Le Tentazioni Di Una Principessa Americana. Dawn Brower
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Название: Le Tentazioni Di Una Principessa Americana

Автор: Dawn Brower

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Историческая литература

Серия:

isbn: 9788835400189

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СКАЧАТЬ di una moglie? Quella non era la solita folla che era abituata a vedere a teatro. “Che posto è questo?”

      “E’ sotto una nuova direzione”, rispose Julian. “Conosco il proprietario, Henry Harris. E’ un socio del mio nuovo club. Io e William gli abbiamo detto che saremmo venuti allo spettacolo di questa sera. E’ emozionato- è il loro primo musical.”

      “Musical?”, gemette Brianne. “Ho paura di cosa possa significare.”

      Julian sorrise in modo quasi perverso, o forse si trattava di allegria. In ogni caso, non le piacque. “Sono sicuro che sarà magnifico. C’è di tutto: amore, intrigo, dramma familiare…”

      “Fatemi indovinare”, iniziò lei. “Tutto quanto in musica.”

      “Mi hanno detto che canteranno molto. E, Miss Collins”, disse in modo sinistro, “dura più di cinque ore. Spero che lei sia pronta a rimanere qui per un po’ di tempo.”

      Lei non riuscì a frenare il lamento che le sfuggì dalla bocca. Brianne si portò la mano alla bocca, ma era già troppo tardi. Perché la stavano punendo così? Cinque ore rinchiusa con Julian Kendall come compagno di teatro. Qualcuno, da qualche parte, doveva odiarla. “Shh”, disse. “Si è aperto il sipario.”

      “Non mi inganna”, disse Julian sussurrando. Era così vicino che lei poteva sentire il calore del suo respiro sulla propria pelle. “Riesco a leggerle dentro. Non ha molta sostanza. Una donna che vuole cambiare il mondo, dovrebbe avere occupazioni migliori dei frivoli incontri mondani.”

      Brianne digrignò i denti. Non avrebbe abboccato a quell’esca. Non l’avrebbe fatto. Dannazione, non aveva alcun auto-controllo. “Quindi è un bene che io non abbia alcuna vera aspirazione a cambiare il mondo nel quale vivo. Sono perfettamente soddisfatta della mia vita così com’è. Perché dovrei desiderare qualcosa di diverso?” Si girò verso di lui, alzando un sopracciglio. “Ho tutto quello che desidero. I soldi e tutto ciò che il lusso può procurare.

      “Non desidera veramente cambiare nulla?” Sembrava quasi stupito di quella rivelazione. “Cosa mi dice della sua amica?”

      “Che amica?” Non aveva idea riguardo a che cosa, o piuttosto, a chi si riferisse.

      “Alice Paul”, rispose lui.

      Le ci volle un attimo per mettere a fuoco quel nome. “Quella donna alla stazione? Perché dovrebbe importarmi di lei? La conosco a malapena.”

      “Crede nei diritti delle donne- cose da suffragisti”, disse lui. Aveva ancora un accenno di confusione nella sua voce.

      “Oh, quello”, Brianne scosse la mano con noncuranza. “E’ mia cugina, Angeline, che si interessa a quelle faccende. Per quanto mi riguarda, se non ci sono problemi, non vedo ragioni per andare in giro a cambiare o sistemare le cose. Perché dovrei desiderare il voto? E’ talmente noioso…”

      Julian scosse la testa e restò in silenzio. Rivolse l’attenzione allo spettacolo e la lasciò stare per il resto della performance. Probabilmente Brianne avrebbe dovuto preoccuparsi di ciò, ma era troppo sollevata per farsi delle domande.

      Il calore a New York non era affatto insopportabile come in un giorno d’estate della Carolina del Sud, ma ciò non significava molto. L’aria sembrava- più densa a Lilimar. C’era ancora molta umidità in città e Brianne desiderava il fresco dell’autunno. Si guardò intorno nel parco dove stava passeggiando. Il lussureggiante Gramercy Park era un sollievo, anche con il calore del giorno estivo. Brianne non aveva molta libertà in città e il parco era una delle poche eccezioni. Siccome era a disposizione delle persone che avevano delle proprietà nei dintorni, William e suo padre pensavano che sarebbe stata al sicuro all’interno dell’inferriata chiusa a chiave che lo circondava. Per questa ragione, Brianne si assicurava di approfittare del loro accesso all’area recintata ogni volta che poteva.

