Название: Quasi morta
Автор: Блейк Пирс
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Жанр: Зарубежные детективы
Серия: La ragazza alla pari
isbn: 9781094306070
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Forse il ragazzo si era arreso. Ora che era riuscita a fuggire, Cassie si domandò se non avesse esagerato. Il furgone parcheggiato poteva essere stato solo una coincidenza. Vadim magari voleva solo portarla a casa sua.
In ogni caso, non era ciò che le aveva promesso, e aveva cercato di afferrarla non appena lei aveva esitato. Cassie fu invasa da puro terrore quando si ricordò come fosse riuscita a malapena a scappare.
Era stata una vera stupida a blaterare che era da sola, che nessuno aveva idea di dove si trovasse, che si era imbarcata nella ricerca senza speranza di una persona che avrebbe potuto non trovare mai. Respirando profondamente, Cassie si rimproverò per la sua incredibile stupidità. Era stato per lei un enorme sollievo poter raccontare la storia di Jacqui a uno sconosciuto che non l’avrebbe giudicata. Non si era resa conto di cos’altro stava rivelando.
Il cancello di sicurezza in cima alle scale era chiuso. Portava in un piccolo ingresso, vuoto, ma vi era un pulsante sul muro con un cartello attaccato sotto di esso.
Le parole erano scritte in lingue diverse, con l’inglese in cima.
“Suonare per essere serviti”.
Cassie premette il pulsante, sperando che qualcuno sentisse, visto che lassù la musica era assordante.
Per favore, rispondete, pregò.
Poi la porta dall’altra parte dell’atrio si aprì, ed entrò una ragazza bionda di età simile alla sua. Sembrò sorpresa nel vedere Cassie in piedi lì fuori.
“Buona sera”, la salutò.
“Parli inglese?” chiese Cassie, pregando che la donna parlasse la sua lingua e capisse che aveva bisogno di entrare al più presto.
Con suo sollievo, la ragazza passò ad un inglese dall’accento tedesco.
“Come posso aiutarti?”
“Ho urgente bisogno di un posto dove stare. Avete una stanza libera?”
La bionda rifletté per un momento.
“Non abbiamo camere”, disse, scuotendo la testa, e Cassie fu invasa dal disappunto. Si guardò alle spalle, preoccupata di aver sentito un tonfo sulle scale, ma doveva essere la musica che proveniva da qualche parte all’interno dell’atrio.
“Per favore, posso almeno entrare?” chiese.
“Certo. Stai bene?”
La donna premette un pulsante che fece scattare la serratura. Cassie sentì il freddo metallo vibrarle tra le mani, mentre la serratura scattava, e chiuse il cancello saldamente alle sue spalle, con un fragore metallico.
Finalmente era al sicuro.
“Ho avuto una brutta esperienza. Un uomo mi ha detto che mi avrebbe accompagnato qui, ma poi siamo finiti con l’andare in una direzione completamente diversa. Mi ha afferrato il braccio quando mi sono resa conto che c’era qualcosa che non andava, ma sono riuscita a liberarmi”.
La donna sollevò le sopracciglia, sembrando sconvolta.
“Sono felice che tu sia riuscita a fuggire. Questa parte di Milano può essere pericolosa di notte. Per favore, entra nell’ufficio. Credo di aver frainteso la tua domanda. Non abbiamo stanze libere; tutte le camere singole sono prenotate. Ma ho un letto disponibile nel dormitorio condiviso, se ti va”.
“Grazie, mille. Sì”.
Debole per il sollievo di non dover tornare nuovamente nelle strade buie, Cassie seguì la donna attraverso l’ingresso e in un minuscolo ufficio con un cartello sulla porta: “Direttore dell’ostello”.
Lì, Cassie pagò la stanza. Si rese conto nuovamente di quanto i prezzi fossero scomodamente alti. Milano era una città costosa e non sembrava possibile viverci senza spendere troppo.
“Hai del bagaglio?” le chiese la ragazza.
Cassie scosse la testa. “È in macchina, a chilometri da qui”.
Con sua sorpresa, l’altra ragazza annuì, come se fosse una risposta che riceveva abitualmente.
“Visto che sei in un dormitorio condiviso, ti servirà un pacchetto di articoli da bagno”.
Lo spazzolino, il dentifricio, il sapone e una maglietta di cotone per dormire sembrarono un salvavita per Cassie, che dovette consegnare altri Euro in cambio.
“La tua stanza è in fondo al corridoio. Il tuo letto è il più vicino alla porta e hai una cassetta di sicurezza”.
“Grazie”.
“Il bar è da quella parte. Possiamo offrire ai nostri clienti la birra più economica di Milano”. La ragazza sorrise mentre posava la chiave della cassaforte sul bancone.
“Mi chiamo Gretchen”, aggiunse.
“Io sono Cassie”.
Ricordandosi del motivo per cui si trovava lì, Cassie chiese “Avete un telefono? Internet?”
Trattenne il fiato mentre Gretchen considerava la domanda.
“Gli ospiti possono usare il telefono dell’ufficio solo in caso di emergenza”, disse. “Ci sono molti posti nelle vicinanze dove è possibile fare telefonate e usare un computer. Sono elencati in bacheca vicino alla libreria, e troverai anche una mappa”.
“Grazie”.
Cassie si guardò alle spalle. Aveva notato la bacheca entrando, sulla mensola più in alto. Era una grossa lavagna, ricoperta da pezzi di carta.
“Mettiamo anche annunci di lavoro in bacheca”, spiegò Gretchen. “Facciamo ricerche giornaliere su tutti i siti e stampiamo gli annunci. Alcuni ci contattano direttamente se hanno bisogno di qualcuno part-time, come per esempio per fare il cameriere, riempire gli scaffali, o pulire. Quei lavori solitamente vengono pagati in contanti, giornalmente”.
Sorrise a Cassie con affetto, come se sapesse bene cosa volesse dire essere in un Paese straniero con pochi soldi.
“La maggior parte dei nostri ospiti riesce a trovare lavoro, se vuole, perciò se te ne serve uno, fammi sapere”, aggiunse.
“Grazie ancora”, rispose Cassie.
Si diresse subito verso la bacheca.
C’era un elenco di cinque posti nei dintorni dove si potevano usare telefono e internet, e Cassie trattenne il respiro quando vide che vi era il nome della Cartoleria, ma che recentemente era stato coperto da una croce con un appunto, “Chiuso”.
Quello era un buon segno, perciò Cassie decise di chiedere a Gretchen se poteva controllare l’elenco degli ospiti. Si diresse nel salottino, vedendo che la ragazza aveva appena aperto una birra e si stava sedendo sul divano tra un gruppo di persone che ridevano.
“Ecco un altro ospite”.
Un giovane snello con un accento inglese, che sembrava anche più giovane di Cassie, si alzò di scatto e aprì il frigorifero.
“Sono Tim. Cosa posso servirti?”
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