Contro Ogni Nemico . Джек Марс
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Читать онлайн книгу Contro Ogni Nemico - Джек Марс страница 8

СКАЧАТЬ piacciono?” chiese Brown a Jamal.

      Jamal annuì. “Molto.”

      “Allora vediamo i soldi.”

      L’uomo con le pesanti borse a tracolla si avvicinò. Se le sfilò dalle spalle e le posò sul pavimento in pietra del magazzino. Si inginocchiò e le aprì, una alla volta.

      “Un milione di dollari in contanti in ciascuna borsa,” disse Jamal.

      Brown fece un cenno col capo all’altro suo uomo, quello calvo.

      “Signor Clean, controlla.”

      Clean si inginocchiò vicino alle borse. Estrasse un fascio di banconote tenute insieme da un elastico da varie sezioni di ciascuna borsa. Prese un piccolo scanner digitale dalla tasca e si mise a rimuovere le banconote da ogni fascio. Accese la luce LED UV sul dispositivo e mise le banconote sulla finestra dello stesso una alla volta, svelando il filo di sicurezza d ciascuna. Poi strisciò una pen tester su ogni banconota, svelando la filigrana nascosta. Era un processo macchinoso.

      Mentre Clean lavorava, Brown ficcò una mano nella giacca, toccando la pistola che lì si trovava. Cercò il contatto visivo col suo uomo Jones, che annuì. Se doveva succedere qualcosa di strano, sarebbe accaduto in quel momento. Il linguaggio del corpo degli arabi non cambiò – continuavano a osservare impassibili. Brown lo prese come un buon segno. Erano davvero lì per comprare i camion.

      Il signor Clean lasciò cadere un fascio di soldi sul pavimento. “Bene.” Raccolse un altro fascio, cominciò a sfogliarli, controllandone le banconote con il dispositivo. Il tempo scorreva.

      “Bene.” Lasciò cadere quel fascio e ne raccolse un altro. Passò altro tempo.

      “Bene.” Procedeva.

      Dopo un po’ la cosa cominciò a farsi noiosa. I soldi erano veri. Nel giro di dieci minuti, Brown si rivolse a Jamal.

      “Okay, ti credo. Sono due milioni.”

      Jamal si strinse nelle spalle. Aprì la giacca e ne estrasse un ampio portamonete di velluto. “Due milioni in contanti, due milioni in diamanti, come d’accordo.”

      “Clean,” disse Brown.

      Il signor Clean si alzò e prese il portamonete da Jamal. Clean era l’esperto di soldi e valori di quella piccola squadra. Prese dalla tasca un diverso dispositivo elettronico – un piccolo quadrato nero con la punta di un ago. Il dispositivo aveva delle luci sul fianco, e Brown sapeva che testavano la dispersione di calore e la conduttività elettrica delle pietre.

      Clean si mise a prendere le pietre una alla volta dal sacchetto e a passarci sopra delicatamente la punta dell’ago. Ogni volta che ne faceva una, si sentiva un tono caldo. Ne aveva passate una dozzina prima che Brown gli dicesse un’altra parola.

      “Clean?”

      Clean guardò Brown. Sorrideva.

      “Finora sono buone,” disse. “Tutti diamanti.”

      Ne testò un’altra. Poi un’altra.

      Un’altra.

      Brown si voltò verso Jamal, che stava già facendo segno ai suoi uomini di tirare l’incerata e salire a bordo dei camion.

      “È stato un piacere fare affari con te, Jamal.”

      Jamal lo guardò a malapena. “Altrettanto.” Era preso dai suoi uomini, e dai camion. La parte successiva del loro viaggio era già cominciata. Portare due piattaforme mobili di lancio per missili nucleari con missili inclusi nel Medio Oriente probabilmente non era cosa facile.

      Brown sollevò un dito. “Ehi, Jamal!”

      L’uomo magro si voltò verso di lui. Fece un gesto impaziente con la mano, come per dire, “Cosa?”

      “Se ti beccano con quella roba…”

      Adesso Jamal però sorrise. “Lo so. Io e te non ci siamo mai visti.” Indietreggiò verso il camion più vicino.

      Brown si voltò verso il signor Jones e il signor Clean. Jones era su un ginocchio, a rimettere i soldi nella pesante borsa. Clean stava ancora testando i diamanti del borsello di velluto, maneggiandone uno alla volta, il dispositivo con l’ago ancora in mano.

      Avevano vinto alla lotteria. Le cose finalmente si mettevano bene, dopo il fiasco che aveva costretto Brown a lasciare il suo paese. Sorrise.

      E tutto in un solo giorno di lavoro.

      Però nella scena c’era qualcosa che lo disturbava. I suoi non stavano facendo attenzione all’ambiente – erano distratti da tutti quei soldi. Avevano abbassato la guardia, di brutto. E anche lui. In un’operazione diversa, la cosa si sarebbe potuto ritorcere contro di loro. Non tutti erano degni di fiducia come Jamal.

      Si voltò per guardare di nuovo gli arabi.

      Jamal era lì, vicino al camion, con in mano uno degli Uzi. Due dei suoi erano con lui. Erano in piedi in fila, a puntare le armi su Brown e i suoi uomini.

      Jamal sorrise.

      “Clean!” urlò Brown.

      Jamal sparò, e i suoi uomini fecero lo stesso. Giunse il brutto chiasso di un mitragliatore. A Brown parve che gli stessero quasi sparando con una manichetta per l’acqua. Sentì i proiettili forarlo, farsi strada dentro di lui come api che pungono. Il suo corpo fece una danza involontaria alla quale lui cercò di ribellarsi, invano. Era quasi come se i proiettili lo tenessero su, fissandolo come con uno spillo in posizione eretta, facendolo tremolare e ballare.

      Per un attimo perse conoscenza. Tutto si fece nero. Poi era disteso sulla schiena, sul pavimento di cemento del magazzino. Riusciva a sentire il sangue versarsi fuori dal corpo. Riusciva a sentire che il pavimento era bagnato, dove si trovava disteso. Attorno gli si stava allargando una pozzanghera. Provava molto dolore.

      Guardò il signor Clean e il signor Jones. Erano entrambi morti, i corpi crivellati, le teste scomparse per metà. Solo Brown era ancora vivo.

      Gli venne in mente che era sempre stato un sopravvissuto. Cavolo, era sempre stato un vincitore. Era assurdo che dopo più di due decenni di combattimenti, folli avventure e anguste fughe morisse adesso, così. Era impossibile. Era troppo bravo nel suo lavoro. Avevano tentato di ucciderlo così tanti uomini prima di quel momento, e avevano fallito. La sua vita non sarebbe finita così. Non poteva.

      Cercò di mettere la mano in tasca per la pistola, ma il braccio sembrava non funzionare bene. Poi si accorse di un’altra cosa. Nonostante tutto il dolore, non riusciva a sentirsi le gambe.

      Riusciva a sentire il bruciore nella pancia, dove gli avevano sparato. Riusciva a sentire il dolore fischiante alla testa, dove era andato a sbattere sul pavimento in pietra quando era caduto. Deglutì, poi sollevò la testa e si fissò i piedi. C’era ancora tutto laggiù, e tutto attaccato – ma non riusciva a sentire niente.

      I proiettili mi hanno reciso la spina dorsale.

      Nessun altro pensiero gli aveva mai causato tanto orrore. Trascorsero svariati secondi in cui vide il suo futuro – avanzare sulle ruote di una sedia a rotelle, cercare di arrampicarsi dalla СКАЧАТЬ