Quasi morta. Блейк Пирс
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Название: Quasi morta

Автор: Блейк Пирс

Издательство: Lukeman Literary Management Ltd

Жанр: Зарубежные детективы

Серия: La ragazza alla pari

isbn: 9781094306070

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СКАЧАТЬ nascosta sotto il letto a tarda sera, mentre ascoltava i pesanti passi provenire dalle scale e il rumore di qualcuno che armeggiava con la sua porta. Jacqui l’aveva salvata. Aveva urlato talmente forte che i vicini erano arrivati di corsa, e l’uomo era furtivamente sceso nuovamente per le scale. Cassie ricordava bene il terrore che aveva provato quando aveva sentito l’uomo far sbattere la sua porta. Jacqui era stata la sua protettrice, finché non era fuggita.

      “Dopo che lei se ne fu andata, mi sono trasferita, e poi mio padre è stato sfrattato e ha dovuto trovare un nuovo posto per vivere. Ha cambiato numero di telefono. Non c’era modo per lei di mettersi nuovamente in contatto con noi. Ora credo che stia cercando di farlo. Ma è spaventata, e non so perché. Forse crede che mi arrabbierò, dato che è scappata”.

      Vadim scosse la testa.

      “Perciò sei tutta sola al mondo?”

      Cassie annuì, sentendosi nuovamente invasa dalla tristezza.

      “Posso offrirti un bicchiere di vino?”

      Cassie scosse la testa.

      “Grazie mille, ma devo guidare”.

      La sua automobile si trovava a quarantacinque minuti a piedi. E da lì, non aveva idea di dove andare. Non aveva pianificato nulla per la notte. Aveva sperato di arrivare presto, e che il negozio le avrebbe fornito un indizio sulla posizione di Jacqui, così che potesse fare il passo successivo nella sua ricerca. Ora era buio, e lei non aveva idea di dove trovare un albergo economico. Si rese conto che sarebbe potuta finire a dormire nella propria auto, nel garage di cemento.

      “Hai un posto dove stare per la notte?” chiese Vadim, come se le stesse leggendo nel pensiero.

      Cassie scosse la testa.

      “Devo ancora pensarci”.

      “C’è un alloggio per viaggiatori qui vicino. Una pensione, come la chiamano qui in Italia. Potrebbe esserti utile. Ci passo davanti sulla via verso casa; posso farti vedere dove si trova”.

      Cassie fece un sorriso forzato, preoccupata per il prezzo e anche per il fatto che tutti i suoi bagagli erano ancora nella sua vettura. Ciononostante, un posto per dormire lì vicino sembrava molto più allettante della lunga camminata per tornare al parcheggio. C’era anche una possibilità che Jacqui avesse pernottato nello stesso posto, e in quel caso, Cassie avrebbe almeno dovuto controllare.

      Scolò il caffè e mangiò le ultime briciole del suo panino, mentre Vadim finiva il suo vino e mandava alcuni messaggi col telefonino.

      “Vieni con me. Da questa parte”.

      Fuori stava ancora piovendo, ma il ragazzo aprì un grosso ombrello e Cassie gli camminò accanto, grata per il riparo. Chiaramente di fretta, Vadim camminò spedito, così che Cassie dovette affrettarsi per rimanere al passo con lui. Cassie era felice che non stessero perdendo tempo, ma al contempo si chiese se questa pensione non fosse fuori strada e lui non stesse allungando il proprio percorso per darle una mano.

      Diede un’occhiata ai palazzi che li circondavano, cercando di farsi un’idea di dove fossero. Nomi di ristoranti, negozi, e attività commerciali brillavano e lampeggiavano nella pioggerella nebbiosa; la lingua poco familiare fece sentire Cassie come se i suoi sensi fossero sovraccarichi.

      Attraversarono una strada e lei si rese conto che il traffico si era diradato. Anche se era un po’ che non controllava l’orologio, suppose che fossero passate da un pezzo le sette. Si sentì esausta, e si domandò quanto potesse essere lontano quella pensione, e che cosa avrebbe fatto se non avessero avuto letti disponibili.

