Destinata . Морган Райс
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СКАЧАТЬ e si fermarono davanti ad un'enorme tomba elaborata.

      Caitlin poteva sentire l'energia provenire dalla tomba, e sapeva sin da subito che si trattava della tomba di San Francesco. Si sentì ricaricata anche stando semplicemente accanto ad essa, sentiva che diventava più forte, tornando in sè. Si chiese nuovamente se fosse tornata indietro nel tempo da umana o da vampira. Le mancavano così tanto i suoi poteri.

      “Sì, sei ancora una vampira,” lui disse. “Non preoccuparti. Occorre un po' di tempo per tornare com'eri.”

      Lei era imbarazzata per aver dimenticato, ancora una volta, di stare attenta ai propri pensieri, ma si sentì confortata dalle parole dell'uomo.

      “Tu sei una persona molto speciale, Caitlin,” lui disse. “Sei molto necessaria per la nostra razza. Senza di te, potrei persino dire, che la nostra intera razza e l'intera razza umana sarebbero sull'orlo dell'estinzione. Abbiamo bisogno di te. Abbiamo bisogno del tuo aiuto.”

      “Ma che cosa dovrei fare?” lei chiese.

      “Abbiamo bisogno che tu trovi lo Scudo,” lui disse. “E, per poter trovare lo Scudo, dovrai trovare tuo padre. Lui, e soltanto lui, lo possiede. E per trovarlo, devi trovare il tuo covo. Il tuo vero covo.”

      “Ma non ho idea di dove cominciare,” lei disse. “Non so nemmeno perchè mi trovo in questo luogo e in quest'epoca. Perchè l'Italia? Perchè il 1790?”

      “Le risposte a queste domande dovrai trovarle da sola. Ma ti assicuro che hai delle ragioni molto speciali per essere tornata in questo periodo storico. Delle persone speciali da incontrare, delle azioni speciali da compiere. E che questo luogo e questo tempo ti condurranno allo Scudo.”

      Caitlin pensò.

      “Ma non ho idea di dove sia mio padre. Non so proprio da dove cominciare.”

      Lui si voltò verso di lei e sorrise. “Ma tu lo sai,” lui rispose. “Questo è il tuo problema. Non hai fiducia nel tuo intuito. Hai bisogno d'imparare a cercare profondamente dentro di te. Provaci ora. Chiudi gli occhi, respira profondamente.”

      Caitlin fece come lui disse.

      “Chiediti: qual è la mia prossima tappa?”

      Caitlin obbedì, sforzando il cervello. Nulla accadde.

      “Ascolta il suono del tuo respiro. Lascia che la mente si fermi.”

      Appena Caitlin lo fece, appena si concentrò e rilassò, le immagini cominciarono a formarsi nella sua mente. Alla fine aprì gli occhi e lo guardò.

      “Vedo due luoghi,” lei disse.  “Firenze e Venezia.”

      “Sì,” lui disse. “Molto bene.”

      “Ma sono confusa. Dove vado?”

      “Non ci sono scelte sbagliate in un viaggio. Ogni percorso ci conduce semplicemente ad un luogo diverso. La scelta è tua. Hai un destino molto forte, ma hai anche il libero arbitrio.  Puoi scegliere ad ogni passo. Ora, per esempio, devi fare una scelta cruciale. A Firenze, adempirai ai tuoi obblighi, ti avvicinerai allo Scudo. E' quello che ti viene richiesto. Ma a Venezia, ti occuperai delle questioni di cuore. Dovrai scegliere tra la tua missione ed il tuo cuore.”

      Il cuore di Caitlin si sollevò.

      Questioni di cuore. Intendeva dire che Caleb era a Venezia?

      Lei sentì il suo cuore proprio a Venezia. Sì, mentalmente, sapeva che Firenze era il luogo dove doveva essere per poter fare ciò che ci si aspettava da lei.

      Si sentiva già dilaniata.

