Название: Se Lei Scappasse
Автор: Блейк Пирс
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Жанр: Зарубежные детективы
isbn: 9781640297128
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«Per caso qualcuno di voi conosce i nomi di qualcuno con cui lavorava Jack?» chiese DeMarco.
«Ci sono solo due persone sopra di lui» disse Paul. «Uno è un tizio di nome Luca. Vive in Svizzera e viene qui tre o quattro volte l’anno. L’altro è uno del posto di nome Daiju Hiroto. Sono piuttosto sicuro che sia il supervisore degli uffici newyorchesi della Adler and Johnson.»
«Stando a Jack» disse Duncan «Daiju è il tipo di persona che praticamente vive al lavoro.»
«Era comune per Jack dover lavorare nel weekend?» chiese Kate.
«Di tanto in tanto» disse James. «Di recente l’ha fatto molto, a dire il vero. Sono nel bel mezzo di un grosso lavoro per tirar fuori dai guai un’azienda di smantellamento di impianti nucleari. L’ultima volta che ho parlato con Jack ha detto che se avessero sistemato tutto in tempo, sarebbero potuti venir fuori molti soldi dalla cosa.»
«Scommetto dei bei bigliettoni che troverete quasi tutto il gruppo al lavoro oggi» disse Paul. «Potrebbero essere in grado di dirvi cose di cui noi non siamo al corrente.»
DeMarco fece scivolare uno dei suoi biglietti da visita verso James Cortez e poi prese un danese alla ciliegia dal piatto davanti a loro. «Per favore, chiamateci se nel corso dei prossimi giorni vi viene in mente altro.»
«E magari tenete l’idea del caso di otto anni fa per voi» disse Kate. «L’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è che i residenti di Ashton si facciano prendere dall’ansia.»
Paul annuì, percependo che stava parlando direttamente a lui.
«Grazie, signori» disse Kate.
Bevve un altro lungo sorso di caffè e lasciò gli uomini alla loro tranquilla colazione. Lanciò un’occhiata verso il rumore delle barche a vela che lentamente venivano rilasciate in acqua, come strattonandosi dietro l’inizio del weekend.
«Recupero l’indirizzo dell’ufficio di Jack Tucker alla Adler and Johnson» disse DeMarco prendendo il telefonino. E persino lì il suo tono fu distante e freddo.
Io e lei dovremo chiarire la cosa prima che ci sfugga di mano, pensò Kate. Certo, lei è cazzuta, ma se dovrò metterla al suo posto non esiterò di certo.
***
Gli uffici della Adler and Johnson si trovavano in uno dei più eleganti palazzoni di Manhattan. Si trovavano al pianterreno e al primo piano di un edificio che ospitava anche uno studio legale, uno sviluppatore di applicazioni per cellulari e una piccola agenzia letteraria. Come si scoprì, Paul Wickers aveva detto il vero; la maggior parte della squadra con cui aveva lavorato Jack Tucker era in ufficio. Lo spazio di lavoro odorava di caffè forte, e anche se c’era un gran senso di operosità tra le otto persone che stavano lavorando, c’era anche un umore tetro.
Daiju Hiroto venne loro incontro subito, e le scortò nel suo ampio ufficio. Sembrava un uomo lacerato – forse tra la necessità di terminare in tempo quel massiccio progetto e la reazione umana alla morte di un collega e amico.
«Ho saputo la notizia stamattina» disse Hiroto da dietro la sua grande scrivania. «Sono al lavoro dalle sei di stamattina e una nostra dipendente – Katie Mayer – è entrata con la notizia. Eravamo quindici al momento e ho dato loro l’opzione di prendersi il weekend libero. Sei persone hanno pensato che fosse meglio andarsene per rendere omaggio.»
«Se non avesse avuto la squadra da supervisionare, avrebbe fatto lo stesso?» chiese Kate.
