Название: Il Quadriregio
Автор: Frezzi Federico
Издательство: Bookwire
Жанр: Языкознание
isbn: 4064066072339
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5 mi mise tra li boschi e tra li rovi
con gran fatica e senza posa alcuna.
Dicea fra me:—Ben converrá ch'io provi
ogni mio ingegno e cerchi ogni paese,
che Lippea bella mia ninfa ritrovi.—
10 E giá cercando er'ito ben un mese
per l'aspro bosco e per la selva amara,
quando Cupido a me si fe' palese.
E come quando Febo si rischiara,
perché la nube grossa s'assuttiglia,
15 che prima ostava alla sua faccia chiara;
cosí una luce splendida e vermiglia
mi die' nel volto; e, mentre l'occhio innalzo,
per veder meglio aguzzando le ciglia,
io vidi lui, che stava su in un balzo
20 e disse a me:—Ricòrdati che tue
giá tante volte m'hai chiamato falzo.
Però t'ho tolto l'allegrezze tue;
ma io prometto a te di ristorarte,
se falso e traditor non mi di' piúe.
25 Ma sappi prima che forza né arte
al regno di Iunon giammai perviene:
tant'ello dalla terra si disparte;
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ché 'l regno, il quale Saturnia mantiene,
è posto in aere su nel freddo loco,
30 onde la pioggia e la grandine viene.
Lí non riscalda la spera del foco,
che non riscalda in giú tanto da cesso,
né anco il sol niente o molto poco;
ché 'l raggio del gran Febo in giú riflesso
35 non riscalda da lungi o molto oblico,
ma ben dappresso è riflesso in se stesso.
E quando a questo loco, ch'io ti dico,
il vapor di quaggiú salendo giugne,
ratto che sente il freddo a sé nemico,
40 in sé si strigne ed in sé si congiugne
e fassi nube; e, quand'egli è costretto,
si fa la pioggia, perché l'acqua smugne.
Ma nella state quel vapor, che ho detto,
ha molto in sé del terrestro vapore
45 sulfureo e secco e d'ogni umido netto.
E questo, quando sente l'umidore,
sí come fa all'acqua la calcina,
s'accende, e con gran rabbia n'esce fuore
quindi il baleno e 'l tuon con gran ruina.
50 E di questo vapor Vulcano a Iove
fa tre saette nella sua fucina.
Che se ben miri quanto è piú forte ove
sta sulfurea fiamma inclusa ed arda,
tanto piú furiosa ella si move,
55 sí come apparir può nella bombarda,
ché poca fiamma accesa tanto vale,
che tuona e rompe ed esce fuor gagliarda;
perché la state vieppiú alto sale
del chiaro Febo il suo riflesso raggio,
60 e risal meno obliquo e piú eguale.
Però questo vapor, che pria dett'aggio,
conven che 'l sole il lieve in piú altura
a farlo nube in piú alto viaggio.
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Ov'ei trova adunata piú freddura,
65 ivi si stringe, e l'acqua da lui scossa
grandine fassi: sí 'l ghiaccio la 'ndura.
Ma, perché nell'inverno non ha possa
il sol, che tanto insú il vapor lieve,
'nanti ch'assai insú faccia sua mossa,
70 ancor non fatto nube si fa neve;
e raro e sperso fatto ghiaccio cade,
come bambace in terra, lieve lieve.
A cosí alte e sí fredde contrade
da che salir non puoi, qui a te venni,
75 ché di tanta fatica io t'ho pietade.—
E, detto questo, con parole e cenni
mi fece scender giú per una scheggia;
e, quando in un bel prato giú pervenni,
io vidi ninfe; e ciò, ch'occhio vagheggia
80 mai di bellezza, risplendeva in loro:
tanto ognuna era bella e tanto egreggia.
Parean venute dal superno coro
quaggiú nel mondo, creatur celeste
use con Iove in l'alto concistoro.
85 Quando mi viddon, fuggîr ratte e preste
alquanto a lungi e poi voltôn lor volti,
me risguardando tacite e modeste.
—Io prego—dissi—che da voi si ascolti
di questa mia venuta la cagione,
90 che m'ha condutto in questi boschi incolti.
Cercando vo il regno di Iunone:
da che fortuna m'ha condutto a voi,
prego vostra pietá non m'abbandone.
—Al regno di Iunone andar non puoi
95 —mi rispose СКАЧАТЬ