stava facendo un lavoro ragionevolmente meticoloso. Ma la sua voce e il suo modo di fare non erano molto efficaci, ed il giudice, un uomo nerboruto, imbronciato, con piccoli occhi pungenti, non sembrava affatto colpito.
Per un momento, la mente di Riley tornò alla bizzarra telefonata che ieri aveva ricevuto da Morgan Farrell. Naturalmente, lei aveva contattato la polizia di Atlanta immediatamente. Se quello che la donna aveva detto era vero, doveva trovarsi ormai in custodia cautelare. Riley non poté fare a meno di domandarsi che cosa fosse davvero accaduto.
Realmente la donna fragile che aveva incontrato ad Atlanta aveva commesso un omicidio?
Questo non è il momento di pensarci, si disse.
Quando Kaul terminò, l’avvocato di Scarlatti si alzò in piedi.
Jolene Paget era una donna scrupolosa sui trent’anni, le cui labbra sembravano essere state scolpite per formare un lieve ma perpetuo sorrisetto.
Disse al giudice: “Il mio cliente si oppone a quest’adozione.”
Il giudice annuì e ringhiò: “So che è così, Signora Paget. Il suo cliente farà meglio ad avere una buona ragione per voler cambiare la propria decisione.”
Riley notò immediatamente che, a differenza del suo avvocato, la Paget non utilizzava appunti. E, a differenza di Kaul, la sua voce e il suo atteggiamento esprimevano sicurezza.
Il legale riprese: “Il Signor Scarlatti ha decisamente una buona ragione, Vostro Onore. Ha dato il suo consenso per costrizione. Stava attraversando un momento davvero difficile e non aveva un lavoro. E sì, allora beveva. Ed era depresso.”
Paget fece un cenno con il capo verso Brenda Fitch, anche lei seduta in aula, e proseguì: “Era preda facile per la pressione subita dai servizi sociali, specialmente da questa donna. Brenda Fitch l’ha minacciato di denunciarlo per crimini e reati fittizi.”
Brenda emise un forte sussulto di sdegno. Si rivolse alla Paget: “Questo non è vero, e lei lo sa.”
Il sorrisetto della Paget si allargò mentre riprendeva: “Vostro Onore, vorrebbe gentilmente chiedere alla Signora Fitch di non interrompere?”
“La prego di fare silenzio, Signora Fitch” il giudice intervenne.
La Paget aggiunse: “Il mio cliente desidera anche accusare la Signora Paige di rapimento, con la complicità della Signora Fitch.”
Brenda emise un udibile sussulto di disgusto, ma Riley si impose di restare in silenzio. Aveva immaginato che la Paget avrebbe sollevato la questione.
Il giudice disse: “Signora Paget, lei non ha presentato alcuna prova di rapimento. Per quanto riguarda la costrizione e le minacce da lei menzionate, non ha presentato alcuna prova. Non ha detto nulla per persuadermi che l’iniziale consenso del suo cliente non debba perdurare”
Albert Scarlatti si alzò in piedi.
“Potrei spendere due parole in mia difesa, Vostro Onore?” pregò.
Quando il giudice annuì in segno di consenso, la preoccupazione di Riley aumentò.
Scarlatti chinò la testa e parlò con voce bassa e tranquilla.
“Ciò che Jilly le ha raccontato in merito a quello che СКАЧАТЬ