Un Amore come il Nostro . Sophie Love
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СКАЧАТЬ si scrollò violentemente le sue braccia di dosso e si diresse a passo pesante verso il soggiorno, dove si lasciò cadere sul divano. La stanza era pulita. Persino la Playstation era stata spolverata. Keira si accorse che quella volta doveva essere più arrabbiato del solito.

      Si sedette accanto a lui e gli appoggiò delicatamente una mano sul ginocchio, accarezzando la stoffa ruvida sotto la punta delle dita. Zachary puntò lo sguardo sulla televisione spenta.

      “Che cosa vuoi che faccia, Zach? ” gli chiese dolcemente. “Devo lavorare. Lo sai.”

      Lui sospirò e scosse la testa. “Capisco che tu debba lavorare. Anche io lavoro. Tutto il mondo lavora. Ma non tutti hanno un capo che schiocca le dita e fa accorrere il suo staff come dei robot!”

      Non aveva tutti i torti.

      “Aspetta, non sarai geloso di Josh, vero?” domandò Keira. La sola idea era ridicola. “Se solo l’avessi visto!”

      “Keira,” esplose Zachary, guardandola finalmente. “Non sono geloso del tuo capo. Almeno non in quel senso. Sono geloso di tutto il tempo, dell’energia e della concentrazione che ottiene da te.”

      A quel punto fu il turno di Keira di sospirare. Da una parte capiva il punto di vista di Zachary, ma dall’altra desiderava che il suo ragazzo la incoraggiasse di più nella sua scalata verso il successo. Avrebbe voluto che lasciasse correre quel momentaccio in cui si trovava al gradino più basso. Poi le cose sarebbero diventate più semplici, non appena avesse fatto un passo avanti nella sua carriera.

      “Anche io preferirei che non fosse così,” concordò Keira. “Ma non smetterò di dedicare tutto il tempo e la mia energia alla carriera. Almeno non nel prossimo mese.”

      Zachary si accigliò. “Che cosa vuoi dire?”

      Keira avrebbe voluto contenere la sua eccitazione per rispetto verso Zach, ma non riuscì a trattenersi. Quasi strillò annunciando: “Andrò in Irlanda!”

      Ci fu una lunga, lunghissima pausa mentre Zach assorbiva la notizia.

      “Quando?” chiese con calma.

      “È questo il punto,” rispose lei. “È una sostituzione dell’ultimo minuto. Josh si è rotto una gamba. È una lunga storia.”

      Lei parlava a ruota libera e Zach la fissava corrucciato, come in attesa del colpo di grazia.

      Keira si strinse tra le spalle sul divano, cercando di apparire più piccola possibile. “Parto domani.”

      L’espressione di Zachary mutò con la velocità di un cielo estivo. Se prima c’erano state solo le avvisaglie di una tempesta, ora regnavano tuoni e lampi.

      “Ma il matrimonio è domani,” disse.

      Keira gli strinse le mani tra le proprie. “Il momento non è dei migliori, sono la prima a dirlo. Ma ti giuro che a Ruth non importerà.”

      “Non le importerà?” scattò Zach, allontanandosi di colpo da lei. “Fai parte del corteo nuziale!”

      Si alzò in piedi all’improvviso, iniziando a camminare avanti e indietro e infilandosi le mani tra i capelli. Keira balzò su e corse da lui, cercando di placarlo con l’affetto fisico. Ma quella volta Zach non volle sentire ragioni.

      “Non posso crederci,” esplose. “Ho passato tutta la giornata a un brunch con la tua famiglia, ad ascoltare Bryn che parlava all’infinito di quanto fosse sexy il suo nuovo insegnante di meditazione e tutte le sue opinioni idiote…”

      “Ehi!” Lo interruppe Keira. Non era giusto criticare la sua sorellona.

      “E invece di ringraziarmi,” continuò Zach, “mi lanci addosso questa bomba! Come diavolo dovrei dirlo a Ruth?”

      “Glielo dirò io,” suggerì Keira. “Farò io la parte della cattiva, va bene così.”

      “Tu sei la cattiva!” esclamò Zach.

      Abbandonò il soggiorno come una furia. Keira lo seguì impotente. Stavano insieme da due anni e non lo aveva mai visto tanto arrabbiato.

      Lo rincorse fino alla camera e lo guardò tirare fuori la valigia da sotto il letto.

      “Che cosa stai facendo?” gli chiese esasperata.

      “Prendo la valigia,” replicò lui altrettanto irritato. “Non puoi partire senza, giusto?”

      Keira scosse la testa. “Lo so che sei arrabbiato, ma stai davvero esagerando.”

      Gli tolse la valigia dalle mani e la gettò sul letto. Si aprì subito, come invitandola a iniziare a riempirla. Keira dovette lottare contro la tentazione di impilarvi dentro i suoi vestiti.

      Zach sembrò perdere momentaneamente la sua energia. Si sgonfiò, sedendosi a un capo del materasso con la testa tra le mani.

      “Scegli sempre il lavoro al mio posto.”

      “Mi dispiace,” disse Keira, senza guardarlo mentre prendeva il suo maglione preferito da terra e lo lanciava discretamente nella borsa. “Ma questa è l’opportunità di una vita.” Si avvicinò al comodino e frugò tra le sue bottigliette di lozioni e profumi. “Tanto Ruth mi odia comunque. Mi ha messa nel corteo nuziale solo perché glielo hai chiesto tu.”

      “Perché è quello che si dovrebbe fare,” rispose tristemente Zach. “Gli eventi di famiglia si dovrebbero vivere tutti insieme.”

      Lei si voltò e buttò rapidamente gli oggetti in valigia. Ma Zach notò che cosa stava facendo e la sua espressione cupa divenne persino più tempestosa.

      “Stai facendo la valigia?”

      Keira si bloccò e si morse il labbro inferiore. “Mi dispiace.”

      “No, non è vero,” replicò lui in modo freddo e distaccato. Poi alzò lo sguardo e annunciò: “Se parti, non so se potremo rimanere insieme.”

      Keira alzò un sopracciglio, stupefatta dalla minaccia. “Oh, davvero?” Incrociò le braccia. Ora sì che aveva tutta la sua attenzione. “Mi stai dando un ultimatum?”

      Zachary alzò le braccia in preda alla frustrazione. “Sei tu che mi stai costringendo! Non riesci a capire quanto sarà imbarazzante presentarmi domani al matrimonio di Ruth senza di te?”

      Keira sospirò, ugualmente frustrata. “Non capisco perché non puoi semplicemente dirle che ho avuto una fantastica occasione a lavoro, una che non potevo perdermi.”

      “Il matrimonio di mia sorella dovrebbe essere qualcosa che non puoi perderti. Dovrei essere io la tua priorità!”

      Ah. Ed eccoli di nuovo al punto della questione. Quella parola. Priorità. Ciò che lui non era, anche se Keira non avrebbe potuto confessarglielo.

      “Mi dispiace,” ripeté, sentendo venir meno i suoi propositi. “Ma non è possibile. La mia carriera deve venire prima.”

      Chinò il capo, non per la vergogna ma per la tristezza. Non sarebbe dovuta andare in quella maniera. Zach non avrebbe СКАЧАТЬ