Название: Il Quadriregio
Автор: Frezzi Federico
Издательство: Bookwire
Жанр: Языкознание
isbn: 4064066072339
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—Satiro mio—diss'io,—se puoi aitarme,
io te 'l dirò, se prima tu mi giuri
105 tener credenza e ch'io possa fidarme.
—Perché non di', perché non t'assecuri?
—rispose il falso.—Or non sai tu che io
di piombo e d'òr sentito ho i dardi duri?
Io ti prometto e giuro innanzi a Dio
110 di tenerti secreto e d'aiutarte
e conducer la ninfa al tuo desio.—
Cosí mi disse con malizia ed arte;
ond'io m'apersi e dissi con gran pena:
—Vo cercando una ninfa in ogni parte,
115 bella e gentile, chiamata Filena;
per ritrovarla entrai per questo bosco;
la sua beltá dirieto a lei mi mena.
Tra questi spin, che son piú amar che tòsco,
soletto per parlargli io mi son messo,
120 ché piú piacente cosa io non conosco.
—Ed io farò—diss'ei—quel ch'i' ho promesso;
ch'io anderò co' mie' veloci piei
ove la ninfa sta molto da cesso.
Ma perché essa creda a' detti miei,
125 il dardo, che hai in man, mi dá' per segno,
perché segretamente il mostri a lei.
Con mie parole e mio usato ingegno
farò ch'ella verrá in un bosco sola,
e tu girai a lei quand'i' rivegno.—
130 Io gli die' 'l dardo per questa parola,
ed ei ghignò alquanto e poi saltando
andò veloce come uccel che vola.
Forse sei ore avea aspettato, quando
io vidi Rifa mia fida messaggia,
135 e quando a lei fui presso, io la domando:
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—Dov'è Filena bella, onesta e saggia?
Per lei cercato ho il bosco in ogni canto,
e gito in ogni scheggia, in ogni piaggia.—
Ella rispose con singolti e pianto:
140 —Piú non appar la misera tapina;
come tu contra lei errato hai tanto?
Quella biforme bestia, ch'è caprina,
dianzi venne a noi, correndo in fretta,
'nanti alle ninfe ed alla lor regina,
145 e mostrò lor lo dardo over saetta,
che balestrò Filena a te dal monte,
e la scrittura «Io t'amo» è tutta letta.
Per la vergogna ella abbassò la fronte,
e dea Diana, a grand'ira commota
150 contra Filena, stante a braccia gionte,
gli die' dell'arco in testa e nella gota;
e poiché l'ebbe dispogliata nuda,
disse alle ninfe:—Ognuna la percota.—
Allor ciascuna verso lei fu cruda.
155 Ridea colui che fatto avie l'accusa,
quel reo biforme maladetto Iuda.
Poscia cosí spogliata e sí confusa
ad una quercia grande fu congiunta,
che sempre debba stare ivi rinchiusa.
160 E quivi vive e sta quasi defunta;
e mille volte fu percossa ancora
drento alla pianta; e quando ella è trapunta,
ad ogni colpo n'esce il sangue fuora
e l'arbor bagna; e quando il colpo giunge,
165 grida piangendo:—Omè, omè, m'accora!—
Udito io questo, ambe le mani e l'ugne
mi diedi al volto e tenni basso il viso
e non parlai, che il gran dolor, che pugne,
parlar non lassa, quand'ha 'l cor conquiso.
170 Poscia, sfogati gli occhi lagrimosi,
con voce fioca e col parlar preciso,
sí come or seguirá, io gli risposi.
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CAPITOLO IV
Lamento dell'autore sopra la perduta Filena: promessa di piú bella ninfa fattagli da Cupido.
—Oimè, oimè, o Rifa mia fedele,
come ha permesso la fortuna e Dio
che sia avvenuto un caso sí crudele?
Trovai quel mostro maladetto e rio
5 nella boscaglia in sul levar del sole;
ed e' mi domandò del cammin mio.
Oh lasso me! con sue dolci parole
ei m'ha tradito: or vada, ch'io nol giunga
e non l'occida, a lunge quanto vuole.—
10 Driada disse:—Il falso è sí alla lunga,
che 'nvan per queste selve t'affatichi
che mai per te insino a lui s'aggiunga.
—O Rifa mia, io prego che mi dichi
dov'è la quercia, dove sta unita
15 Filena mia coi begli occhi pudichi,
e, СКАЧАТЬ