Название: Il Giardino Dei Rododendri
Автор: Andrea Calo'
Издательство: Tektime S.r.l.s.
Жанр: Зарубежные любовные романы
isbn: 9788873042884
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«Sogni agitati signorina?», chiese James.
«Era iniziato bene, come un bel sogno, ma poi s’è trasformato in un vero incubo», replicò decisa.
«Capita spesso anche nella vita reale, non è così?»
«Purtroppo si caro James».
«Proprio come quello che è accaduto a lei questa mattina e che l’ha tanto sconvolta. Forse tra il brutto sogno che ha appena fatto e quello che le è accaduto oggi c’è un qualche tipo di legame. Sa, la mente a volte ci gioca davvero brutti scherzi».
«Non saprei che cosa dire. Forse solo la parte finale, la caduta nel vuoto mentre ci si dirige verso ciò che si credeva essere la nostra salvezza. Davvero non lo so, e non so che farci. Lascio correre, accada quel che accada».
«Molto bene signorina Lynda, siamo sulla strada giusta allora. Lasciamo al destino e al tempo la libertà di agire per conto nostro, loro sapranno consigliarci al meglio», concluse James con il suo solito sorriso tenero e rassicurante.
«James, ascolta».
«Mi dica signorina».
«Da quanti anni ci conosciamo?»
«Da quando lei ha cominciato ad andare a scuola, signorina», rispose James voltandosi verso la ragazza con una chiara espressione interrogativa impressa sul volto. Quella domanda buttata lì a freddo lo aveva molto sorpreso.
«Bene. Ora io ho trent’anni, quindi sono passati circa ventiquattro anni, giusto?»
«Oh si signorina! Come passa in fretta il tempo! Ben ventiquattro anni sono trascorsi e sembra giusto ieri il giorno in cui l’aiutai a salire per la prima volta sulla mia macchina. Sua madre era con noi, se lo ricorda?».
«Certo, ricordo benissimo! Mia madre non mi lasciava mai sola. Ma senti, è mai possibile che dopo tutti questi anni tu non abbia ancora smesso di chiamarmi “signorina”?».
«Oh beh si, signorina… Lynda. Ma vede per un uomo della mia età non è così facile concedersi questo tipo di libertà. Il Senatore Grant, suo padre, era il mio datore di lavoro e io sono stato abituato fin da piccolo a portare rispetto alle persone che mi davano il lavoro e mi permettevano di vivere dignitosamente. E quando una cosa ti entra nella testa in questo modo non è per nulla facile spazzarla via. Cuore e testa sono come due casseforti, una conserva i sentimenti, l’altra i ricordi».
«Signor James, lei sta divagando!», puntualizzò Lynda con un sorriso.
«Si, forse, ma…»
«Ha qualche obiezione da dichiarare, signor James? E’ un ordine!», imperò Lynda mantenendo una sana espressione giocosa in volto. Stava bene, era serena, e lo lasciava vedere.
«No, nessuna obiezione Lynda. Va bene se la chiamo Lynda d’ora in avanti?»
«Si, diciamo che come inizio può andare bene, vedremo i progressi strada facendo. Ma non basta. Devi darmi del tu! Eddai, potrei essere tua figlia James! Te ne rendi conto?».
James impallidì e sobbalzò in seguito a quella frase.
«Va bene Lynda, per me è un piacere!», replicò James fiducioso in ciò che stava dicendo ma anche piuttosto scosso da quella richiesta inaspettata.
«Quindi mi prometti che cancellerai dalla tua mente tutti quegli stupidi e superati formalismi ottocenteschi nei miei confronti? Suvvia, viviamo nel ventunesimo secolo!», chiese Lynda attendendo la risposta di James che rimase fermo a fissarla negli occhi per qualche interminabile istante.
