Название: Il Giardino Dei Rododendri
Автор: Andrea Calo'
Издательство: Tektime S.r.l.s.
Жанр: Зарубежные любовные романы
isbn: 9788873042884
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«Si chiama Gregory», s’inserì Jack per spezzare il monologo della ragazza furiosa, mai vista prima dall’ora così arrabbiata e di cattivo umore. Ma cosa aveva fatto lui di male? Aveva solo cercato di fare quanto possibile per il bene dell’azienda!
«Lo so come si chiama Jack, non prendermi per una stupida perché lo sai che non lo sono! Anche se è il nipote del presidente, per me resta sempre e comunque un viscido schifoso e raccomandato!».
«Va bene. Ora calmati Lynda, te ne prego. E’ proprio di questa cosa che vorrei parlarti, possiamo discuterne?».
«Vomita! Ti sto ascoltando!», rispose Lynda, raggelandolo.
«Lynda, non son cose da discutere al telefono, questo tu lo sai bene. Vieni qui nel mio ufficio tra un’ora e ne parliamo con calma, a quattr’occhi e in privato, ok?».
«Sarò lì tra un’ora Jack, ma ti giuro su quanto ancora mi è rimasto di caro al mondo che se solo osi sfidarmi o prendermi in giro butto all’aria l’ufficio intero. Dovrai chiamare le guardie e farmi buttare fuori, e poi potrai anche farmi licenziare!». Jack non rispose, fino alla richiesta di Lynda, «Mi sono spiegata con sufficiente chiarezza caro Jack?».
«Si Lynda, ho capito! Ho capito! Ora però ti prego di calmarti e di non venire qui così prevenuta. Ti aspetto, ciao». E riattaccò.
Lynda scaraventò il telefono sul letto, dove rimbalzò per poi cadere violentemente a terra, frantumando lo schermo. Lynda lo raccolse e lo guardò, ma senza dare troppa importanza all’accaduto. In fin dei conti funzionava ancora.
Anche se per quel lavoro e per le persone di quell’ufficio non provava più alcun sentimento di amicizia o complicità ma solo tanto odio, pensò di cambiarsi e vestirsi come sempre con il suo tailleur. Agli occhi di chi la conosceva bene, lei voleva apparire come la solita donna di sempre. Jack le avrebbe fatto ancora una volta i suoi complimenti? Ci pensò per un attimo ma realizzò subito che tutto sommato non le importava affatto. Ma voleva comunque mantenere la sua dignità.
James cominciò a preparare la valigia con estrema lentezza. La sua mente tornava continuamente alle parole dei Beth che al telefono gli chiedeva di andare da lei urgentemente, senza specificare altro. La sua voce sembrava calma, rilassata e felice, non avrebbe quindi avuto modo di preoccuparsi più di tanto. Tuttavia non si sentiva totalmente tranquillo. Era inoltre molto preoccupato per Lynda e per il modo in cui si erano lasciati il giorno prima. Sapeva di aver combinato un bel pasticcio e di aver perso la stima della giovane, ma era una cosa che si sentiva di dover fare, per il bene della ragazza e per il suo futuro lei doveva sapere come stavano le cose in realtà. Era sicuro che se la ragazza avesse scoperto quella verità per conto suo, le conseguenze sarebbero state anche più gravi. In silenzio nel suo cuore, però, le chiedeva scusa. Nel giro di due giorni si sarebbe ritrovato in Cornovaglia al cottage di Beth, con lei avrebbe discusso nel dettaglio sul da farsi. Era sicuro che lei avrebbe capito i motivi che l’avevano spinto a parlare. Il resto della storia si sarebbe spiegato da solo e lei lo avrebbe accettato, forse. Si guardò allo specchio e sorrise. Poi prese il telecomando della televisione e la accese su una trasmissione a caso. Si sedette distrattamente sul suo comodo divano e lasciò la sua mente libera di viaggiare a cavallo dei pensieri.
Lynda arrivò in azienda. La receptionist la salutò come sempre con il suo riconoscibile tono gentile. Tuttavia non si spinse oltre, aveva notato subito l’espressione cupa nel volto della giovane e la risposta distratta con un gesto di mano al suo saluto, segnale inequivocabile che c’era qualche cosa che non andava in lei. Lynda era stata sempre molto aperta ed espansiva con le persone, una sua caratteristica era proprio quel sorriso che sapeva donare a tutti, in ogni momento, anche il meno opportuno. Ma quella non era più la solita Lynda. Quella ragazza allegra e solare si era in realtà persa, proprio come il suo passato. Quella donna che aveva attraversato la hall si sentiva in bilico, come se stesse camminando sulla lama di un rasoio. Sapeva che prima o poi sarebbe caduta, si chiedeva solo da quale parte. Una donna senza un passato poteva riuscire a ricostruirsi una vita e un nuovo futuro?
