Название: Sola di fronte al Leone
Автор: Simone Arnold-Liebster
Издательство: Автор
Жанр: Биографии и Мемуары
isbn: 9782879531687
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“È perché ho rifiutato di recitare una poesia con la mia bambola”.
“E questo, adesso, che cosa significa?” La sua voce era di nuovo tesa.
“Abbiamo dovuto recitare una poesia con sentimento, facendo muovere la nostra bambola come se parlasse. La signorina mi ha domandato di ripetere la terza strofa, la preghiera della bambola. Mi sono rifiutata”. Gli occhi del papà diventarono cupi e il suo viso assunse l’espressione inquisitoria che mi era familiare.
“È stata la mamma a dirtelo?”
“Oh no! Non ha mai sentito questa poesia”.
“E allora?”
“Semplicemente non potevo farlo”.
“Ma perché no?”, si fermò per guardarmi in faccia.
“Claudine non ha un cuore, è incapace di rivolgersi a Dio. Non va bene fingere di pregare. Claudine non può pregare, ‘ha delle orecchie che non possono udire e dei piedi che non possono camminare’. È solo una bambola, papà, e le bambole non pregano”. Questa risposta mise momentaneamente fine alle sue domande sospettose.
A casa fummo accolti da uno dei più appetitosi profumi. La mamma aveva preparato il piatto preferito del papà: crauti di Bergenbach e, per dessert, una torta di Linz, una specialità ai lamponi. Il papà mangiò di malavoglia; evidentemente era ancora ridotto male. Poi si alzò da tavola per andare a fumare e a bere il caffè nel salotto. Zita non cercò neppure di stendersi ai suoi piedi che lui spostava di continuo e nervosamente. Appena la mamma si sedette accanto a lui, il papà sbottò: “Insegni le tue idee a Simone a mia insaputa!” Questo era troppo, era necessario che prendessi le difese della mamma! Non sopportavo più l’atteggiamento insensato di mio padre!
“Non giocherò mai più con te. Ti rifiuti persino di credere alle mie parole. Non verrò più con te in chiesa!”, urlai e, battendo i piedi per dare più enfasi alle mie intenzioni, pronunciai chiaramente: “Non sono più cattolica!”
Il papà si rizzò in tutta la sua altezza, “rigido come la Giustizia”. Con voce inflessibile e un gesto imperioso in direzione della mia cameretta, impose: “Specie di piccola peste! Va’ immediatamente là dentro e calmati! Per oggi non voglio più vederti!”
Obbedii, ma, quando aprii la bocca per rispondere, lui gridò: “Non una parola di più o ti do una sculacciata!” Non si mosse fino a quando non sparii dalla sua vista. Ero molto in collera. Mi sedetti sul tappeto e, appoggiata contro il letto, scoppiai a piangere, non perché ero stata punita, ma perché non avevo potuto dirgli tutto quello che avevo nel cuore.
In salotto il tono della voce si alzò. Le parole si sovrapponevano così rapidamente che non riuscivo a capire tutto. Sentivo quello che diceva il papà quando passava davanti alla porta e, di tanto in tanto, mi giungevano frammenti del discorso della mamma.
“Adolphe, la tua irragionevolezza mi sbalordisce. Perché non leggi la Bibbia cattolica per verificare da te stesso?”
Le rispose in tono quasi sprezzante: “Guardate la signora ‘So-tutto-io’! Da quando leggi la Bibbia, ti credi una sapientona, non è così?” Ero furiosa! Mai avevo sentito un discorso simile!
La mamma insisté: “Rispondi solo a una domanda: perché i preti non insegnano quello che dice la Bibbia?” Sussultai dallo stupore.
“I preti ricevono una formazione che dura anni. Sono i guardiani della tradizione. Sanno quello che deve essere insegnato. Tu, chi sei tu in paragone? Hai abbandonato la scuola a dodici anni!” Che umiliazione! Com’era cambiato il papà! E io non avevo nemmeno il diritto di uscire dalla mia cameretta per esporgli la mia opinione! La mamma, con voce calma e determinata, decise infine di passare al contrattacco.
