Il Quartiere Perfetto. Блейк Пирс
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Название: Il Quartiere Perfetto

Автор: Блейк Пирс

Издательство: Lukeman Literary Management Ltd

Жанр: Зарубежные детективы

Серия:

isbn: 9781640297050

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СКАЧАТЬ a dire: più di una volta. E poi sono in amicizia con il capo della sicurezza della struttura del DNR, Kat Gentry, e lei mi ha detto fondamentalmente la stessa cosa: hanno aggiornato le procedure per assicurare che Crutchfield non comunichi con il mondo esterno.”

      “Eppure non mi sembri convinta,” notò la dottoressa Lemmon.

      “Lei lo sarebbe?” ribatté Jessie. “Se suo padre fosse un serial killer noto in tutto il mondo come il Boia dell’Ozark e lo avesse visto personalmente eviscerare le sue vittime, e non fosse mai stato preso, la sua mente si lascerebbe mettere a suo agio da qualche banale stereotipo?”

      “Ammetto che sarei probabilmente un po’ scettica. Ma non sono sicura di quanto sia produttivo stare a pensare a qualcosa che non puoi controllare.”

      “Intendevo proprio affrontare la cosa con lei, dottoressa,” disse Jessie lasciando andare il sarcasmo, ora che aveva una richiesta vera. “Siamo certi che io non abbia alcun controllo sulla situazione? Pare che Bolton Crutchfield sappia un po’ di cose su quello che mio padre ha fatto negli anni recenti. E Bolton… beh, gli piace la mia compagnia. Stavo pensando che un’altra visita per chiacchierare con lui potrebbe essere una buona cosa. Chissà cosa potrebbe rivelare?”

      La dottoressa Lemmon fece un profondo respiro mentre considerava la proposta.

      “Non sono certa che mettersi a fare giochetti mentali con un noto serial killer sia il passo ideale per il tuo benessere psichico, Jessie.”

      “Lei sa cosa sarebbe ideale per il mio benessere emotivo, dottoressa?” chiese Jessie, sentendo la frustrazione crescere nonostante i suoi migliori sforzi. “Non avere più paura che il mio padre psicolabile possa saltare fuori da dietro un angolo e prendermi a pugnalate.”

      “Jessie, se solo parlare con me di questa cosa ti fa scaldare così tanto, cosa succederà quando Crutchfield inizierà a premere i suoi pulsanti?”

      “Non è lo stesso. Non sono tenuta a censurare la mia vita attorno a lei. Con lui sono una persona diversa. Sono professionale,” disse Jessie, assicurandosi che ora il suo tono fosse più posato. “Sono stanca di essere una vittima, e questa è una cosa tangibile che posso fare per modificare la dinamica. Lo prenderà almeno in considerazione? So che la sua raccomandazione è come un biglietto d’oro in questa città.”

      La dottoressa Lemmon la fissò per qualche secondo da dietro le spesse lenti dei suoi occhiali, gli occhi che la penetravano.

      “Vedrò cosa posso fare,” disse alla fine. “Parlando di biglietti d’oro, hai accettato formalmente l’invito dell’Accademia nazionale dell’FBI?”

      “Non ancora. Sto ancora soppesando le opzioni che ho.”

      “Penso che potresti imparare un sacco lì, Jessie. E non ti farebbe male averlo sul tuo curriculum, quando cercherai di trovare lavoro là fuori. Temo che lasciar scappare l’occasione potrebbe rivelarsi una sorta di auto-sabotaggio.”

      “Non è questo,” le assicurò Jessie. “So che si tratta di un’opportunità fantastica. Solo non sono sicura che sia il momento ideale per me di spostarmi dall’altra parte del paese per quasi tre mesi. Tutto il mio mondo è in un vortice in questo momento.”

      Tentò di tenere l’agitazione lontana dalla propria voce, ma la poté sentire incrinarsi. Chiaramente lo sentì anche la dottoressa Lemmon, perché cambiò marcia.

      “Ok. Ora che abbiamo un bel quadro di come stanno andando le cose, vorrei scavare un po’più a fondo in un paio di argomenti. Se ricordo bene, il tuo padre adottivo è venuto qui di recente per dare una mano a farti sistemare. Vorrei sentire com’è andata, tra un momento. Ma prima parliamo di come ti sei ripresa fisicamente. Vedo che hai appena fatto l’ultima seduta di fisioterapia. Com’è stata?”

