Название: La Sua Omega Proibita
Автор: Kristen Strassel
Издательство: Tektime S.r.l.s.
Жанр: Современная зарубежная литература
isbn: 9788835409373
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E sarebbe successo. Certo che sarebbe successo.
Perché questa esistenza era troppo vuota per aspettarsi qualcosa di diverso. Vivevo per difendere il nostro popolo dagli umani. Per assicurarmi che la mia gente prosperasse, si moltiplicasse e diventasse più forte. Vivevo per guidarli verso il domani, qualunque cosa potesse riservare. E poi verso il giorno dopo, e quello dopo ancora.
Avere qualcuno al mio fianco non era mai stato compreso nel pacchetto.
Avere qualcuno di dolce da cui tornare a casa era così lontano dalla mia portata che non potevo nemmeno lasciare che quell’idea mettesse radice nella mia testa.
Deglutii con forza mentre guardavo quella femmina così bella fare un passo in mezzo alla folla, i suoi occhi spalancati in costante movimento.
Fino a quando non si posarono su di me. E rimase completamente immobile.
Come se avesse dimenticato di respirare.
O erano i miei di polmoni che avevano smesso di funzionare?
Il suo sguardo color zaffiro si scontrò con il mio per molti secondi prima di svolazzare via. Cadde a terra come una cascata di foglie autunnali e il mio cuore prese velocità.
La mia misteriosa beta era una sottomessa.
Ma poi il suo sguardo si sollevò di nuovo sul mio, fissando palesemente. Come se stesse decidendo la sua prossima mossa. Misurando il suo prossimo passo usando la mia reazione come metro di giudizio.
Mi alzai, sentendomi più invincibile di quanto non avessi mai fatto in battaglia. Avevo già catturato la sua attenzione, ora l’avrei conquistata. Avrei iniziato con una danza. Le avrei fatto tutte le domande necessarie per conoscerla meglio. E poi l’avrei condotta al mio letto e ce l’avrei tenuta tutto il tempo che volevo.
“Desiderate altro vino, mio Re?” chiese la cameriera omega, facendomi distrarre.
“No.” Le diedi il mio calice e mi voltai per ritrovare la mia femmina.
Ma se n’era andata.
Osservai con attenzione la folla in cerca del suo vestito rosa scuro, ma non la vedevo da nessuna parte.
Dove sei finita, femmina? Non sai che non puoi nasconderti dal Re?
CAPITOLO QUATTRO
Superai la prima prova tenendo gli occhi bassi mentre attraversavo il checkpoint dirigendomi a Luxoria. I maschi che ogni giorno si alternavano nei turni di guardia erano sempre gli stessi e mi conoscevano. Non avevo bisogno di mostrare l’identificazione che gli omega dovevano sempre portarsi dietro, che impediva venissimo scambiati per qualcuno che non eravamo. Qualcuno che apparteneva alla città reale.
“Lavori alla festa stasera?” mi chiese la guardia. Mi ero assicurata di mettermi nella fila di quello che sorrideva e diceva battute quasi ogni giorno. Non tutti erano gentili come lui. Se fossi finita nella fila sbagliata, avrei potuto far saltare la mia copertura.
“Sì.” Più o meno.
“Stai attenta.” Si fece da parte per farmi passare. Solo allora notai che tutte le guardie imbracciavano armi semiautomatiche. “Il castello non è sempre il posto più sicuro dove stare, in città.”
Ero una femmina omega. Nessun posto era sicuro.
Le altre omega che lavoravano alla festa erano state di turno per ore. Scivolando nell’ingresso di servizio, da cui di solito entravo nel castello, mi assicurai che non ci fosse nessuno mentre mi sfilavo la divisa informe dalla testa e la nascondevo assieme al documento di identificazione su uno scaffale della dispensa, dietro un sacco di zucchero. Pentole e padelle risuonavano in lontananza, e non avevo tempo di indugiare. Lavoravo in cucina, ed essere qui, vestita in questo modo, era pericoloso. Le mie colleghe non erano necessariamente mie amiche. Mi avrebbero denunciata per salvarsi da una punizione.
