Una promessa rubata. Olga Kvirkveliya
Чтение книги онлайн.

Читать онлайн книгу Una promessa rubata - Olga Kvirkveliya страница 5

Название: Una promessa rubata

Автор: Olga Kvirkveliya

Издательство: Издательские решения

Жанр:

Серия:

isbn: 9785006461253

isbn:

СКАЧАТЬ conte piange senza emettere alcun suono, disperatamente. Non aveva pianto così neppure sul corpo di Miriam. Neanche il bambino entrerà nel regno celeste. E neanche sua madre…

      Accanto al giovane si mette a sedere un frate. È come se avesse letto i suoi pensieri:

      – ‐ Non disperarti così. Lassù in cielo, tra l’inferno e il purgatorio, c’è una valle verde con un castello al quale si accede attraverso sette porte. Nel castello vivono le anime dei bambini non battezzati e delle persone che durante la vita non hanno incontrato Dio ma hanno vissuto, anche senza saperlo, secondo i suoi comandamenti. Essi non

      soffrono, non patiscono, sono quasi felici. Dico “quasi”, perché non possono vedere Dio. Il fuoco dell’inferno non li brucia, la solitudine non li gela. Il fiume mormora, i fiori sbocciano, le farfalle volano. Hanno tutto tranne la possibilità di vedere Dio e questo crea in loro un’ansia eterna… Ma, anche se non vedono Dio nessuno può confermare che non vedano Sua madre. La Madonna porta nella valle verde il sollievo e la calma… Come si traduce in spagnolo “valle verde”? Val verde? Prega alla Madonna di Valverde…

      Il discorso del monaco è ritmato e quasi ninnante. Le lacrime del conte pian piano si asciugano, il dolore ardente dell’anima si placa. “La Madonna di Valverde…», ripete dentro di sé.

      – ‐ Io stesso o i miei figli, o i figli dei miei figli libereremo dai Mori Calaat-‐Rava e costruiremo presso il ruscello il santuario della Madonna bruna con gli occhi neri, la Madonna di Valverde, per la mia Miriam, per questa donna, per il suo piccolissimo bimbo…

      3

      I crociati sono accompagnati da un gruppo di suore che solitamente curano i malati e i feriti, ma cucinano anche, riparano i vestiti e aiutano come possono i militari a superare la nostalgia.

      Pedro fa amicizia con alcune di loro, in particolar modo con suor Teresa, originaria del Sud Italia, la cui comunità è venuta con Boemondo di Taranto, figlio di Roberto Guiscardo. Di solito vivace e gioiosa Teresa ultimamente è molto cambiata. Un giorno decide di rivelare a Pedro il suo tormento:

      – ‐ Mi sembra di essermi sbagliata nella vocazione. Non per ciò che riguarda il monachesimo in generale, ma nel servizio ai crociati. Non sopporto più di veder morire anziani e bambini, colpevoli soltanto di non essere cristiani. Fascio le ferite e curo i nostri militari e la mattina successiva di nuovo essi vanno all’assalto e di nuovo muoiono degli innocenti…

      – ‐ Gli innocenti muoiono non solo per colpa nostra! -‐ replica Don Pedro, poi racconta alla suora la storia di Miriam.

      Teresa ammutolisce cercando, senza successo, parole di consolazione. È Il conte stesso a rompere il silenzio:

      – ‐ Credo che questi pensieri tormentino non solo noi. Tutti vedono che ci sono persone per bene anche tra i musulmani.

      Poi si volge e indica Abdullah: – Per esempio, lui!

      Spesso i crociati incontrano i profughi, donne, bambini e anziani, che, con l’avvicinarsi delle truppe, cercano di lasciare città sperando di trovare rifugio dalla guerra. I crociati li fanno passare permettendo loro di raggiungere parenti o amici.