      “Tu sei una donna adulta ora,” lui disse. “La scelta è tua. Ma se segui il tuo cuore, ci sarà dolore,” lui la avvertì. “La strada del cuore non è mai facile. E mai prevista.”

      “Mi sento così confusa,” lei disse.

      “Noi svolgiamo il lavoro migliore nei sogni,” lui disse. “C'è un chiostro alla porta accanto, e puoi dormire lì stanotte, riposarti e decidere al mattino. Per allora, ti sarai ripresa completamente.”

      “Grazie,” lei disse, avvicinandosi e prendendogli la mano.

      Lui si voltò per andarsene, e quando lo fece, il cuore di lei battè forte. C'era ancora un'altra domanda che aveva bisogno di porgli, quella più importante di tutte. Ma una parte di lei era troppo spaventata per farla. Lei stava tremando. Aprì la bocca per parlare, ma era secca.

      Lui camminava in fondo al corridoio, e stava per allontanarsi, quando finalmente, lei trovò il coraggio.

      “Aspetta!” lei gridò. Poi, abbassando il tono, “Ti prego, ho un'altra domanda.”

      Lui si fermò subito, ma le dava ancora la schiena. Abbastanza stranamente, lui non si voltò, proprio come se percepisse che cosa lei stesse per domandargli.

      “Il mio bambino,” lei disse, con un tono di voce dolce e tremante. “Lui è … lei … ce l'ha fatta? E' sopravvissuto al viaggio? Sono ancora incinta?”

      Lui si voltò lentamente, guardandola. Poi, abbassò gli occhi.

      “Mi dispiace,” lui disse infine, così a bassa voce, che lei non era sicura di averlo sentito. “Tu sei tornata indietro nel tempo. I bambini possono solo andare avanti nel tempo. Tuo figlio vive, ma non in questa epoca. Solo nel futuro.”

      “Ma …” lei iniziò a tremare, “Credevo che i vampiri potessero viaggiare solo indietro, e non avanti nel tempo.”

      “E' vero,” lui disse. “Temo che il tuo bambino viva in un tempo e in un luogo senza di te.” Lui abbassò di nuovo lo sguardo. “Mi spiace così tanto,” aggiunse.

      Con quelle parole finali, si voltò e se ne andò.

      E Caitlin sentì come se uno stiletto le fosse stato infilato dritto nel cuore.

      CAPITOLO QUATTRO

      Caitlin sedeva nella stanza spoglia nel monastero francescano, e guardava attraverso la finestra, aperta sulla notte. Finalmente, aveva smesso di piangere. Erano trascorse ore da quando aveva lasciato il prete, da quando aveva ricevuto la notizia del suo bambino perduto. Non era stata in grado di fermare le lacrime, o di smettere di pensare alla vita che avrebbe potuto avere. Era tutto troppo doloroso.

      Ma, dopo aver pianto per molte ore, ciò che restava erano le lacrime asciugate sulle sue guance. Guardò fuori dalla finestra, provando a distrarsi, a respirare profondamente.

      La campagna umbra si estendeva dinnanzi a lei, e, da quella visuale privilegiata, in cima alla collina, lei poteva scorgere le colline rotonde di Assisi. In alto nel cielo, c'era la luna piena, abbastanza luminosa perchè lei potesse ammirare la vera bellezza del paesaggio rurale. Vide dei piccoli casolari sparsi nel paesaggio, il fumo provenire dai comignoli, e poteva già sentire che questo era un periodo storico più tranquillo e più rilassato.

      Caitlin si voltò e controllò la sua piccola stanza, illuminata soltanto dalla luce della  luna e da una piccola candela che bruciava in un portacandele sulla parete. Era fatta interamente di pietra, composta semplicemente da un letto in un angolo. Lei si meravigliò del fatto che il suo fato la conducesse sempre in un chiostro. Quel luogo non poteva essere più diverso da Pollepel, sebbene al tempo stesso, la СКАЧАТЬ