Dopo aver lavorato dodici anni al castello, probabilmente conoscevo il labirinto dei corridoi di servizio meglio di alcune delle persone che vivevano lì. Dovevo muovermi rapidamente. Nessuna donna Alfa o beta avrebbe avuto motivo di trovarsi in cucina, specialmente una considerata un’ospite. Tutti gli invitati al castello vedevano solo il meglio che il Re aveva da offrire, e il personale di servizio vedeva tutto il resto.
Emersi dall’ombra prima di riprendere fiato. Il cuore mi batteva forte mentre entravo nel grande ingresso, come se solo ora mi rendessi conto di ciò che avevo effettivamente fatto. L’enormità delle mie azioni. Le conseguenze.
Il mio bellissimo vestito era sembrato così lussuoso quando aveva come sfondo polvere e disperazione. Rispetto agli abiti che mi circondavano, era troppo corto, troppo stretto e non abbastanza per far credere che questo fosse il mio posto. Peggio ancora, la gonna al ginocchio mostrava la sporcizia che avevo sui piedi. Non avevo pensato alle scarpe fino a quando non era troppo tardi, e calzavo le stesse pantofoline usate che indossavo ogni altro giorno in cui venivo in questo castello. Tavia mi aveva aiutato a intrecciare i capelli. Ma non avevo i riccioli fluenti, i fiori o i diademi pieni di gioielli delle donne che mi circondavano.
Ingoiai il nodo che mi serrava la gola secca. Stasera sarei morta con questo vestito. Ma prima mi sarei goduta un ballo a corte come non avevo mai fatto prima.
Un cameriere che non riconoscevo mi offrì da bere in un elegante flûte. Forse non era un maschio omega. Il castello faceva arrivare persone per aiutare durante le feste sfarzose, quelle importanti, e spesso venivano assunti anche dei beta. Lo avrei tenuto d’occhio. Forse era la risposta ai miei problemi.
Mandai giù un sorso. Champagne. Da quanto tempo non assaggiavo quel liquido frizzante? Una volta nelle cucine avevo rischiato un assaggio quando nessuno stava guardando. Ora avrei potuto berlo liberamente. Mi concessi un altro lungo sorso, assaporando il dolce sapore del coraggio liquido. Non potevo tirarmi indietro, a questo punto, era un modo infallibile per essere scoperta. Dovevo impersonare la mia falsa identità da beta. Se io per prima non avessi creduto in me stessa, nessuno lo avrebbe fatto.
Entrai nella sala da ballo a testa alta, imitando le azioni dei nobili che servivo. Non sarebbero mai stati beccati a guardarsi i piedi sporchi, evitando il contatto visivo.
Un complesso musicale suonava nell’angolo, e le coppie volteggiavano per la stanza, danzando. Altri gruppi si erano formati attorno al perimetro della pista da ballo e, ancora una volta, mi distinguevo da loro. Tutti quelli che conoscevo a questa festa venivano pagati una miseria per servire gli invitati – se erano così fortunati da essere pagati. Passavano settimane senza nient’altro che scuse per il lavoro prestato, se non veniva giudicato soddisfacente. In quanto omega, non avevamo possibilità di ricorso, e smettere di lavorare era una condanna a morte. Una cattiva referenza da parte di Re Adalai avrebbe fatto sì che nessun altro ci avrebbe dato una possibilità. Tavia ne era la prova vivente.
Ancora una volta, mi chiesi cosa avesse causato il suo licenziamento. Ma ormai non importava più. Era lei il motivo per cui ero disposta a correre questo rischio, a trovare un beta che mi aiutasse a interrompere il circolo vizioso. A quel punto sarei stata in grado di aiutare mia sorella e le nostre amiche a fare lo stesso. In un modo o nell’altro.
Il muro vicino alla finestra era ricoperto di rose. Bellissime piante grasse mettevano in risalto la composizione floreale. Prima della Divisione, mia madre aveva decorato il nostro giardino con fioriture proprio come queste. A quel tempo la nostra vita aveva colore ed era piena di speranza. Era stata uccisa nelle battaglie СКАЧАТЬ