Название: Mariti Nel Mirino
Автор: Блейк Пирс
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Жанр: Зарубежные детективы
isbn: 9781640296619
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In qualche modo, il sorriso di Kaul non parve a Riley molto rassicurante. Aveva qualcosa di debole e incerto. Si domandò come gli fosse stato assegnato il caso.
Riley notò che Brenda e Kaul sembravano essere in buoni rapporti. Non certo amanti, ma buoni amici. Forse era questo il motivo per cui Brenda lo aveva assunto.
Non necessariamente una buona ragione, Riley pensò.
“Chi è il giudice?” Riley chiese.
Il sorriso svanì dal volto di Kaul, che rispose: “Owen Heller. Non esattamente la mia prima scelta, ma è il meglio che siamo riusciti ad ottenere in tali circostanze.”
Riley soffocò un sospiro. Si sentiva sempre meno rassicurata. Sperava che Jilly la vivesse diversamente.
Kaul poi spiegò quello che tutti avrebbero dovuto dire all’udienza. Bonnie e Arnold Flaxman avrebbero dovuto raccontare della la loro esperienza con Jilly, sottolineando il bisogno della ragazza di vivere in un ambiente stabile, che certo non poteva avere con suo padre.
Kaul spiegò che avrebbe voluto avere il fratello maggiore di Jilly come testimone, ma era sparito da molto ormai, e non era riuscito a rintracciarlo.
Riley doveva testimoniare riguardo al tipo di vita che era in grado di offrire a Jilly. Era arrivata a Phoenix munita di ogni sorta di documentazione per supportare le sue dichiarazioni, inclusi i dati finanziari.
Kaul tamburellò con la matita contro il tavolo ed aggiunse: “Ora Jilly, non devi testimoniare”
Jilly interruppe: “Voglio farlo e lo farò.”
Kaul sembrò un po’ sorpreso dalla nota di determinazione nella voce di Jilly. Riley avrebbe voluto che l’avvocato sembrasse tanto determinato quanto la ragazza.
“Bene” Kaul disse, “è deciso, allora.”
Quando l’incontro giunse al termine, Brenda, Kaul ed i Flaxman se ne andarono insieme. Riley e Jilly noleggiarono un’auto, poi raggiunsero un albergo vicino e fecero il check in.
*
Appena si furono sistemate all’interno della loro camera d’albergo, Riley e Jilly ordinarono una pizza. In TV davano un film che avevano già visto entrambe, e non vi prestarono molta attenzione. Con grande sollievo di Riley, Jilly non sembrava neanche un po’ ansiosa. Chiacchierarono piacevolmente di piccole cose: l’imminente anno scolastico di Jilly, vestiti, scarpe e di gossip.
Riley trovava difficile credere che Jilly facesse parte della sua vita da così breve tempo. Le cose sembravano così naturali e semplici tra loro.
Come se fosse sempre stata mia figlia, Riley pensò. Era esattamente così che si sentiva, ma questo pensiero incrementò la sua ansia.
Sarebbe tutto finito domani?
Riley non riusciva a immaginare come sarebbe stato, se fosse successo.
Avevano quasi finito la pizza, quando furono interrotte da un forte segnale proveniente dal portatile di Riley.
“Oh, dev’essere April!” Jilly esclamò. “Ha promesso che avremmo fatto una videochiamata.”
Riley sorrise e lasciò che Jilly rispondesse alla chiamata della sua figlia maggiore. Ascoltò svogliatamente dall’altra parte della camera, mentre le due ragazze chiacchieravano come le sorelle che erano davvero diventate.
Quando la conversazione terminò, Riley parlò con April, mentre Jilly si stese sul letto a guardare la TV. Il viso di April sembrava serio e preoccupato.
Lei chiese: “Come andrà domani, mamma?”
Buttando un occhio dall’altra parte della camera, Riley vide che Jilly si era rimessa a guardare di nuovo il film. Non pensava che stesse davvero origliando ciò che lei ed April stavano dicendo, ma voleva comunque stare attenta.
“Vedremo” Riley rispose.
April parlò a bassa voce, così che Jilly non potesse sentire.
“Sembri preoccupata, mamma.”
“Immagino di sì” rispose, parlando lei stessa a bassa voce.
“Puoi farcela, mamma. So che puoi.”
Riley deglutì rumorosamente.
“Lo spero” replicò.
Parlando sempre con tono basso di voce, la voce di April era scossa dall’emozione.
“Non possiamo perderla, mamma. Non può tornare a quella vita.”
“Lo so” Riley disse. “Non preoccuparti.”
Riley ed April si guardarono in silenzio per alcuni istanti. Improvvisamente, Riley si sentì profondamente colpita dalla maturità che dimostrava la sua figlia quindicenne.
Sta davvero crescendo, Riley pensò orgogliosamente.
April disse infine: “Va bene, ti lascio andare. Chiamami non appena sai qualcosa.”
“Certo” Riley rispose.
Terminò la videochiamata e tornò a sedersi sul letto con Jilly. Il film era quasi terminato, quando il telefono squillò. Riley cadde nuovamente in preda alla preoccupazione.
Le telefonate non avevano portato alcunché di buono ultimamente.
Prese il telefono e sentì una voce femminile.
“Agente Paige, la chiamo dal centralino di Quantico. Abbiamo appena ricevuto una chiamata da una donna di Atlanta … beh, non so come gestire la cosa, ma vuole parlare direttamente con lei.”
“Atlanta?” Riley chiese. “Di chi si tratta?”
“Il suo nome è Morgan Farrell.”
Riley sentì un brivido che la mise in allerta.
Ricordava la donna da un caso a cui aveva lavorato a febbraio. Il ricco marito di Morgan, Andrew, era stato - seppur per breve tempo - sospettato in un caso di omicidio. Riley e il suo partner, Bill Jeffreys, avevano interrogato Andrew Farrell a casa ed avevano compreso che non era il killer, che stavano cercando. Ciò nonostante, Riley aveva notato dei segni, da cui aveva dedotto che abusasse della moglie.
Aveva silenziosamente dato a Morgan un bigliettino dell’FBI, ma, da allora, non aveva mai avuto sue notizie.
Immagino che voglia finalmente aiuto, Riley pensò, visualizzando la donna minuta ma timida che aveva visto nella villa di Andrew Farrell.
Si chiese che cosa sarebbe stata in grado di fare per chiunque, in quel momento.
Infatti, l’ultima cosa al mondo di cui lei aveva bisogno era un altro problema da risolvere.
L’operatrice in attesa chiese: “Vuole che le giri la telefonata?”
Riley esitò per un secondo, poi rispose: “Sì, СКАЧАТЬ