«No. È una risposta egoistica, ma il lavoro deve essere finito. Abbiamo due settimane per terminare tutto e siamo un po’ indietro. E se non ce la facciamo finiscono a rischio i posti di lavoro di più di cinquanta persone.»
«Del suo team chi pensa che conoscesse meglio Jack?» chiese Kate.
«Probabilmente io. Io e Jack abbiamo lavorato molto insieme su molti grossi progetti negli ultimi dieci anni circa. Abbiamo viaggiato per tutto il mondo insieme e ci siamo fatti nottate e riunioni di cui il resto del team non era neanche al corrente.»
«Però ha detto che qualcun altro ha saputo prima della sua morte» disse DeMarco.
«Sì, Katie. Vive ad Ashton ed è una buona amica della moglie di Jack.»
Kate voleva dire qualcosa su quanto sembrasse un po’ offensivo che Hiroto non concludesse lì la giornata in modo che lui, così come gli altri che erano responsabilmente rimasti, potessero piangere la morte di Jack. Ma conosceva i demoni che a volte guidavano uomini posseduti dal loro lavoro e sapeva che giudicare non stava a lei.
«In tutto il tempo che ha trascorso con Jack, ha mai saputo che avesse dei segreti?» chiese DeMarco.
«Non me ne vengono in mente. E, nel caso, apparentemente non ero una persona a cui desiderava raccontarli. Ma, detto tra noi, trovo difficilissimo credere che Jack avesse una vita segreta. Era sulla retta via, sapete? Un bravo ragazzo. Educato.»
«Quindi non le viene in mente nessuna ragione per cui qualcuno avrebbe potuto volerlo uccidere?» chiese Kate.
«No. È un’idea folle.» Si fermò lì e guardò il resto della sua squadra attraverso le pareti in vetro del suo ufficio. «Ed è successo qui in centro?» chiese.
«Sì. Non l’ha chiamato quando si è accorto che non era arrivato?»
«Oh, sì. Molte volte. Quando per mezzogiorno circa non aveva risposto, ho lasciato perdere. Jack è sempre stato molto sveglio, molto intelligente. Se aveva bisogno di qualche ora per allontanarsi – cosa che di tanto in tanto faceva – gliele lasciavo.»
«Signor Hiroto, le spiacerebbe se parlassimo con alcuni degli altri, qui?» chiese Kate facendo un cenno all’altro lato della parete in vetro.
«Si figuri. Fate pure.»
«E potrebbe recuperare le informazioni di contatto di quelli che hanno deciso di andarsene?» chiese DeMarco.
«Certo.»
Kate e DeMarco si avventurarono fuori nella sala fatta di cubicoli, ampie scrivanie e ricco caffè. Ma ancor prima di parlare con una sola persona, Kate ebbe un’impressione abbastanza buona che avrebbero ottenuto più o meno lo stesso. Quando più di una persona descriveva qualcun altro come molto sincero e tranquillo, di solito veniva fuori che era vero.
Nel giro di quindici minuti avevano parlato con gli otto dipendenti al momento in ufficio. Kate aveva avuto ragione; tutti avevano descritto Jack come una persona dolce, gentile, uno che non creava problemi. E per la seconda volta in quella mattina qualcuno si era riferito a Jack Tucker come a una persona noiosa – ma in modo buono, non offensivo.
Nei recessi della mente, Kate sentì rimestarsi qualcosa, un ricordo o un modo di dire che aveva sentito da qualche parte nelle strade percorse in vita sua. Qualcosa sullo stare attenti a una moglie, o a un coniuge, annoiati – la noia poteva farli scattare. Ma non le veniva in mente.
Dopo essersi fermate nell’ufficio di Hiroto un’ultima volta per farsi dare la lista delle persone che avevano deciso di andarsene, Kate e DeMarco tornarono fuori nel meraviglioso sabato mattina di New York. Pensò alla povera Missy Tucker, sotto il peso di quella bellissima giornata, che cercava di adattarsi alla vita che, almeno per un po’, poteva non sembrare СКАЧАТЬ