Название: Quasi morta
Автор: Блейк Пирс
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Жанр: Зарубежные детективы
Серия: La ragazza alla pari
isbn: 9781094306070
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“A dire il vero, sono venuta qui perché speravo di trovare mia sorella”, disse, sentendosi nervosa mentre parlava.
“Mi chiedo se qualcuno di voi possa averla conosciuta, o se è stata qui per caso. Ha i capelli biondi – o per lo meno era bionda quando l’ho vista l’ultima volta. Il suo nome è Jacqui Vale”.
“Siete lontane da tanto?” chiese con affetto una delle ragazze more.
Quando Cassie annuì, aggiunse, “È molto triste. Spero tu riesca a trovarla”.
Cassie bevve un sorso di birra. Era gelida e ricca di malto.
Gretchen stava scorrendo il telefono.
“Non abbiamo avuto nessuna Jacqui qui a dicembre. O a novembre”, disse, e Cassie sentì il cuore sprofondare.
“Aspetta”, disse Tim. “Ho in mente qualcuno”.
Chiuse gli occhi, come per ricordare qualcosa, e Cassie lo fissò con ansia.
“Non vengono molti americani qui, perciò mi ricordo l’accento. Non ha prenotato una stanza, è venuta con un’amica che stava qui. Ha bevuto qualcosa e poi se n’è andata. Non era bionda; aveva i capelli castani, ma era molto carina, e ti assomigliava un po’. Forse qualche anno più grande”.
Cassie annuì incoraggiandolo. “Jacqui è più grande di me”.
“L’amica la chiamava Jax. Abbiamo incominciato a parlare quando l’ho servita, e mi ha detto che stava in un paesino. Credo fosse a un’ora o due da qui. Ora, ovviamente, non mi ricordo il nome del paese però”.
Cassie si sentì mancare il respiro, al pensiero che sua sorella fosse effettivamente stata lì. A trovare un’amica, proseguendo con la sua vita. Non sembrava che fosse sul lastrico, disperata, o tossicodipendente, né in una relazione violenta, e nemmeno in alcuno dei terribili scenari che Cassie aveva temuto ogni volta che aveva pensato a Jacqui, e si chiese perché non si fosse mai messa in contatto con lei.
Forse la famiglia non era stata così importante per lei e non sentiva il bisogno di ricontattarla. Anche se erano molto affiatate, erano state le avversità a renderle unite, dover sopravvivere agli scoppi di rabbia del padre e all’instabile vita familiare. Jacqui avrebbe potuto volersi lasciare quei ricordi alle spalle.
“Non sapevo che avessi una così buona memoria in merito ai volti, Tim”, lo prese in giro Gretchen. “O funziona solo con le belle ragazze?”
Tim sorrise, sembrando imbarazzato. “Ehi, era stupenda. Stavo pensando di chiederle di uscire, ma poi ho scoperto che non viveva a Milano, e ho pensato che probabilmente non sarebbe stata comunque interessata”.
Ci fu un coro di protesta dalle altre ragazze.
“Che sciocco! Avresti dovuto chiederglielo”, insistette la ragazza seduta accanto a Cassie.
“Non ho ricevuto le giuste vibrazioni, e credo che avrebbe detto di no. In ogni caso, Cassie, se mi dai il tuo numero, farò del mio meglio per ricordarmi il nome del paese. Se mi torna in mente ti scrivo”.
“Grazie”, disse Cassie.
La ragazza diede il suo numero a Tim e finì la birra. Sembrava che fossero tutti pronti per un altro giro e avrebbero proseguito fino a dopo mezzanotte, ma lei era esausta.
Si alzò e salutò tutti prima di andare a fare una doccia calda e sdraiarsi a letto.
Fu solo quando tirò su le coperte che si ricordò, con uno shock, che i suoi medicinali per l’ansia erano ancora nella sua valigia.
Aveva già subito in passato le conseguenze per il fatto di aver saltato una pillola. Faceva fatica a dormire se non era a pari con le pastiglie, ed era propensa ad avere incubi molto realistici. Talvolta, era diventata sonnambula, e Cassie si sentì nervosa all’idea che potesse succederle in un dormitorio condiviso.
Poteva solo sperare che la birra, assieme al fatto di essere esausta, avrebbero tenuto lontano i brutti sogni.
CAPITOLO QUATTRO
“Svelta. Alzati. Dobbiamo andare”.
Qualcuno stava colpendo la spalla di Cassie, ma lei era stanca – talmente stanca da riuscire a malapena ad aprire gli occhi. Combattendo la sua spossatezza, riuscì a svegliarsi.
Jacqui era accanto al suo letto; i luminosi capelli castani mettevano in risalto una nera giacca alla moda.
“Sei qui?” Emozionata, Cassie si sedette, pronta ad abbracciare sua sorella.
Ma Jacqui si voltò.
“Sbrigati”, bisbigliò. “Stanno arrivando”.
“Chi sta arrivando?” chiese Cassie.
Pensò immediatamente a Vadim. Le aveva afferrato la manica, strappato la giacca. Aveva piani in serbo per lei. Era riuscita a scappare, ma ora lui l’aveva ritrovata. Si sarebbe dovuta immaginare che l’avrebbe fatto.
“Non so come potremmo scappare”, disse con ansia. “C’è solo una porta”.
“C’è l’uscita di sicurezza. È qui, lascia che te la mostri”.
Jacqui la guidò attraverso un lungo e oscuro corridoio. Indossava dei jeans strappati alla moda, e dei sandali rossi con il tacco. Cassie la seguì con le sue scarpe da tennis consumate, sperando che Jacqui avesse ragione e ci fosse davvero una via di fuga in quella direzione.
“Da questa parte”, disse Jacqui.
Aprì una porta di metallo. Cassie indietreggiò quando vide la sgangherata scala antincendio. I gradini di metallo erano rotti ed arrugginiti. E peggio ancora, la scala scendeva solo per metà della costruzione. Oltre, non vi era altro che un vertiginoso ed infinito vuoto fino alla strada sottostante.
“Non possiamo passare da qui”.
“Possiamo. Dobbiamo”.
La risata di Jacqui era acuta e, fissandola inorridita, Cassie notò che il suo volto era cambiato. Non si trattava di sua sorella. Era Elaine, una delle fidanzate di suo padre, quella che lei aveva odiato e temuto più di tutte.
“Scendiamo”, gridò la crudele donna bionda. “Scendi prima tu. Fammi vedere come si fa. Sai che ti ho sempre odiato”.
Sentendo il metallo arrugginito tremare quando lo toccò, anche Cassie iniziò ad urlare.
“No! Ti prego, no. Aiutami!”
Una risata acuta fu l’unica risposta che ricevette, quando la scala antincendio iniziò a cedere, rompendosi sotto il suo peso.
E poi improvvisamente erano le mani di qualcun altro a scuoterla.
“Per favore, svegliati! Svegliati!”
Cassie aprì gli occhi.
Le luci del dormitorio erano accese, e lei si ritrovò a fissare le due gemelle dai capelli scuri. La stavano guardando con un’espressione di preoccupazione СКАЧАТЬ