      Con un gruppo di profughi andava anche Abdullah, un vecchio con i capelli grigi. Si era storto un piede ed era costretto a restare indietro rispetto agli altri. Le suore lo hanno fasciato e fatto riparare all’ombra. Per alcuni giorni non è stato bene, poi si è abituato al campo ed è rimasto con i crociati, servendoli come interprete e informandoli sugli usi e costumi locali.

      – ‐ Dove devo andare? Non ho nessuno, non ho paura di niente. La morte mi troverà ovunque quando arriverà il tempo! -‐ aveva confidato.

      Abdullah è matematico e astronomo ma anche un uomo di vasta cultura. È innamorato della sua professione e sa raccontarla in modo così affascinante che di sera attorno al falò i crociati lo ascoltano a bocca aperta. Ad esempio:

      – ‐ Quanto fa uno più uno? – egli domanda.

      – ‐ Due! – rispondono tutti insieme.

      – ‐ E no! Un gatto più un topo faranno un gatto, e un coniglio più una coniglia faranno ventiquattro cuccioli!

      – ‐ Mah! È vero!

      Gli ascoltatori sono spiazzati.

      – ‐ Oppure: un cavaliere più un fante saranno due uomini e un cavallo -‐ li punzecchia il vecchio.

      – ‐ Aspetta, qualcosa non va! Ci hanno insegnato: uno più uno fa due, due più due fanno quattro. Guarda: una moneta e un’altra moneta sono due monete, una mano più un’altra sono due mani.

      – ‐ E una mano più un piede? – sorride con furbizia Abdullah.

      – ‐ Anche due!

      – ‐ Ma due di che cosa? Di mani o di piedi? Adesso, cari miei, dobbiamo capire che cos’è l’astratto e, quindi, la generalizzazione…

      Quando il falò si spegne, tutti sono sdraiati sull’erba, guardano il cielo e il vecchio gli racconta delle stelle.

      4

      Queste serate piacevano a tutti, ma una sfortunata notte la scintilla del falò dà fuoco alla tenda dove dormono le suore. In un attimo la fiamma spicca il volo. I crociati corrono a spegnere il fuoco coprendolo con la sabbia. Abdullah corre tra le fiamme nella tenda e comincia ad aiutare le donne ad uscire: la prima, la seconda, la terza… poi si sente soffocare e cade. Quando riescono tirarlo fuori è ormai troppo tardi. C’è ancora qualche barlume di vita, ma è chiaro che non è possibile salvarlo.

      – ‐ Battézzati, ti prego, battézzati! Ho tanta voglia di incontrarti nel regno celeste! – lo prega insistentemente Teresa.

      – ‐ Non addolorarti, ragazza, -‐ disse con un filo di voce Abdullah -‐ se il vostro Dio è così saggio e misericordioso come credete, qualcosa inventerà per me…

      Teresa che è stata una delle prime a scappare dalla tenda per aiutare spegnere l’incendio, siede vicino al corpo del vecchio, impietrita. “Come me vicino al corpo di Miriam”, pensa Latron. Si siede accanto a Teresa e l’abbraccia:

      – ‐ Sai, Abdullah ha nuovamente ragione… Dio ha pensato già a tutto. Tra l’inferno e il purgatorio c’è la Valle verde…

      Pedro ripete le parole del monaco nello stesso modo ritmico e tranquillizzante e sente che Teresa si ravviva, poi comincia a singhiozzare, infine si acquieta:

      – ‐ E tu, quando finirà questa campagna, fonderai una comunità e pregherete la Madonna di Valverde, bruna con gli occhi neri, per tutti gli uomini non battezzati ma giusti, per Miriam, per Abdullah. Sono sicuro che ti appoggeranno in molti. Guarda, anche i templari hanno già scelto come loro protettrice la Madonna nera, e non a caso. In verità essi citano “Il Cantico dei cantici”, ma penso che il motivo sia un altro…

      E così fu. Lo stesso anno ad Acri fu fondata la prima comunità femminile della Madonna di Valverde, nel 1229 le suore di quest’ordine giunsero nei dintorni di Matera e più tardi presso Vibinum.

      Il conte Pedro Ladron СКАЧАТЬ