Gli amori. Federico De Roberto
Чтение книги онлайн.

Читать онлайн книгу Gli amori - Federico De Roberto страница 8

Название: Gli amori

Автор: Federico De Roberto

Издательство: Bookwire

Жанр: Языкознание

Серия:

isbn: 4064066071165

isbn:

СКАЧАТЬ della Mancia quegli oggetti in quel luogo si trasformano prodigiosamente, sono il più forbito e prezioso arnese nella chiesetta del più signorile e potente castello; la qualità reale delle cose sfugge ai sensi del sognatore: l'anima sua accesa dalla bellezza conferisce a tutto le qualità desiderate. Come l'eroe leggendario, il Protagonista non vide, dimenticò, volle ignorare la mercenaria e la suburra: egli si sentì come dinanzi a una Sposa, e come dinanzi a una Sposa restò timido e trepidante.

      Ella sorride; anzi non sorride, deride. Ella pensa un bisticcio e dice tra sè che anche questo mio Cavaliere [pg!30] fece una «trista figura.» Io debbo disingannarla. Certo non è raro che il morale turbamento impedisca le operazioni dell'istinto, ed è vero che il segno del massimo amore consiste nel non potere temporaneamente amare. L'amor proprio, che si caccia dovunque, rende insoffribile agli uomini il fiasco stendhaliano che invece suol essere molto lusinghiero all'amor proprio delle donne. Ne godono esse perchè è sintomo del sentimentale invasamento, o non piuttosto perchè, l'amore essendo fatto di odio e l'abbraccio dei due amanti somigliando troppo alla lotta di due nemici, le sconfitte e le mortificazioni dell'uno sono naturalmente vittorie ed esaltazioni dell'altra? Lasciamo che ciascuno risponda a suo modo: il fatto è innegabile, e una donna molto esperta, ad un amante che, per assicurarla dell'amor suo, le rammentava la foga del primo amplesso, ebbe ragione di dire: «Ciò non prova nulla, al contrario!...» Ma, per tornare al nostro soggetto, tutt'altro fu il caso del Protagonista. Non i sensi gli disobbedirono, ma egli stesso si dominò. A cogliere il frutto delizioso egli era pronto; niente e nessuno gl'impediva d'assaporarlo, fuorchè la sua propria volontà. Egli non doveva metter opera ad eccitarsi, come accade a coloro cui manca d'improvviso l'ardire; al contrario, faceva di tutto per domarsi, per resistere a un impulso veemente.

      E comprende ella lo sbalordimento di quella donna? Alla sciagurata per cui le fantasie dei clienti erano leggi, qual altra fantasia dovè far sospettare quel nuovo contegno? Per un poco si sforzò di comprenderlo, invano; perchè se il Protagonista racconta ora quella sua avventura a chi è capace d'intenderla, non poteva allora aprire alla mercenaria l'animo suo. Che stranezza, è vero? E come stranezze simili sono frequenti in più degni amori! Una donna c'ispira uno scrupolo ideale, ci fa provare un sentimento raro e ineffabile, ci procura impressioni insolite e squisite; noi l'amiamo per questo, l'amor nostro è fatto di questo... e non possiamo aprircene con lei, perchè sentiamo che non c'intenderebbe; e, ciò sapendo, continuiamo [pg!31] ad amarla... Che cosa prova questo fatto, se non che l'amore è un impulso prepotente ed una fioritura miracolosa soltanto nei sensi e nel cuore degli uomini? Se la Mercenaria non poteva comprendere lo scrupolo di rispetto e il bisogno di nobiltà che tormentavano il Protagonista, quante altre donne comprendono la poesia che a loro insaputa suscitano nel cuore dei loro amanti? E di quasi tutte non si potrebbe dire ciò che un Poeta disse di una:

      Ce que j'aimais, en toi, c'était ma propre ivresse;

      Ce que j'aimais, en toi, je ne l'ai pas perdu.

      Ta lampe n'a brûlé qu'en empruntant ma flamme.

      Comme le grand convive aux noces de Cana,

      Je changeais en vin pur les fadeurs de ton âme,

      Et ce fut un festin dont plus d'un s'étonna.

      Tu n'a jamais été, dans tes jours les plus rares,

      Qu'un banal instrument sous mon archet vainqueur,

      Et comme un air qui sonne aux bois creux des guitares,

      J'ai fait chanter mon rêve au vide de ton coeur...

