Название: La Fossa Di Oxana
Автор: Charley Brindley
Издательство: Tektime S.r.l.s.
Жанр: Приключения: прочее
isbn: 9788835409267
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“È lei il manager?” gli occhi di signorina Impudenza incontrarono i suoi senza esitare.
“Si potrebbe dire. Il mio nome è Kennitosh Scarborough.” Non era mai sicuro se dare o meno la mano alle donne,nonostante lo volesse. Quando tese loro la mano, nessuna delle tre offrì la propria, così finì con il far cadere la sua, mettendola nella tasca dei pantaloni.
Perché non offrono i loro nomi?
Si decise a chiederlo però non ne ebbe l’occasione.
“La signora Applegate fa rapporto a lei?” signorina Prudenza chiese da destra.
Come lo fanno?Com’è che riescono a continuare i pensieri l’una dell’altra? Hanno una mente condivisa in tre corpi diversi?
“Sì, lo fa.”
“Quindi potrebbe farci lei il colloquio.” Era una richiesta, non una domanda da parte di quella al centro.
“Questo non è possibile.” Signorina Impudenza è troppo insistente.
Di solito Tosh assecondava le persone maleducate, almeno finché non riusciva ad andarsene educatamente. È stata però una giornata lunga, ed era atteso a cena per le 18:30. Poi doveva tornare a lavorare sulla situazione nell’Amazzonia.
Perché non me ne sono occupato prima di cominciare a lavorare sull’Andalusia Publishing? In fondo avrebbe potuto aspettare un altro mese finché l’Amazzonia –”
“Non ci vorrà molto” insistette signorina Prudenza.
Tosh mise a terra la sua ventiquattrore e diede un’occhiata all’ora, quasi le 18:00. Per sbaglio cliccò su un bottone sul lato dell’orologio. Partì il lettore. MP3 e dalla piccola cassa suonò Withces, Bitches and Brides di Carma Merit.
Signorina Impudenza guardò il suo orologio e scrollò le spalle, signorina Prudenza piegò la testa corrugando la fronte, mentre signorina Diplomazia sorrise. Il suo sorriso aprì una finestra nella sua personalità.
A signorina Impudenza probabilmente causerebbe dolore provare a sorridere.
Premette il tasto per silenziare Carma, ma lei continuò a cantare lo stess0. “All’inizio era un strega, poi diventò una…” Spinse più forte il pulsante, signora Merit disse “stronza,” poi perse la voce.
Arrossì. “Tasto delicato.”
Gli occhi di signorina Diplomazia seguirono ogni sua mossa, guardando con apparente interesse ogni suo gesto e movimento, come se tentasse di trovare un briciolo di intelligenza in tutto quello che Tosh faceva.
Che trio, così identiche eppure così diverse.
“Supponiamo, per esempio, che io abbia già due candidati in mente che sono pienamente qualificati per le posizioni nella gestione e che mi serva solo un’altra persona. Chi di voi si candiderebbe per la posizione libera?” Non aveva nessuno in lista, però pensò di sapere già la risposta a questa domanda.
“Impossibile” rispose signorina Impudenza.
“Abbiamo letto tutti gli annunci di lavoro nel giornale.” Lo sguardo di signorina Prudenza lo abbandonò non appena egli guardò nella sua direzione.
“Inoltre,” intervenne signorina Diplomazia mentre si aggiustava la tracolla sulla spalla, “abbiamo chiamato tutte le agenzie chiedendo di compagnie che avessero tre posizioni disponibili nella gestione. Vogliamo lavorare nella stessa azienda così possiamo rimanere insieme.”
Tosh notò la cucitura sul polsino della sua giacca.
È una cucitura a mano? Mi chiedo se si sono fatte fare i vestiti su misura.
Signorina Prudenza fece un cenno verso la targhetta sulla porta, incisa di recente. “Andalusia Publishing e altre due compagnie sono le uniche in tutta la città che facevano i colloqui per tre manager in grado di lavorare insieme.”
“Quali sono le altre due compagnie?”
Guardò le loro mani. Nessuna portava l’anello di fidanzamento. Non importava se fossero sposate o meno, era solo curioso di sapere se conducessero le loro vite in modo simile. Signorina Impudenza portava un semplice anello sull’indice. Aveva un’irregolare pietra color miele, piccolina però abbastanza profonda da catturare la luce.
Perché si concede quest’unica espressione di individualità quando apparentemente si impegna così tanto a comunicare un’aura di arrogante identicità.
Le altre due sorelle non portavano anelli. Avevano le orecchie bucate, ma niente orecchini.
Tatuaggi?
Tosh scommise che signorina Impudenza avesse una vedova nera tatuata sul fondoschiena.
Ecco una scommessa che non salderò mai.
Signorina Impudenza fissò di sbieco il suo sorriso, poi intercettò la sua domanda. “Abbiamo deciso di concedere a voi la prima occasione per averci.”
Questo spianò il suo sorriso. Non poteva intenderlo nel modo in cui l’ha detto.
Oppure sì?
Guardandole dall’una all’altra, considerò la sua difficile situazione. Aveva un disperato bisogno di personale nella gestione. Dopo due settimane di colloqui, la signora Applegate non aveva ancora trovato nessuno di suo gradimento. Voleva i suoi manager a lavoro prima di assumere gli altri impiegati. Successivamente i supervisori avrebbero potuto aiutare nel riempire le altre posizioni: grafici, editori, operatori, e altri dipendenti. Forse potrebbe considerare il trio per i posti di lavoro da manager. Erano molto attraenti, il che era solo che un più per quanto lo riguardava. Di sicuro, signorina Impudenza poteva essere domata. Il suo intuito non aveva sempre ragione, ma questa volta… sì, aveva preso la sua decisione.
“Avete dei piani per la serata, signorine?” chiese a signorina Prudenza. “Mi farebbe piacere avervi a cena – c-c-cioè intendo avervi come mie ospiti.”
Signorina Impudenza lo guardò di traverso e aprì la bocca probabilmente per una risposta brusca, ma signorina Prudenza la interruppe. “Nessun piano e stiamo morendo di fame.” Signorina Diplomazia sorrise in accordo.
Aha! Signorina Impudenza battuta due a uno.
“Aspettate un secondo.”
Mentre prendeva il telefono da una tasca interna della giacca, notò signorina Diplomazia guardargli le mani, poi il cellulare e infine gli occhi. Selezionò un numero dalla rubrica e spostò lo strumento al suo orecchio. Dopo un momento qualcuno gli rispose.
“Ciao, Miriam.” Sorrise a signorina Diplomazia. “Sono già arrivati gli Henderson e i Melenkov?” Aspettò risposta. “Quando arriveranno offri loro dei martini e falli sentire a loro agio. Arriverò appena possibile. Ho avuto un imprevisto. Fai le solite scuse per il mio ritardo.” Dopo aver ascoltato Miriam dirgli che non sapeva che altre giustificazioni trovargli le rispose, “Sì, lo so che hanno già sentito tutte le mie scuse per essere in ritardo. СКАЧАТЬ