Название: Le Tentazioni Di Una Principessa Americana
Автор: Dawn Brower
Издательство: Tektime S.r.l.s.
Жанр: Историческая литература
isbn: 9788835400189
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Lui le aveva già rovinato il momento di solitudine, quindi decise di farsi gioco di lui. Brianne mise la sua mano in quella di Julian e si alzò. Camminarono per molti minuti in silenzio. Odiava doverlo ammettere ad alta voce, ma anche lei era curiosa riguardo a lui. “Non mi ha mai detto cosa l’ha portata a New York.”
“Non l’ho fatto?”
“No”, disse lei, “O almeno non ricordo che lei lo abbia fatto. Forse sì, ma io non le stavo prestando attenzione oppure ho dimenticato tutto. Forse ciò può sorprenderla, ma non inizio e finisco le mie giornate pensando a lei.”
La sua risata sommessa riecheggiò intorno a lei. “E’ abbastanza corretto. Sono qui più o meno in vacanza.”
“Ciò implica che lei sia qui anche per qualcos’altro.”
“Può essere”, aggiunse, ma senza spiegare oltre. “Parliamo di altro.”
Brianne non apprezzò che lui non chiarisse oltre. Si ripromise di ottenere di più da lui, nel tempo. “Ad esempio?” Gli avrebbe concesso di cambiare argomento, ma lui le aveva fornito qualcosa di cui essere curiosa. Non era veramente importante perché fosse venuto a New York, era più il fatto che lui rifiutasse di dirglielo a farle desiderare di scoprire la verità.
“Per quanto tempo resterà qui a New York?”
Brianne aveva deciso di tornare a casa, prima che lui la raggiungesse nel parco. Tuttavia, ora era propensa a restare più a lungo. Forse quella questione le avrebbe dato qualcosa si nuovo per passare il tempo. Gli incontri mondani lì non erano assolutamente come se li era aspettati. Certamente, avrebbe dovuto saperne di più. Erano noiosi nella Carolina del Sud, ma lo erano altrettanto a New York. Il solo fatto di essere in città non cambiava il risultato. Doveva comportarsi come una signora per bene, e non era affatto eccitante. “Sono indecisa”, rispose alzando le spalle. “Mia madre resterà fino a quando io lo desidero. Penso che torneremo per una parte dell’inverno, ma potremmo cambiare idea.”
Lui annuì. “Sarà più bello a casa nei mesi freddi; tutto ciò ha senso. Ma ho sentito che New York in inverno è qualcosa da vedere.”
“Forse”, concordò lei. Voleva veramente restare in città così a lungo? “Si rende conto che questa è la prima conversazione civile che abbiamo?”
“Non vorremo di certo iniziare ad andare d’accordo adesso, vero?” L’angolo della bocca gli si sollevò in un sorriso spavaldo. “La accompagno a casa.”
Brianne non riusciva a capire quell’uomo e stava iniziando a pensare che non l’avrebbe mai fatto. Perché era così enigmatico e cosa era cambiato in lui da farlo sembrare quasi- simpatico? Brianne si mordicchiò il labbro inferiore e gli permise di scortarla fino a casa. Avrebbe scoperto tutti i suoi segreti e allora forse, dopo averlo fatto, sarebbe tornata a casa. Scoprire tutto quello che era Julian sarebbe dovuto bastare come passatempo, e qualcosa le diceva che la cosa sarebbe stata molto più avvincente di quanto potesse immaginare.
Capitolo 4
Brianne si era vestita con cura per il ballo dei Dewitt. Indossava un vestito di seta viola con il corpetto coperto da un pizzo bianco. I suoi capelli castano dorati erano decorati con perline ed acconciati in uno chignon. Avrebbe voluto essere eccitata per il ballo, ma avrebbe solo desiderato rimanere a casa. Tutti gli eventi mondani erano diventati noiosi.
