Название: Il Quadriregio
Автор: Frezzi Federico
Издательство: Bookwire
Жанр: Языкознание
isbn: 4064066072339
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innanti che 'l mio carro piú su andi.—
Come donzella, che tra molta gente
110 si dé' sposar, ed ègli detto:—Vuoi
per tuo marito costui qui presente?—
che, vergognando, abbassa gli occhi suoi;
cosí Ilbina si fe' vergognosa,
parlando questo le dèe amendoi.
115 Però gli disse Venere amorosa:
—O ninfa, che tra l'altre piú elette
piú bella se' e piú pari graziosa,
perché della vergogna sottomette
il tuo bel volto? perché hai temenza
120 del mio parlar, che gran ben ti promette?
Vien' su nel carro di tanta eccellenza:
io ti voglio parlar quassú da presso:
vien' su avanti alla nostra presenza.—
Come la zita col volto sommesso
125 va per la via e move il passo raro,
tal andò al carro e poi montò su in esso.
Mentre salea, io vidi un foco chiaro,
che gli abbruciò l'estremitá del panno,
ond'ella mise un gran suspiro amaro.
130 Quando s'avvide Palla dello 'nganno
e che conobbe il foco, il fumo e 'l segno
del sospirar, che fe' con tanto affanno,
si volse a Citarea con grande sdegno:
—Come se' tanto ardita, o rea e falza,
135 tradir le ninfe, che son del mio regno?
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Nata nel mare giú tra l'acqua salza,
de li membri pudendi, e tra le schiume,
qual è quella superbia, che t'innalza?
Madre e maestra d'ogni rio costume,
140 pártite e vanne al regno tuo, lá dove
ogni tuo atto è vano e torna in fume.
Tu lodi il tuo figliuol, che ferí Iove;
ma non fu il vero: Iove anche è diverso
da quel che il cielo ed ogni effetto move.
145 Quel sommo re, che regge l'universo,
porta odio a te e 'l tuo figliuol descaccia,
sí come falso amor, rio e perverso.—
Come chi scorna, ch'abbassa la faccia
e mormorando seco il capo scuote,
150 mostrando irato e con segni minaccia;
cosí Ciprigna con le rosse gote
partíssi quindi ed al figliuol ricorse,
come chi sé vendicar ben non puote.
E giá ad Ilbina sarebbon trascorse
155 le fiamme e 'l sacro foco insino al core,
se non che Palla il suo scudo gli porse,
che ha tanta virtú, tanto valore,
che ogni fiamma di Cupido ammorta,
ogni atto turpe ed ogni folle amore.
160 E questo scudo, che Minerva porta,
è di cristallo e 'l capo gorgoneo
ha sú scolpito di Medusa morta,
vinta per forza e ingegno di Perseo.
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CAPITOLO XII
Come la dea Minerva racconta all'autore l'eccellenza del suo reame.
Con miglior labbia poscia a me rivolta
la dea Minerva splendida e serena,
mi disse:—Attento mie parole ascolta.
Se vuoi lassar Cupido, che ti mena
5 tra' duri scogli dell'aspro deserto
con tanti inganni e con cotanta pena,
e vuoi salir la strada suso ad erto,
meco venendo all'alto mio reame,
chiuso agli stolti ed alli saggi aperto,
10 io ti farò amar dalle mie dame,
che fanno i lor amanti esser felici,
e te faran beato, se tu l'ame.
Le ninfe di Diana servitrici,
rispetto a quelle, ti parran villane,
15 incolte, indotte, zotiche e mendíci.
O ben dell'aspre selve, o cose vane,
tanto veloce lo tempo vi toglie,
che come d'ombra nulla ne rimane!
Non posson contentar l'umane voglie,
20 che 'n sé non hanno esistente bontade,
e 'l ciel le logra, mentre sopra voglie.
E, perché il ciel voltando sempre rade,
quel che fu nuovo riveste l'antico;
però le cose belle si fan lade.
25 E, perché meglio intendi ciò ch'io dico,
vien' su nel carro mio, che alla 'nsú monta,
tra l'esercito mio saggio e pudico.—
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Io salsi il carro e nella prima gionta
io dissi:—O dea Minerva alta e benegna,
30 del regno tuo СКАЧАТЬ