Название: Il Giardino Dei Rododendri
Автор: Andrea Calo'
Издательство: Tektime S.r.l.s.
Жанр: Зарубежные любовные романы
isbn: 9788873042884
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«No James, non è il momento giusto per parlarne ora. Sono esausta e mi è venuto un forte mal di testa. Ti prego di scusarmi ma vorrei stare un po’ qui seduta per riprendermi».
«Ma certo Lynda. Fai come se fossi a casa tua, mettiti pure comoda. Io intanto esco fuori a raccogliere un po’ di frutta fresca, proprio come faceva tua zia Beth!», concluse sorridendo es uscì dalla casa.
Lynda si trovò da sola nella casa, confusa più che mai. Nascose il volto tra le mani e portò la testa a battere contro il piano del tavolo in legno massiccio, urtando il naso. Nelle cose che vedeva, nei dettagli che balzavano di volta in volta ai suoi occhi riconosceva qualche cosa di noto, di conosciuto e tutto questo piano piano la guidò, le permise di ritrovarsi in quell’ambiente. Certamente lo shock era stato forte, ma lei lo stava via via superando ed era certa che da lì a poco lo avrebbe annientato del tutto. Era ancora molto curiosa di conoscere il resto di quella storia, tante erano le domande che a tratti le venivano in mente, in modo disordinato, e che necessitavano di una risposta perché potessero essere considerate sensate. Lasciò trascorrere i minuti mentre attendeva il ritorno di zio James. “Mio zio, chi lo avrebbe mai detto?”, pensò. E permise alla sua mente di viaggiare, di costruire ipotesi anche inverosimili, quanto inverosimile le era parsa, in un primo momento, tutta quella storia.
4
James rientrò dopo qualche minuto con una cesta piena di frutta fresca.
«Ecco qui Lynda, ce n’è da divertirsi!», disse James mentre posava la cesta sul piano da lavoro, vicino al rubinetto dell’acqua. Lynda, che se ne stava seduta pensierosa su uno sgabello, si alzò per vedere da vicino i frutti freschi, ne prese alcuni tra le mani e li annusò.
«Ehy, sono buonissimi! Frutta fresca di stagione! Dove li hai presi? E cosa dovremmo fare con tutta questa frutta?», chiese Lynda, senza riuscire a chiamare zio il buon James che stava lì in piedi davanti a lei sorpreso del fatto che la donna non avesse già intuito tutti.
«I frutti crescono sugli alberi che abbiamo fatto crescere qui fuori in giardino. Faremo ancora una volta ciò che tua zia Beth sapeva fare benissimo e che ha insegnato anche a te!», rispose l’uomo. Lynda lo guardava sorpresa e anche leggermente contrariata.
«Dai, James! La marmellata! Figurati se adesso posso mettermi qui a lavare la frutta, a sbucciarla per poi farla bollire e tutto il resto che ne consegue. E poi ci vogliono anche molto zucchero, una pentola grande e un fornello molto potente!», disse Lynda ad alto volume, come se in qualche modo volesse rileggere la ricetta nella sua mente.
«Molto bene, vedo che non ci siamo dimenticati nulla! Dunque, di zucchero ce n’è in abbondanza all’interno della credenza, ora te lo prendo. Il fornello e la pentola grande pure, erano proprio quelli che usava Beth! Lasciò la pentola qui da noi quando andò via, invitandoci a preparare marmellate ogni tanto per non dimenticarci le sue favolose ricette! Diceva anche che sprecare tutta questa buona frutta sarebbe stato un vero peccato e avremmo potuto salvarla quasi tutta se avessimo preparato le conserve», rispose l’uomo strizzandole l’occhio amichevolmente.
«E tu hai seguito il suo suggerimento?».
«I primi noi tempi lo facevamo spesso, poi sfortunatamente perdemmo un po’ l’abitudine. Fortunatamente Beth non ci sgridava per questa nostra mancanza quando ci sentivamo al telefono».
«Voi chi? Da quanto mi hai detto, dopo la morte di tuo fratello Richard e la conseguente partenza di zia Beth avresti dovuto rimanere solo qui dentro».
«Avevo una validissima aiutante».
