Название: Amata
Автор: Морган Райс
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Жанр: Героическая фантастика
Серия: Appunti di un Vampiro
isbn: 9781632910684
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Rivolse lo sguardo verso Caleb, chiedendosi se se ne fosse accorto. Se così fosse stato, non ne aveva mostrato alcun segno, e di certo sembrava non interessargli.
“Caitlin?” disse una voce scioccata.
Caitlin si voltò e vide Luisa lì, una delle ragazze con cui aveva fatto amicizia prima di andar via.
“Oh mio Dio!” Luisa esordì con entusiasmo, allargando le braccia per un abbraccio. Prima che Caitlin potesse reagire, Luisa l'abbracciò. L'amica ricambiò. Era bello vedere un volto familiare.
“Che cosa ti è successo?” Luisa le chiese; parlava con un tono frettolosamente concitato, come suo solito, ed emerse il suo lieve accento ispanico, visto che si era trasferita da Porto Rico solo pochi anni prima. “Sono così confusa! Credevo ti fossi trasferita!? Ti ho inviato degli sms e delle e-mail, ma non mi hai mai risposto –”
“Mi spiace tanto,” disse Caitlin. “Ho perso il telefono e non c'erano computer dove mi trovavo, e–”
Luisa non stava prestando ascolto. Aveva solo notato Caleb, e stava lì a guardarlo, quasi ipnotizzata. La bocca letteralmente spalancata.
“Chi è il tuo amico?” chiese infine, quasi sussurrando. Caitlin sorrise: non l'aveva mai vista così sconvolta prima.
“Luisa, questo è Caleb,” Caitlin disse.
“E' un piacere,” Caleb disse, sorridendo, protendendo la mano.
Luisa si limitò a continuare a guardarlo. Lentamente sollevò la mano, stupita, mostrandosi ovviamente troppo scioccata per proferire parola. Lei volse lo sguardo verso Caitlin, senza comprendere come lei avesse potuto acchiappare un ragazzo simile. Guardò Caitlin in maniera diversa, quasi come se non la riconoscesse più.
“Um…” Luisa cominciò, con gli occhi spalancati, “…um…come…dove…come…come vi siete incontrati?”
Per un secondo, Caitlin giocherellò con l'idea di come risponderle. Immaginò di raccontare tutto a Luisa, e sorrise all'idea. Ma non avrebbe funzionato.
“Ci siamo incontrati…dopo un concerto,” Caitlin rispose.
Almeno era parzialmente vero.
“Oh mio Dio, quale concerto? In città? I Black Eyed Peas!?” chiese lei con entusiasmo. “Sono così gelosa! Farei di tutto per vederli!”
Caitlin sorrise all'idea di Caleb ad un concerto rock. Anche se non ce lo vedeva per nulla in un contesto del genere.
“Um….non esattamente,” disse Caitlin. “Luisa, ascolta, mi spiace interromperti, ma non ho molto tempo. Devo sapere dove si trova Sam. L'hai visto?”
“Naturalmente. Tutti l'hanno visto. E' tornato la settimana scorsa. Sembrava strano. Gli ho chiesto dove tu fossi, e quali fossero i suoi progetti, ma non ha voluto dirmelo. Probabilmente si sta precipitando verso quel fienile vuoto che ama.”
“Non è così,” Caitlin le rispose. “Ci siamo appena stati.”
“Davvero? Mi dispiace. Non lo so. E' in seconda, sai? Non ci incrociamo spesso. Hai provato ad inviargli un'e-mail? E' sempre su Facebook.”
“Non avevo il mio telefono—” Caitlin esordì.
“Prendi il mio,” Luisa intervenne, e prima che potesse terminare, il suo telefono era già tra le mani di Caitlin.
“Facebook è già aperto. Fai il log in e inviagli un messaggio.”
Naturalmente, Caitlin pensò. Perchè non ci ho pensato?
Caitlin eseguì il log in, digitò il nome di Sam nel box di ricerca, trovò il suo profilo e digitò un messaggio. Esitò, chiedendosi esattamente che cosa scrivere. Ma poi digitò: “Sam. Sono io. Sono al fienile. Incontriamoci là. Al più presto possibile.”
Cliccò su invia e restituì il telefono a Luisa.
Caitlin sentì un trambusto, e si voltò.
Un gruppo di ragazze del terzo anno, tra le più popolari, stava dirigendosi nel corridoio, proprio verso di loro. Sussurravano. E tutte guardavano direttamente Caleb.
Per la prima volta, Caitlin divenne provò una nuova emozione dentro di sè. La gelosia. Poteva vedere chiaramente negli occhi di quelle ragazze, che non le avevano mai prestato attenzione prima d'ora, quanto avrebbero voluto portarle via Caleb in un istante. Queste ragazze avevano conquistato qualunque ragazzo nella scuola, qualunque ragazzo desiderassero. Non importava se fosse già sentimentalmente impegnato o no. Bisognava solo sperare che non mettessero gli occhi addosso sul tuo ragazzo.
E ora tutte non distoglievano lo sguardo da Caleb.
Caitlin sperò, pregò che Caleb si rivelasse immune dai loro poteri. Che gli sarebbe ancora piaciuta. Ma mentre formulava tale pensiero, non riusciva a capire perchè avrebbe dovuto. In fondo, lei era così ordinaria. Perchè avrebbe dovuto restare legato a lei, quando ragazze come queste avrebbero fatto di tutto pur di averlo?
Caitlin pregò silenziosamente che le ragazze continuassero a camminare. Solo per questa volta.
Ma, naturalmente, non lo fecero. Il cuore le batteva all'impazzata, mentre il gruppo si voltò, dirigendosi verso di loro.
“Ciao Caitlin,” una delle ragazze le disse, in un finto tono gentile.
Tiffany. Alta, con lunghi e lisci capelli biondi, occhi blu e molto magra. Vestita elegantemente dalla testa ai piedi con abiti alla moda. “Chi è il tuo amico?”
Caitlin non sapeva che cosa rispondere. Tiffany e le sue amiche non avevano mai rivolto la parola a Caitlin. Non avevano mai rivolto lo sguardo verso di lei così a lungo. Era scioccata ad accorgersi che sapessero persino della sua esistenza e che conoscessero il suo nome. E ora stavano iniziando una conversazione con lei. Volevano Caleb. Così tanto da umiliarsi a rivolgerle la parola.
Questo non presagiva nulla di buono.
Caleb doveva aver avvertito il disagio di Caitlin, perchè si avvicinò a lei e pose un braccio intono alla sua spalla.
Caitlin non si era mai sentita tanto grata per un gesto in tutta la sua vita.
Senza una nuova sicurezza, Caitlin trovò la forza di parlare. “Caleb,” lei rispose.
“Allora, che cosa state facendo qui ragazzi?”chiese un'altra ragazza. Era una replica di Tiffany, ma era bruna. “Credevo che tu fossi partita o una cosa simile.”
“Beh, sono tornata,” rispose Caitlin.
“Dunque, anche tu sei nuovo qui?” Tiffany chiese a Caleb. “Sei al terzo anno?”
Caleb sorrise. “Sì, sono nuovo,” rispose in maniera criptica.
Gli occhi di Tiffany s'illuminarono, visto che interpretò che fosse nuovo nella loro scuola. “Grandioso,” disse. “C'è una festa questa sera, se ti va di venire. E' a casa mia. E' solo per pochi amici stretti, ma vorremmo averti. E..um... anche te, immagino,” disse Tiffany, rivolgendo СКАЧАТЬ