      Quel giorno, indossava un vestito da passeggiata azzurro, con un parasole abbinato, per ripararsi dal sole. Sarebbe stato orribile se la sua pelle si fosse abbronzata. Solo gli appartenenti alla classe operaia si abbronzavano.

      Non c’era molta gente nel parco e Brianne ne era felice. Non aveva voglia di parlare e si stava godendo la pace. Svoltò un angolo e si diresse verso una panchina vicina, situata sotto una grande quercia. L’area ombrosa sarebbe stata più fresca ed avrebbe potuto riposare un po’.

      Quando raggiunse la panchina, si sedette e chiuse l’ombrellino, poi chinò la testa all’indietro, con gli occhi chiusi. Fece un profondo respiro, poi espirò. C’era qualcosa nel parco che calmava la sua anima e non si faceva domande al riguardo. Forse era giunto il momento di accettare la sconfitta e dire a sua madre che voleva tornare a casa. William se ne era andato un mese prima, quando era arrivato suo padre. Brianne aveva quasi ceduto allora, ma poi era rimasta salda. Se si fosse arresa troppo presto, non le avrebbero mai concesso nessuna libertà.

      “Si può sapere come mai se ne sta qui seduta da sola?” Il brontolio familiare della profonda voce baritonale di Julian interruppe i suoi pensieri. “Preferisce che la lasci da sola?” Non avevano parlato molto da quando avevano assistito insieme al musical. Doveva essere gentile. Forse se fosse riuscita ad esserlo, lui sarebbe stato piacevole. Era stato veramente un imbecille durante la loro conversazione a teatro. Non voleva farselo piacere- anche se era abbastanza affascinante. Beh, quando non diceva che lei era frivola o non la giudicava.

      “Ormai è un po’ tardi per farlo, non crede?” Brianne aprì gli occhi ed incontrò il suo sguardo. “Avrebbe potuto continuare a camminare. Mi dica, milord, cosa c’è in me che le fa sentire il bisogno di terrorizzarmi ogni volta che le nostre strade si incrociano?”

      “Il fatto è, principessa”, iniziò lui, “che lo trovo abbastanza divertente.”

      Ohhh. Lo odiava. Brianne respirò a fondo e cercò di controllare la propria ira. “Qui non c’è niente che la possa divertire. Si senta pure libero di continuare a passeggiare nel parco- da solo.”

      Chiuse gli occhi e pregò di avere pazienza. Non era uno dei suoi punti forti e lui la faceva impazzire già solo respirando in sua presenza. Brianne non riusciva a ricordare una sola volta nella quale la loro conversazione non fosse iniziata e finita in disaccordo. Tutto quello che desiderava, era avere del tempo da sola, mentre lui era arrivato a rovinare tutto. E non dava alcun segno di volerla lasciare in pace.

      “Perché dovrei fare una passeggiata solitaria, quando è evidente che lei si trova in una situazione disperata?”

      “Veramente?” Lei alzò un sopracciglio, poi si guardò intorno. “Per favore, mi dica esattamente in che modo?”

      “E’ qui da sola, e già questo non va bene. Una donna nella sua posizione non dovrebbe mai essere lasciata sola con i propri pensieri. Ciò potrebbe portarvi sulla via della perdizione.”

      “Si fidi di me”, disse in tono fermo. “Sto assolutamente bene. Mi sto godendo tutto ciò che il parco ha da offrire, da quando sono arrivata in città. Non ho bisogno della sua presenza per garantirmi la sicurezza.”

      “Chi ha parlato della sua sicurezza?” Lui scosse la testa. Poi disse con uno sguardo diretto, “No, mi preoccupo di più per tutti gli altri abitanti di Gramercy. Una donna come lei è pericolosa. Potrebbe iniziare a riflettere, e ciò porta ad agire.”

      “Ora sta dicendo delle assurdità.” Era impazzito? СКАЧАТЬ