Lynda non era del tutto convinta ma in qualche modo avrebbe voluto darsi da fare. Prese altri frutti, li guardò per bene, ne tastò la durezza, il grado di maturazione e la consistenza. Poi sorrise e guardando James negli occhi acconsentì.
«Va bene James. Ma dovrai darmi una mano, ok? Ci sono un sacco di cose da fare, forza!», esclamò, mentre avvicinava la cesta al lavabo che stava già riempiendosi dell’acqua necessaria. James sorrise felice. Sentiva la commozione crescere dentro di lui e se avesse parlato probabilmente si sarebbe sentita la sua voce tremare. Lynda le vide e lo abbracciò. “Zio James” era davvero un brav’uomo!
In meno che non si dica la cesta di frutta era stata accuratamente lavata e asciugata. Insieme Lynda e James iniziarono a sbucciarla e a tagliarla in piccoli pezzi, facendo attenzione a rimuovere completamente i noccioli. Riversarono poi tutto nel pentolone in precedenza riscaldato con un po’ di acqua sul fondo, infine versarono una grossa quantità di zucchero. La frutta cominciò pian piano a bollire, rilasciando i suoi succhi mentre perdeva la sua forma iniziale, dando vita ad un impasto dolce e scuro che rilasciava un buonissimo profumo nell’aria. Dopo un po’ di tempo, il preparato era quasi pronto.
«Ora ci servirebbe l’ingrediente segreto!», esclamò Lynda, «Altrimenti questa marmellata non avrà mai il sapore speciale che zia Beth sapeva darle ogni volta e che la rese tanto famosa!».
«E’ vero. E come possiamo noi preparare una marmellata secondo la ricetta completa di zia Beth se non aggiungiamo il famoso “ingrediente segreto”?», disse James sorridendo e mostrando a Lynda un vaso contenente un liquido color ambra, denso e trasparente.
«Oh James, ma questo è il miele di zia Beth! E’ questo l’ingrediente segreto? Quindi tu lo sapevi?».
«Non so dirti se possa trattarsi o meno di un ingrediente segreto, quello che so e che Beth ne metteva sempre un bel po’ per conferire alla confettura finale una consistenza più vellutata a contatto con il palato».
«Si, hai ragione! Questo non è affatto l’ingrediente segreto! Ora ricordo, zia lo usava! E’ colpa mia se non mi sono ricordata quell’ingrediente nella ricetta. Quando zia metteva il suo “ingrediente segreto” si voltava di spalle e non mi permetteva di guardare cosa faceva».
«Allora doveva veramente tenere molto a quel segreto! Oppure semplicemente desiderava che fossi tu a scoprirlo da sola, con le tue capacità, proprio come aveva fatto lei», rispose James compiaciuto per essere riuscito a sorprendere Lynda ancora una volta.
«Ma dimmi, come fai ad averne ancora di questo miele? Son passati moltissimi anni ormai».
«Lo faccio io. Beth mi ha spiegato proprio tutto, e quando non ricordo qualche cosa o mi serve un consiglio ci sentiamo al telefono!».
«Allora siete ancora in contatto, molto bene! Sai mi piacerebbe ritornare in Cornovaglia da lei, vorrei tanto riabbracciare la mia adorata zia. Sono passati ormai tantissimi anni dall’ultima volta che la vidi, chissà com’è cambiata. Da quando mia madre è ospite nella casa di riposo, non ho più avuto occasione di andarci».
«Sai, penso che anche a tua madre farebbe piacere rivedere Beth. Io ci farei un pensierino».
«Ma mamma ora non cammina più come prima. Se ne sta sempre seduta su quella sedia davanti alla televisione in quella stanza. Le infermiere la spostano dal letto alla sedia e viceversa. Mia madre dovrebbe camminare invece, uscire fuori all’aria aperta!».
«Potresti portarcela tu! Anzi, dovresti proprio farlo Lynda! Tu madre è ancora una donna in gamba, è affascinante! Sarebbe ancora in età da marito se solo lo volesse! Aiutala a rivivere Lynda, tu puoi farlo e penso che lei non stia aspettando altro che questo».
«Ma… James! Che cosa dici! Mia madre è una donna anziana ormai!».
«Oh no signorina, ti sbagli! Tua madre è una donna abbandonata da sua figlia, non anziana. Pensaci!».
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