Jack l’aspettava nel suo ufficio, Lynda era stata puntuale, onorando come sempre l’impegno preso.
«Ciao cara Lynda, entra pure, accomodati», disse Jack mentre Lynda già si stava sedendo anche senza il suo invito esplicito.
«Jack, per te non sono più la “cara Lynda”, ti prego di tenere un tono più adeguato e di rispetto nei miei confronti se vuoi che anche io continui a comportarmi in modo rispettoso nei tuoi. Veniamo al dunque, non ho tempo da perdere! Dimmi quello che hai da dirmi, che cosa vuoi da me e perché mi hai chiamato», rispose Lynda in tono assai scocciato, desiderosa di liberarsi quanto prima da quella scomoda situazione.
«Ok, ok. Ti racconto subito tutto. Riguarda l’incontro con Yamada», accennò Jack a testa bassa, prima di fare una lunga pausa per poi riprendere le fila del discorso, «Non è andata affatto bene come speravamo».
Lynda si abbandonò a una sonora e isterica risata. Mai come in quel momento si era sentita così bene, al punto da dimenticare per un attimo tutti i suoi problemi personali. Nella sconfitta ne stava uscendo vincitrice.
«Ahahah! Bene! E tu avevi dei dubbi? Io proprio nessun dubbio, affatto! Cosa potevi aspettarti da quel…»
«Idiota!», la interruppe Jack, tenendo sempre la testa bassa, gli occhi puntati su un foglio di carta che giaceva sulla sua scrivania, giusto di fronte a lui. Lynda s’interruppe e lo guardò, seria. Poi puntò gli occhi verso il foglio e si accorse che era stato firmato dal presidente. Jack la guardò e le allungò il foglio perché potesse leggerlo anche lei.
«Si Lynda, Gregory è un vero idiota. Leggi la lettera, poi ti spiego tutto», annunciò Jack mentre si dirigeva con le mani in tasca verso la finestra del suo ufficio, quella che offriva una splendida vista sulla città sottostante. Lynda aveva tanto desiderato un ufficio come quello e aveva pensato che lo avrebbe finalmente avuto dopo aver permesso all’azienda di concludere l’affare con Yamada. Il foglio annunciava che sarebbero stati presi seri provvedimenti disciplinari nei confronti di Lynda Grant in seguito all’increscioso comportamento tenuto durante l’incontro con uno dei più grossi e potenziali clienti per l’azienda, mettendo in seria difficoltà e cattiva luce l’operato e l’immagine di un valido e stimato collega chiamato a sopperire alle sue mancanze e senza avere a disposizione strumenti adeguati.
«Con questa lettera mi stanno licenziando?», chiese Lynda, incredula di quanto aveva appena finito di leggere.
«Non ancora Lynda. Ma sei stata penalizzata, le tue mansioni sono state pesantemente ridotte e il management aziendale ti terrà sotto stretta osservazione per tutto il prossimo anno. Ti hanno retrocessa a mansioni più semplici, di amministrazione ordinaria», rispose Jack senza nemmeno voltarsi. Temeva lo scontro con gli occhi delusi di Lynda.
«E tu non ha fatto nulla? Chi sarebbe il mio “controllore”, tu forse?», riprese la donna. Sentiva ancora una volta il mondo intero caderle sulle spalle. Era arrabbiata con Jack, sicura che nulla si sarebbe mai più sistemato. Tutto stava degenerando verso l’irreparabile, come un oggetto in caduta libera dentro un pozzo senza fine.
«Io ho raccontato al direttore quanto è accaduto, difendendo il tuo operato e il materiale da te prodotto fino alla fine. Gregory si è comportato da vero idiota e davanti a Yamada si prendeva il lusso di fare battute che solo lui poteva considerare esilaranti, ma che non lo erano affatto. Ha fatto la figura del pagliaccio di fronte al cliente, trascinando dietro di se l’immagine di questa azienda. Yamada ha espresso la sua volontà di non voler continuare la presentazione sin dalle prime battute, battezzando СКАЧАТЬ