Amata . Морган Райс
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Название: Amata

Автор: Морган Райс

Издательство: Lukeman Literary Management Ltd

Жанр: Героическая фантастика

Серия: Appunti di un Vampiro

isbn: 9781632910684

isbn:

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       CAPITOLO UNDICI

       CAPITOLO DODICI

       CAPITOLO TREDICI

       CAPITOLO QUATTORDICI

       CAPITOLO QUINDICI

       CAPITOLO SEDICI

       CAPITOLO DICIASSETTE

       CAPITOLO DICIOTTO

       CAPITOLO DICIANNOVE

       CAPITOLO VENTI

       CAPITOLO VENTUNO

       CAPITOLO VENTIDUE

       CAPITOLO VENTITRE

       CAPITOLO VENTIQUATTRO

       CAPITOLO VENTICINQUE

       CAPITOLO VENTISEI

       CAPITOLO VENTISETTE

       CAPITOLO VENTOTTO

       CAPITOLO VENTINOVE

      Copyright © 2011 di Morgan Rice

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      Questa è un'opera di fantasia. Nomi, personaggi, aziende, organizzazioni, luoghi, eventi e fatti sono il frutto dell'immaginazione dell'autrice o sono utilizzati a puro scopo d'intrattenimento. Qualsiasi rassomiglianza a persone reali, viventi o meno, è pura coincidenza.

      Jacket art ©iStock.com/© Ivan Bliznetsov

      FATTO:

      Nel 1692, a Salem una dozzina di ragazze, note come “le tormentate” furono colpite da una misteriosa malattia, che le rese isteriche, inducendo le persone a credere che le streghe del luogo le tormentassero. Questo portò ai celebri processi alle streghe di Salem.

      Alla misteriosa malattia che colpì quelle giovani donne, ancora oggi, non è stata data alcuna spiegazione.

      “Questa notte ella ha sognato la mia statua,

      Simile ad una fontana, da cui spuntano mille getti,

      Da essa scorreva sangue puro: e molti coraggiosi Romani

      Si avvicinavano sorridenti, e vi si lavavano le mani:

      E questo sogno ella interpreta quale profetico

      Di sventure imminenti…”

      --William Shakespeare, Giulio Cesare

       CAPITOLO UNO

      La Valle dell'Hudson, New York

      (Giorni Nostri)

      Per la prima volta da settimane, Caitlin Paine si sentiva finalmente rilassata. Era seduta comodamente sul pavimento del piccolo fienile, con la schiena rivolta contro una balla di fieno, e sospirò. Un piccolo fuoco ardeva nel camino in pietra a circa tre metri di distanza; aveva appena aggiunto un ciocco, e provò una sorta di rassicurazione al suono del legno scoppiettante. Marzo non era ancora giunto al termine, e quella notte faceva davvero freddo. La finestra sul muro opposto permetteva di scorgere il cielo notturno: la neve stava ancora scendendo.

      Il fienile non era riscaldato, ma lei si sedette abbastanza vicino al camino, in modo da poter trarre sollievo dal fuoco che ardeva. Era molto a suo agio e cominciò a sentire che gli occhi si facevano pesanti. L'odore del fuoco dominava il fienile, e lei si distese ancora un po', tanto da poter sentire che la tensione stava cominciando ad abbandonare le spalle e le gambe.

      Naturalmente, la vera ragione che giustificava il suo senso di pace - lo sapeva bene - non era il fuoco, il fieno o persino il rifugio all'interno del fienile. Ma era lui. Caleb. Lei si sedette e lo guardò.

      Era disteso di fronte a lei, a circa quattro metri di distanza, giacendo così perfettamente immobile. Era addormentato e ne approfittò per studiare il suo volto, i suoi lineamenti splendidi, la sua pelle pallida e traslucida. Non aveva mai visto dei lineamenti scolpiti in una maniera così perfetta. Non riusciva a spiegarsi come avesse fatto a sopravvivere per ben 3.000 anni. Lei, a 18 anni, già sembrava più vecchia di quanto sembrasse lui.

      Ma si trattava di qualcosa di più dei suoi lineamenti. C'era una sorta di aura intorno a lui, che emanava una qualche energia. Un grande senso di quiete. Quando lei era con lui, sapeva che tutto sarebbe andato a finire bene.

      Era semplicemente felice che lui fosse ancora lì con lei. E si concesse di sperare che sarebbero rimasti insieme. Ma sebbene lo pensasse, si rimproverò perchè consapevole che si sarebbe messa nei guai. Pensò che ragazzi come questo non si trovavano in giro. Ma non era soltanto il modo in cui erano fatti.

      Caleb dormiva così perfettamente, respirando talmente piano, che fu difficile per lei stabilire se fosse davvero addormentato. Era uscito prima, aveva detto, per nutrirsi. Ed era ritornato persino più rilassato, portando con sè un mucchio di ciocchi, ed aveva trovato un sistema per sigillare la porta del fienile, per impedire che la neve vi penetrasse. Aveva acceso il fuoco, e, ora che dormiva, lei l'aveva mantenuto vivo.

      Lei allungò la mano a prendere il bicchiere e bevve un altro sorso di vino rosso, sentendo che il liquido caldo la rilassava lentamente. Aveva trovato la bottiglia in una cassa nascosta sotto una balla di fieno; si era ricordata СКАЧАТЬ