Sua madre era al suo fianco, mentre scendevano le scale. I loro arrivo non fu annunciato formalmente come avveniva in Inghilterra, ma comunque la lista degli ospiti era affascinante. “Sembra che tutti abbiano accettato l’invito di Mrs. Dewitt”, disse sua madre. “Dovresti trovare molti compagni di danze stasera.”
Brianne alzò le spalle. “Suppongo di si.” Comunque non le importava. Forse sarebbe potuta scappare ad esplorare la biblioteca. Osservare la collezione di libri di una persona rivelava molto sui suoi gusti e su come era realmente.
Si diressero verso la padrona di casa e la salutarono, poi sua madre le fece cenno di andare. “Vai a parlare con i tuoi amici e divertiti.” A volte sua madre poteva essere l’accompagnatrice peggiore. Non si preoccupava che qualche furfante potesse sedurla? “Io andrò a sedermi con le altre matrone a spettegolare.”
“D’accordo”, disse Brianne e si diresse verso un cameriere che sorreggeva un vassoio di champagne. Prese un bicchiere e sorseggiò il liquido voluttuoso.
“Vedo che le piace lo champagne”, disse una voce maschile. Lei alzò gli occhi ed incontrò lo sguardo di Julian.
“Vada via”, disse lei. Brianne non aveva bisogno che lui le rovinasse la serata. Non avrebbe nemmeno voluto essere lì. “Trovi qualcun altro da infastidire.”
“Ma, principessa”, disse. “Lei è la persona che preferisco qui. Perché dovrei abbandonarla nel momento del bisogno?”
Lei alzò gli occhi al cielo, poi svuotò il contenuto del bicchiere. Un cameriere si avvicinò e lei posò il bicchiere vuoto sul vassoio. “Si fidi di me, milord”, disse a Julian. “Non ho bisogno di lei.”
“Invece sì”, insistette lui, prendendola sottobraccio. “Venga a ballare con me.”
Sarebbe stato maleducato respingerlo, quindi gli permise di condurla in pista. Le note di un walzer riempivano la stanza. Lui la prese tra le braccia e la condusse nella danza senza alcuno sforzo. “Siete bravo.”
“Nella danza?” Lui alzò un sopracciglio. “Dovrei esserlo. Mio padre ha insistito a farmi avere gli insegnanti migliori. Suo figlio non doveva procurargli imbarazzo in società.”
Sembrava quasi…un rimprovero. “Non ha un buon rapporto con suo padre?” Brianne aveva un rapporto meraviglioso con entrambi i genitori.
“Ce la caviamo”, le rispose, senza ulteriori spiegazioni. Distolse lo sguardo da lei, mentre la faceva volteggiare sulla pista da ballo.
Probabilmente lei avrebbe dovuto dirgli qualcosa, ma non sapeva cosa. A volte non aveva alcuna idea di come fare due chiacchiere. Avrebbe preferito leggere un libro che parlare di cose inutili. Per fortuna non aveva bisogno di fare niente. Lui le rivolse di nuovo l’attenzione, illuminandola con uno dei suoi sorrisi affascinanti. Quel tipo di sorriso che poteva tentare una signora a fare cose che normalmente non avrebbe fatto. Brianne voleva credere che ciò non la riguardasse, ma non poteva neppure mentire a se stessa. “E’ bella, stasera.” La voce di Julian era come miele caldo gocciolante dolcezza.
“Non ha bisogno di fingere con me”, lei lo rimproverò. “Non sono una delle sue conquiste.” Si rifiutava di esserlo.
“Non lo farei mai”, insistette lui. “Non c’è niente di falso tra di noi.”
Brianne voleva crederci, ma non poteva. Se lo avesse permesso, avrebbe potuto provare sentimenti reali per Julian. C’era qualcosa in lui che la attraeva. Anche quando faceva del sarcasmo, lei si sentiva attratta da lui. La tentava come nessun altro uomo aveva mai fatto. Le note del walzer terminarono, quindi lei si allontanò da lui. Non si guardò indietro lasciando la pista da ballo. Era giunto il momento di sgattaiolare via e cercare la biblioteca, o almeno un posto nel quale la presenza di Julian non inghiottisse la stanza…