“Adolphe, leggo il francese bene quanto il tedesco. Quando trovo nella Bibbia queste parole di Gesù: ‘Non chiamate nessuno padre vostro sulla terra’ o: ‘Il Padre nei cieli è maggiore di me’ o ancora: ‘Voi siete amici miei se osservate i miei comandamenti’, sono veramente necessarie delle spiegazioni? Hai bisogno di qualcuno per capirle?”
Applaudii silenziosamente. “Ben detto, mamma!”
“Ascolta, quando Gesù disse a suo Padre: ‘Rimetto il mio spirito nelle tue mani’, parlava forse a se stesso? E dov’è il terzo elemento della pretesa Trinità?”
“Taci, con i tuoi benedetti versetti biblici!” Come osava parlare così della Bibbia cattolica? Si precipitò furioso fuori di casa con Zita alle calcagna. Allora la mamma mi portò una fetta di torta e una tazza di tè.
“Che cosa fai di bello?”
“Niente di niente”, mormorai fra i denti.
“Non ti preoccupare. Continuerò a leggerti dei passi della Bibbia, ma è necessario che tu rispetti il papà. Non devi far altro che confrontare quello che leggo con quello che dice il parroco. Così potrai scegliere da sola”. Ritornò nel salotto: “E se adesso tu giocassi con la bambola?”
Ero molto infelice. Non avevo voglia di ubbidire al papà, anche se la mamma me lo aveva ordinato. Era un vero dilemma.
Un po’ più tardi, il papà rientrò ancora in collera. Sentenziò sdegnato: “Esaminerò l’opera di questi ‘Studenti Biblici’, questi ‘Geova’”. E, con una risata sarcastica, aggiunse: “Sono sicuro che il loro libro Creazione contenga un mucchio di stupidaggini”.
“Claudine, hai sentito che cosa ha detto il papà? Finalmente aprirà il libro che è arrivato per posta. Sai, a lui è sempre piaciuto leggere. Si interessa di molti argomenti, anche di astronomia. Prima di ammalarsi, mi prendeva spesso sulle sue ginocchia per mostrarmi delle illustrazioni. Claudine, sapevi che Saturno ha un anello? Vieni, lo studieremo insieme”.
Di notte, quando andavo in bagno, vedevo il papà leggere e fumare. L’indomani lo vedevo leggere e tossire! I suoi attacchi di tosse mattutini erano terribili. Forse anche lui aveva delle macchie ai polmoni? Siccome era pallido e di pessimo umore, ero sicura che il suo stato di salute si fosse aggravato, così gli stavo lontana. Avrei voluto diventare invisibile.
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A scuola il prete ci parlava spesso della Natività, il giorno in cui Dio era venuto al mondo in terra ebraica, nella prescelta cittadina di Betlemme. Nessuno aveva posto per ospitare Giuseppe e Maria in procinto di partorire, così i due avevano dovuto rifugiarsi in una stalla, dove il neonato Gesù era stato riscaldato dal fiato di un bue e di un asinello. “Ricordatevi che furono gli ebrei a uccidere Gesù, l’Iddio incarnato. Per di più accettarono che il suo sangue ricadesse su di loro e sui loro figli. Ecco perché sono stati maledetti per l’eternità”, affermava il parroco.
In casa l’odore abituale di encaustica era stato sopraffatto dal profumo di anisbredla, una specie di piccoli dolci alsaziani che la mamma stava sfornando. Li mise a raffreddare sopra il grande panno di lino bianco che ricopriva la tavola, accanto ad altri pasticcini tradizionali. Questi preparativi preannunciavano l’allegria che ben presto ci sarebbe stata in occasione delle feste di fine anno. Che splendido Natale sarebbe stato! Da quando aveva letto il libro Creazione il papà stava molto meglio. Aveva ritrovato l’appetito e anche la voglia di giocare con me.
La mamma mi chiamò nella sala da pranzo: “Vieni ad aiutarmi, per piacere”. Aveva piazzato l’abete a lato della nostra credenza intagliata. Posò sul divano la СКАЧАТЬ