      La mercenaria, rinunziato a capire il capriccio del nuovo cliente, finì col prender sonno. Ella dormì fino all'alba stupidamente serena. Il Protagonista, il Poeta, l'Uomo, vegliò, si tormentò per vegliare, senza toccarla, la Forma della Bellezza, per non profanarne la prima rivelazione, per fare di quella notte, che doveva essere una stupida orgia, un puro ricordo. All'alba si levò, baciò in fronte la mercenaria, e andò via.

      [pg!33]

       Indice

       Amica mia,

      Siamo alle solite! Noi non riusciremo a metterci d'accordo mai. Non neghiamo i fatti, non ne disconosciamo il significato, ma diamo ad essi un diverso valore: ciò che io considero come regola, a lei pare eccezione, e viceversa.

      E se provassimo un poco a rammentarci di quel precetto secondo il quale ogni eccezione è conferma della regola? Ecco qui, per esempio: ella se la prende un'altra volta con me perchè «sfondo le porte aperte.» Dovendo provarle che, in amore, gli uomini mettono sentimenti rari, forti, delicati; dovendo darle una prova della poesia con la quale essi sanno condire le cose meno poetiche, le ho narrato l'avventura d'uno dei più insigni poeti, di un Principe del Pensiero. «Che Sua Altezza sia tant'alta non è da stupire! Ma per un Principe capace di fare ciò che m'avete riferito, che spaventevole numero di borghesi bassissimi ed infimi i quali non amano — cercate un'altra parola! io non voglio profanar questa usandola a tale proposito! — se non nei luoghi dove il vostro cavaliere fece la [pg!34] veglia dell'arme? Invece le donne capaci di soli amori d'epidermide esistono, sì; ma sono, per buona sorte e ad onore del nostro sesso, tanto poche che, quando ne trovate qualcuna, voi la considerate come un'inferma degna non solo di compatimento ma anche di cure. Senza un qualche morale richiamo — e siano pure, come voi dite, quelli poco morali della vanità e della curiosità — le donne non capiscono ciò che voi altri capite troppo bene. Molte volte, è vero, il sentimento della pietà le spinge ad appagare i loro amanti per farne cessare le pene, per vederli lieti e felici; molte volte ancora l'idea di padroneggiarli, di farne quel che vogliono, le riduce a fare ciò che vogliono essi; ma sia l'idea di un dominio da esercitare, sia la commozione pietosa, siano gli eccitamenti della curiosità, siano le soddisfazioni di vanità procurate dall'adulazione mascolina, bisogna che almeno un'idea, se non proprio un sentimento o un affetto, le persuada e le pieghi. Senza di ciò, state pur certo che tutte saranno dell'opinione della duchessa d'Orléans....»

      Se ella pone così la quistione, io le dirò, contessa, che sono del suo parere e che non abbiamo più bisogno di discutere. Che le femmine animali siano fredde e si possano considerare addirittura come ghiacciate a paragone dei maschi ardentissimi, è un fatto che la storia naturale dimostra fino all'evidenza. Che l'ardore dei sensi sia estremo negli uomini, e che i sensi muliebri non ardano come fiamma, ma covino piuttosto come brace sulla quale occorre soffiare perchè dia vampe e riscaldi, lo abbiamo già detto, nessuno lo mette in dubbio e non accade più dimostrarlo. Ma perchè nella costituzione dei sessi corre questa differenza innegabile, dovremo noi dire, come a lei piace, che tutte le donne sono come la duchessa d'Orléans? Dichiarava costei che quella di fare i figliuoli è «une vilaine, sotte et dangereuse chose qui ne m'a jamais plu». Ma se ella mi concede che, a parte le differenze araldiche, una marchesa vale, come donna, quanto una duchessa, io le riferirò l'opinione della marchesa di Richelieu, la figlia della duchessa di Nevers. «Tous les [pg!35] romans qui paraissent,» diceva dunque la marchesa di Richelieu all'abate di Grécourt, «sont bien denoués d'évènements piquants; si j'écrivais ma vie, vous verrez bien d'autres aventures. Par exemple, en allant un jour à la campagne, je fus arrêtée dans un bois, loin de tout secours, par un voleur. Mes gens prirent la fuite; quand il m'eut bien volée, le galant s'avisa de me trouver belle et, en conséquence, il fallut passer par ce qu'il voulut; il demandait d'une façon si pressante et si tendre — avec un pistolet à la main — qu'il n'y avait pas le moyen de le refuser. Eh bien, l'abbé, croirez-vous bien qu'il y eut un moment où je ne pus m'empêcher d'écrier: Ah! charmant voleur! Oh! voleur charmant!...»

      Bisogna credere, è vero? alla narratrice; perchè la sua confessione è di quelle che, СКАЧАТЬ