      Il cartello alla loro destra era quello di un supermercato, ne era certa. Sulla sinistra, era forse un luogo di intrattenimento di qualche tipo. L’insegna era fatta col neon. Non era il quartiere a luci rosse – sempre che ci fosse una cosa simile a Milano – ma non ci andava neanche molto lontano.

      Improvvisamente Cassie si rese conto che erano andati troppo distante, troppo velocemente, e sempre in silenzio.

      Dovevano aver camminato per più di un chilometro, una distanza maggiore di quella che chiunque avrebbe considerato vicina.

      Fu allora che iniziò a ricordare.

      Dopo il primo incrocio, aveva guardato a sinistra. Distratta e con la pioggia negli occhi non aveva memorizzato il cartello che aveva visto – non si trattava di un’enorme insegna luminosa, ma un piccolo cartello nero con una scritta bianca.

      “Pensione”.

      Quella era la parola che aveva usato Vadim. Era il termine italiano per chiamare un ostello per viaggiatori, o in ogni caso, qualcosa di molto simile.

      “Perché stai rallentando?” chiese lui, e in quel momento il suo tono divenne tagliente.

      Di fronte a lei, Cassie vide il lampo di luci di sosta. C’era un furgoncino bianco parcheggiato dall’altro lato della strada. Sembrava che Vadim si stesse dirigendo proprio lì.

      Lui allungò la mano, e in un secondo di puro terrore, Cassie si rese conto che aveva percepito la sua esitazione e stava per afferrarle il braccio.

      CAPITOLO TRE

      Cassie capì troppo tardi di essere stata stupida, chiacchierona e di essersi fidata decisamente troppo. Nel suo bisogno di compagnia, aveva rivelato a questo sconosciuto di essere completamente sola al mondo e che nessuno aveva idea di dove si trovasse.

      Le vennero alla mente scenari di rapimenti, traffico di persone, e abusi. Doveva scappare.

      Mentre la mano di Vadim le si stringeva intorno al polso, Cassie tirò indietro il braccio, e lui riuscì ad afferrarle solo la manica della giacca.

      Fragile e rovinato, il tessuto si ruppe, lasciando nella sua presa solo un lembo di poliestere. Cassie era libera.

      Si girò e iniziò a correre a perdifiato nella direzione da cui erano arrivati.

      Con la testa inclinata in direzione opposta alla pioggia, attraversò la strada di corsa mentre stava scattando il semaforo. Urla e insulti alle sue spalle le rivelarono che il grosso ombrello di Vadim si stava per lui rivelando più un ostacolo che un aiuto. Cassie svoltò rapidamente a sinistra proprio mentre un autobus le passava alle spalle, pregando che lui non avesse visto dove era andata, ma un altro urlo dietro di lei le fece sapere che non era così, e che lui la stava ancora inseguendo.

      Svoltò a destra, in una strada affollata, e mentre passava attraverso i pedoni in movimento, si tolse la giacca e il berretto, per evitare che i loro colori aiutassero il ragazzo a trovarla. Si arrotolò i vestiti sotto il braccio, e una volta raggiunto un altro incrocio, si guardò alle spalle mentre girava nuovamente a sinistra.

      Sembrava che nessuno la stesse seguendo, ma lui avrebbe ancora potuto raggiungerla – o, peggio ancora, prevedere dove lei si stesse dirigendo e aspettarla direttamente lì.

      Davanti a lei, come un faro di speranza e sicurezza, vide l’insegna “Pensione” che aveva notato in precedenza. Non vide Vadim da nessuna parte.

      Cassie corse verso l’ostello, pregando di poter riuscire ad entrare in tempo, per essere al sicuro.

*

      La musica a tutto volume proveniente dall’edificio si sentiva dalla strada, dove si trovava un fragile cancello di sicurezza dipinto di bianco, socchiuso.

      Dopo averlo СКАЧАТЬ