Название: Scettica a Salem
Автор: Фиона Грейс
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Жанр: Современные детективы
Серия: I gialli di una dubbiosa strega
isbn: 9781094344195
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“Jeffrey ha venduto il condominio.”
“Ma dai! Jeff ha venduto il condominio? Deve aver fatto un colpaccio! Adoro quell’uomo.”
“Devo andarmene tra due settimane.”
“Oooh, roba rapida. Non ti preoccupare, tesoro,” la rassicurò. “Troveremo un posto, chiameremo una ditta di traslochi. Andrà tutto bene.”
Mia fissò Mark confusa. Sapeva che lei stava vivendo senza dover pagare l’affitto, eppure non sembrava per niente preoccupato. Doveva raccontargli il resto, aiutarlo a vedere il quadro completo.
“Il fatto è che ho perso il lavoro,” disse.
“Sul serio? Cos’è successo?” Questa volta Mark sembrava davvero preoccupato. Si chinò in avanti e le diede tutta la sua attenzione.
La storia le uscì di bocca in un migliaio di pezzetti frammentati, concludendosi con l’epico scontro finale con Miles Cameron.
“Miles Cameron? Il megamiliardario?”
“Sì, è stato davvero orribile…” Mentre descriveva i dettagli, l’atteggiamento di Mark iniziò a cambiare. La sua espressione solitamente così solare si fece più dura. Le narici si dilatarono in chiaro segno di rabbia.
Mia provò un senso di sollievo. Mark capiva quello che Cameron aveva fatto, il modo in cui l’aveva minacciata e insultata. Era arrabbiato per il pessimo trattamento che la sua fidanzata aveva subito.
“Ho dovuto issarmi a difesa dell’umanità,” gli disse, portando la storia a una drammatica conclusione. Poi lo guardò, orgogliosa e ancora emozionata per aver difeso i propri principi.
Mark la fissò per un momento, come se stesse tentando di formulare la risposta giusta. Il cameriere portò loro da bere, e lui mandò giù la sua birra in due sorsate. Poi parlò.
“Hai rifiutato un lavoro da sei cifre?” La sua voce sembrava tesa.
“Ho dovuto farlo,” disse Mia, non capendo completamente perché si stesse concentrando su quell’aspetto della storia.
“Perché mai fare una cosa del genere?” le chiese con rabbia. Alcuni altri clienti del ristorante si voltarono verso il loro tavolo. Mia era stupita dall’intensità della sua reazione.
“Hai sentito quello che ho appena detto? Quell’uomo era insopportabile.”
“È un multimiliardario. Pensi che sia facile?” ribatté Mark, diventando man mano più agitato.
Mia rimase a bocca aperta.
“Aveva intenzione di cambiare destinazione d’uso di un importante farmaco contro il diabete,” gli spiegò.
“È la sua azienda, Mia. Può farci quello che vuole.” Nella voce di Mark c’era una nota acuta che Mia non aveva mai sentito prima d’ora. Mark chiamò il cameriere e ordinò un’altra birra. “Ho bisogno di bere qualcos’altro dopo questo disastro.”
“Disastro? Mi stai dicendo che avrei dovuto accettare i soldi?”
“È proprio quello che sto dicendo, Mia. Sai quanto sia costosa New York. Se entrambi avessimo un reddito da sei cifre, magari potremmo permetterci più di uno sgabuzzino. Hai davvero mandato tutto a puttane.”
Mia si sentì avvampare in viso. Sembrava che tutti nel ristorante li stessero fissando.
“Posso trovare un altro lavoro, Mark.”
“Tu? Sei un tecnico di laboratorio. Pensi che chiunque ti proporrebbe un contratto da duecentomila dollari? Questa era la tua possibilità, la nostra possibilità. Il Prossimo Passo è una cosa costosa, Mia.” Calò il silenzio.
Mia stava fissando il suo fidanzato, stupefatta. Mark non le aveva mai parlato così. Si sentiva mortificata, ferita e confusa. Le relazioni erano una situazione in cui ci si aiutava quando le cose diventavano difficili, o no? La signora al tavolo accanto la guardava con compassione.
“Cosa vorresti dire? Ti ho raccontato quello che è successo. Sono stata il fulcro nella creazione di quel medicinale. Non sono solo un tecnico di laboratorio. Sono un fantastico tecnico di laboratorio.”
“È solo che a me sembra che il lavoro qui lo faccio tutto io,” disse Mark scrollando le spalle.
Mia sentì le lacrime salirle agli occhi. Ricacciò indietro i suoi sentimenti prima che lui potesse vedere quanto l’aveva ferita. Come avevano fatto le cose a precipitare così rapidamente? Forse era meglio se ora tagliava la testa al toro e gli diceva come si sentiva.
“Senti, Mark. Il lavoro in laboratorio mi piace, ma le dinamiche e l’organizzazione sono frustranti. Quello che voglio veramente è far funzionare The Vortex.”
Mark parve sgonfiarsi davanti ai suoi occhi. La rabbia evaporò e lui sprofondò nella sua sedia.
“… Vedi? Ecco qual è il problema. Non sei seria, Mia. Continui sempre a sognare.”
“Ma essere una coppia non dovrebbe significare supportarsi a vicenda nei propri sogni?”
“No, se sono sogni del piffero! Cosa vuoi da me, Mia. Dimmi solo quello che vuoi.”
“Che ne dici di fare il Prossimo Passo con me? Siamo fidanzati da due anni. Non dovremmo andare a vivere insieme? Fissare la data per il matrimonio? Iniziare a fare programmi?”
“Non è così semplice, Mia. Ci sono un sacco di considerazioni da fare.” Mark scrollò ancora le spalle e la guardò dritta negli occhi.
“Ma potremmo semplificare le cose, Mark. Potremmo scappare insieme. A me non frega niente di anelli e inviti di nozze, e a te?”
Questa volta non rispose, ma continuò a tenere gli occhi bassi, perso nei suoi pensieri. Poi scosse la testa.
“Senti, è un po’ che ci penso. Forse dovremmo prenderci una pausa.”
Mia si sentì sprofondare il cuore sotto ai piedi, come quando si trovava su una di quelle montagne russe dove Frank la portava, quelle che salivano lentamente fino in cima e poi precipitavano giù velocissime dall’altra parte.
Mark la stava lasciando?
“Cosa intendi dire?” gli chiese, sentendosi tradita, confusa e ferita. “Stai rompendo il nostro fidanzamento?”
Mark era irrequieto sulla sua sedia, quasi incapace di guardarla negli occhi.
“Penso solo che non stia funzionando,” disse alla fine.
Mia lo fissò. Da quanto la pensava così? Da quando si era trasferito a New York per inseguire la sua carriera nella finanza, era stato evasivo. Fino ad ora, lei aveva imputato il suo comportamento allo stress del nuovo lavoro. Adesso si rendeva conto che c’era qualcosa di più profondo.
“Ricordo quando anche tu avevi un sogno, Mark. Volevi creare una community online che facesse da punto d’incontro tra mentori e aspiranti imprenditori del terzo mondo. Cos’è successo a quel ragazzo?”
“È cresciuto,” disse Mark con tono calmo. “Quello СКАЧАТЬ