«Ci proverò davvero, farò il possibile Lynda. Ma se qualche volta dovessi fallire la prego… ti prego di perdonarmi. Mi serve del tempo, sono un uomo anziano ormai. Sono cresciuto in una situazione diversa dalla sua e da quella che viviamo oggi. Anche per un dinosauro sarebbe un po’ complicato riuscire ad integrarsi adeguatamente nella nostra società. Prometto però che farò tutto quanto mi sarà possibile». Gli occhi dell’uomo non riuscivano a guardarla in quel momento. Ma il primo passo per far calare il muro del riserbo era stato fatto e Lynda aveva ottenuto ancora una volta ciò che voleva. Ma questa volta non si trattava di un capriccio.
Lynda scese dall’auto e Puh la seguì. Il cane stava nascosto dietro le gambe della ragazza, timoroso, mentre James si apprestava ad aprire la porta di una vecchia casa.
«Dove siamo James?», chiese Lynda incuriosita e affascinata dal mistero che avvolgeva quella vecchia costruzione distante solo poche miglia dalla grande città.
«Siamo a casa mia, Lynda. Questa è la mia casa di campagna, la casa dove sono nato e cresciuto. E’ tutto quello che mi ha lasciato la mia famiglia e ci vengo spesso a trascorrere i fine settimana per rilassarmi e godermi la natura. E’ piccola e molto semplice, una volta le famiglie povere come la nostra vivevano così. Prego Lynda, entriamo!», la invitò James, mentre con la mano indicava il passaggio alla ragazza.
Lynda entrò per prima e si meravigliò subito delle ridotte dimensioni della stanza d’ingresso.
«E’ davvero piccolo qui, James. In quanti vivevate qui dentro?», chiese mentre con lo sguardo curioso analizzava ogni singolo oggetto che volutamente o meno veniva a trovarsi sulla sua traiettoria visiva. Erano vecchi oggetti che portavano addosso il peso degli anni passati dal giorno che furono creati. “Quante mani li avranno toccati”, pensò la giovane. Tuttavia erano ben spolverati, James ci teneva a mantenerli sempre puliti e in ordine.
«Eravamo in cinque persone», rispose l’uomo.
«Cinque persone? Ma com’è possibile James. Non c’è spazio a sufficienza per cinque qui dentro, si soffocherebbe», chiese Lynda sorpresa da quella risposta.
«Oh si, si stava un po’ stretti, si. Ma tutto questo aveva anche i suoi vantaggi! Tanti corpi così vicini aiutavano a tenere calda la casa durante i rigidi inverni che interessavano questa zona. Non avevamo il riscaldamento, faceva tutto quel caminetto laggiù. Ma la legna da ardere costava molto e noi non potevamo permetterci di bruciarne in grande quantità», rispose l’uomo con rassegnazione, «E poi ci si voleva bene. C’era amore, unione tra di noi e con nostro padre e nostra madre. E questo ci bastava per andare avanti con il sorriso. Ovviamente si doveva anche mangiare e i nostri genitori erano ormai anziani. Quindi noi figli ci rimboccammo le maniche e decidemmo di lasciare questa casa per andare a lavorare in città. Lavorammo davvero sodo, sa? Ma era giusto così, dovevamo pur sdebitarci con nostro padre e nostra madre per averci cresciuti forti e sani, nonostante le difficoltà economiche».
Forse proprio qui era nascosto il segreto. Lynda non aveva idea di cosa significassero l’amore, l’unione e la complicità tra i componenti di una famiglia. Tutto questo lei non lo aveva mai vissuto in prima persona, come poteva saperlo? Quando a scuola la maestra chiedeva di scrivere per compito dei pensieri sulla famiglia, provava sempre una sensazione di imbarazzo e per non consegnare il foglio in bianco cominciava ad inventare, fantasticando con la sua fervida mente di bambina. Fortunatamente aveva una buona fantasia. La finzione regnava persino nelle immagini che lei stessa vedeva con la sua piccola mente creativa. Non replicò quindi all’affermazione di James, ma incassò il colpo, certa che l’uomo non lo aveva detto apposta per provocarle del dolore o dei risentimenti sull’affetto che le era stato negato.
«Quindi qui vivevate tu, tuo padre e tua madre. Chi erano gli altri due?», chiese.
«Gli altri due СКАЧАТЬ