      I successivi quarantacinque minuti fecero sentire Jessie come un albero a cui viene tolta la corteccia. Quando fu finita, era felice di andarsene, anche se significava che la fermata successiva sarebbe stato il controllo per riconfermare che avrebbe potuto avere figli in futuro. Dopo quasi un’ora di punzecchiate e rovistate alla sua psiche da parte della dottoressa Lemmon, pensò che farsi punzecchiare e rovistare il corpo sarebbe stato un nonnulla. Ma si sbagliava.

      *

      Non fu tanto il rovistare a scuoterla. Ma il dopo. L’appuntamento in sé fu praticamente liscio e senza particolari eventi. La dottoressa di Jessie confermò che non aveva subito alcun danno permanente e le assicurò che sarebbe stata in grado di concepire in futuro. Le fece anche chiaramente capire che avrebbe potuto riprendere l’attività sessuale, una nozione che sinceramente non le era neanche passata per la testa da quando Kyle l’aveva attaccata. La dottoressa disse che, a parte l’insorgere di sintomi inaspettati, sarebbe dovuta tornare per un ulteriore controllo dopo sei mesi.

      Fu solo quando si trovò nell’ascensore per scendere nel parcheggio che perse il controllo. Non era del tutto sicura del perché, ma si sentì come precipitare in un buco nero scavato nel terreno. Corse verso l’auto e si sedette alla guida, lasciandosi scuotere da un’ondata incontrollabile di singhiozzi.

      E poi, nel mezzo delle lacrime, capì. Qualcosa nella finalità di quell’appuntamento l’aveva colpita. Non sarebbe dovuta tornare che dopo sei mesi. Sarebbe stata una visita normale. Lo stato di gravidanza, per il prossimo futuro, era finito.

      Poté quasi sentire quella porta emotiva che andava a chiudersi sbattendo, e la cosa la scosse nel profondo. Oltre alla fine del suo matrimonio nel modo più scioccante possibile, unita alla consapevolezza che il suo padre omicida, che pensava di aver relegato al passato, era tornato nel presente, il rendersi conto che aveva avuto un essere vivente dentro di sé e che ora non c’era più era troppo da sopportare.

      Uscì velocemente dal parcheggio, la vista offuscata dalle lacrime. Non le importava. Si trovò a premere con forza sull’acceleratore, immettendosi sulla Roberston. Era pomeriggio presto e non c’era molto traffico. Lo stesso, Jessie ondeggiava selvaggiamente da una corsia all’altra.

      Davanti a lei, a un semaforo, vide un grosso camion in movimento. Premette con forza sull’acceleratore e sentì il collo scattare indietro mentre la velocità aumentava di scatto. Il limite di velocità era cinquanta all’ora, ma lei stava andando a settanta, settantacinque, oltre gli ottanta. Era certa che se avesse colpito quel camion con sufficiente forza, tutto il suo dolore sarebbe svanito in un istante.

      Guardò alla propria sinistra, e mentre sfrecciava avanti vide una madre che camminava sul marciapiedi con un bimbetto di un anno. Il pensiero che quel bambino assistesse a una massa di lamiere aggrovigliate, lampi di fuoco e resti bruciacchiati la risvegliò.

      Jessie premette con forza sui freni, facendo fischiare i copertoni fino a fermarsi subito dietro al camion. Entrò nel parcheggio di un distributore di benzina a destra e spense l’auto. Stava respirando affannosamente e l’adrenalina le scorreva in tutto il corpo, facendole sentire un formicolio quasi insopportabile alle dita di mani e piedi.

      Dopo essere rimasta per circa cinque minuti seduta immobile lì con gli occhi chiusi, il suo petto smise di alzarsi e abbassarsi agitato e la respirazione tornò alla normalità. Jessie sentì una vibrazione e aprì gli occhi. Era il suo telefono. Lo schermo diceva che a chiamarla era il detective Ryan Hernandez del dipartimento di polizia di Los Angeles. Aveva fatto lezione alla sua classe di criminologia lo scorso semestre, dove lei lo aveva impressionato per come aveva risolto un esempio di caso che lui aveva presentato in aula. Le aveva anche fatto visita in ospedale dopo che Kyle aveva tentato di ucciderla.

      “Pronto, СКАЧАТЬ