Delitto (e baklava). Блейк Пирс
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СКАЧАТЬ “È il Müpa Budapest, un centro culturale che ha aperto nel 2005.”

      Mentre passavano davanti al Müpa, l’uomo indicò un altro grande edificio, dalla forma particolarmente eccentrica e con un’entrata tondeggiante. “E quello è l’Hungarian National Theatre. Ha aperto nel 2002. Ha un aspetto strano, vero? Almeno, molte persone che vivono qui lo pensano.”

      Le date fecero sentire London leggermente nauseata.

      È passato davvero così tanto tempo dall’ultima volta che sono stata qui? pensò.

      Si sentì improvvisamente più vecchia di quanto in genere pensasse di essere. Ma, almeno, era ancora in grado di porre delle domande in ungherese, e, ancora meglio, riusciva a capire la maggioranza delle risposte.

      E vide che la maggior parte della città non era affatto cambiata. Per lo più, era ancora troppo tradizionale e monumentale per cedere al tempo. Dall’altra parte del fiume, vide la Cittadella, un’enorme fortezza di pietra che era stata costruita sulla cima di quella collina nel diciannovesimo secolo. Più distante, lungo la riva opposta, c’era il Castello di Buda, a più di due chilometri di distanza, un edificio mozzafiato con una magnifica cupola che sorgeva al centro. Sembrava persino più grande, mentre proseguivano lungo la sponda.

      Vedere il castello fu come un pugno nello stomaco; ricordava di averlo visitato con i suoi genitori quando era stata ancora una bambina. L’avevano portata lì per diversi giorni, ad esplorare le infinite meraviglie dell’edificio: le sue gallerie, i gioielli della corona, le sculture, le fontane e le stanze storiche.

      Sembra proprio come se fosse ieri, pensò.

      Ma erano trascorsi molti anni, e, per un momento, London sentì bruscamente quanto sua madre le mancasse. Ma rifiutò di lasciarsi scivolare in uno stato di malinconia. C’erano semplicemente troppe meraviglie da vedere.

      Appena di là dal castello, il maestoso Szécheny Chain Bridge si estendeva sopra il Danubio. London sapeva che il ponte storico era stato costruito nel 1849, per collegare tre città, Buda, Pest e Obuda, riunendole nella singola città di Budapest.

      L’autista rallentò, mentre si avvicinavano al ponte. London si sentì eccitata, quando scorse il nome Nachtmusik sullo scafo di una nave ormeggiata lì.

      Eccola lì! Si disse.

      La barca era slanciata ed aveva dimensioni inferiori rispetto alle altre barche da crociera fluviale ormeggiate lungo il molo, ma era costruita nello stesso stile basso e allungato. Come le altre, misurava diciotto metri, e una lunga passerella a baldacchino la collegava al molo in pietra. L’autista parcheggiò il taxi, tirò fuori i bagagli di London dal portabagagli, e li appoggiò alla base della passerella. London lo pagò e lo ringraziò, poi restò ferma accanto alle valigie, fissando la barca, mentre il taxi si allontanava.

      Una piccola e accogliente imbarcazione era una vista sorprendente dopo anni passati a lavorare su enormi navi da crociera oceanica, che potevano ospitare letteralmente migliaia di passeggeri. Per quanto amasse il proprio lavoro, si era stufata della profonda vastità di quelle enormi navi.

      Provò immediatamente affetto per questa imbarcazione slanciata e dall’aspetto amichevole. Sarebbe stata la sua nuova casa per il prossimo futuro, e questo le piaceva.

      Non appena London si avvicinò alla passerella, sentì una voce chiamarla da sopra l’imbarcazione.

      “London Rose! Non ci posso credere!”

      London rise di cuore, riconoscendo l’accento del Bronx che l’aveva raggiunta dall’altra parte dell’acqua. L’alta donna bionda, che correva sulla passerella verso di lei, era la sua vecchia amica Elsie Sloan.

      “Elsie!” London gridò. “Che cosa ci fai qui?”

      “Potrei farti la stessa domanda! L’ultima volta che ho sentito parlare di te, ho saputo che eri sulla crociera ai Caraibi.”

      “E io, di te, che stavi navigando intorno all’Est asiatico.”

      “Beh, i tempi cambiano.”

      “Lo fanno” London rispose, colpita da quanto vere sembrassero quelle parole in quel momento. Mentre si abbracciavano e salutavano, London si rese conto che Elsie non era affatto cambiata da quando avevano lavorato un anno e mezzo insieme su una nave, lungo la costa dell’Australia. Erano state colleghe inseparabili per diversi anni, finché erano state geograficamente separate dai compiti loro assegnati.

      La carnagione rossastra di Elsie quasi ancora rivaleggiava con la grande luminosità dei suoi capelli, ed entrambe erano in netto contrasto con la familiare uniforme della Epoch World Cruise Lines, caratterizzata da pantaloni blu scuro con camicetta e gilet.

      Un marinaio si fiondò dietro Elsie, in fondo alla passerella, e quest’ultima gli disse di portare le valigie di London nella cabina 110. L’uomo le impilò su un carrello e salì sulla nave con esse.

      Elsie disse: “Non ci ho creduto quando il concierge mi ha detto che saresti arrivata stamattina per lavorare su questa crociera. Ma ho tenuto gli occhi aperti, ed eccoti qua! Ho insistito nel voler essere la prima persona ad accoglierti, e a mostrarti tutto della bella Nachtmusik, allora eccoci, andiamo! La amerai, ne sono sicura.”

      “Abbiamo tanto da raccontarci” London rispose, mentre camminavano insieme lungo la passerella.

      “Ti racconterò” Elsie disse. Poi aggiunse con un occhiolino: “Ma posso intuire dalla tua espressione radiosa che hai avuto una vita amorosa folle ed eccitante ultimamente.”

      “Non esattamente” London chiarì. “Ma un uomo mi ha chiesto di sposarlo l’altro ieri sera.”

      “Un uomo ricco?”

      “Beh, stabile, almeno.”

      “Presumo che tu gli abbia detto di no. Altrimenti non saresti qui.”

      “Esatto.”

      Elsie sospirò, quasi ansiosa.

      “Beh, mi conosci, la stabilità non fa per me. Come te, mi piace una vita di libertà ed avventura. Ciò nonostante, spero che tu non abbia commesso un errore.”

      “Che cosa intendi?” London chiese.

      “Sono sicura che tu abbia saputo che la Epoch World Cruise Lines si trova in grossi problemi finanziari. Da ciò che ho sentito dire, le crociere fluviali europee sono l’ultima risorsa della società. E questa crociera sul Danubio sarà la prima. Se non andrà bene …”

      La voce di Elsie scemò, ma London sentiva di sapere ciò che non aveva espresso ad alta voce. Ricordò come Jeremy Latham l’avesse assicurata durante la loro video conferenza, che la Epoch World non avrebbe dichiarato “fallimento”, e che c’era “molta vita” nella società.

      Ma che cos’altro mi aspettavo di sentirgli dire?

      Aveva provato a proporle un nuovo lavoro, dopotutto.

      Inoltre, aveva anche detto: “C’è molto in ballo in questa nuova impresa.”

      Era indubbio che l’intero futuro della Epoch World dipendesse dal primo tour in Europa, quindi da London, Elsie e dal resto del personale, con la speranza che tutti avrebbero fatto del loro meglio nelle loro mansioni.

      “Che cosa farai qui sulla Nachtmusik?” СКАЧАТЬ