Se fosse fuggita. Блейк Пирс
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Название: Se fosse fuggita

Автор: Блейк Пирс

Издательство: Lukeman Literary Management Ltd

Жанр: Зарубежные детективы

Серия:

isbn: 9781640297784

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СКАЧАТЬ aspetta visite?»

      Non fu certa del perché, ma qualcosa nella domanda le accese la paura. Era una domanda stramba da fare per uno sconosciuto, in particolare per uno che aveva assunto per un servizio. E non aveva forse sentito qualcosa di diverso nel tono?

      Ora preoccupata, distolse lo sguardo dal laptop. Sembrava esserci qualcosa che non andava con lui. E adesso non era più solo irritata dalle domande, ma si stava pure spaventando.

      «Più tardi vengono degli amici per un caffè» mentì. «Però non so bene quando. La maggior parte delle volte passano a trovarmi quando ne hanno voglia»

      Qui non ebbe risposta, e la cosa fu più spaventosa che mai. Lentamente, Karen fece scivolare la sedia all’indietro e si alzò. Andò alla soglia che collegava l’ufficio al salotto. Sbirciò dentro per vedere che cosa stesse facendo.

      Ma lui non c’era. Gli arnesi del mestiere erano ancora lì, ma lui non si vedeva da nessuna parte.

      Chiama la polizia…

      Il pensiero le sfrecciò per la testa, e lo sapeva che si trattava di un buon consiglio. Ma sapeva anche di essere incline all’esagerazione. Magari era tornato al furgone o qualcosa del genere.

      Assurdo, pensò. Hai sentito aprirsi e chiudersi la porta? E poi non ha fatto che chiacchierare. Te lo avrebbe detto che usciva…

      Si immobilizzò; passi nel salotto. «Ehi» disse con voce un po’ titubante. «Dove va?»

      Nessuna risposta.

       C’è qualcosa che non va, le urlò quella vocina nella testa. Chiama subito la polizia!

      Con il terrore che le esplodeva nello stomaco, Karen indietreggiò lentamente fino a uscire dal salotto. Fece per tornare nel suo ufficio, dove il telefono giaceva sulla scrivania.

      Come si voltò, andò a sbattere contro a qualcosa di duro. Sentì odore di sudore per un solo istante, ma ebbe appena il tempo di registrarlo.

      Fu allora che qualcosa le avvolse il collo, stringendo.

      Karen Hopkins lottò, combattendo contro a ciò che aveva attorno al collo. Ma più lottava più quella cosa si faceva stretta. Era ruvida, le tagliava le carni e affondava sempre di più mentre lei si dimenava. Sentì una sottile scia di sangue scenderle giù per il petto nello stesso momento in cui si accorse di trovare difficile respirare.

      Lottò lo stesso, facendo ciò che poteva per spingere l’aggressore nell’ufficio in modo da prendere il telefono. Sentì altro sangue scenderle per il collo, niente di che, solo un gocciolio. La cosa che aveva attorno al collo si fece ancora più stretta. Crollò lentamente mentre arrivava a qualche metro dalla scrivania, e tutto ciò che i suoi occhi riuscirono a vedere fu lo schermo del laptop davanti a lei. Quello schermo bianco, con un’email incompleta che non avrebbe mai inviato.

      Guardò il cursore lampeggiare con insistenza, in attesa della parola seguente.

      Che non sarebbe mai arrivata.

      CAPITOLO UNO

      Una delle varie cose che sorprendevano Kate Wise nei suoi cinquantacinque anni di vita (con i cinquantasei a sole poche settimane di distanza) era il fatto che prepararsi per un appuntamento non aveva mai mancato di farla sentire ancora un’adolescente insicura. Era giusto il trucco? Troppo? Avrebbe dovuto cominciare a tingersi per combattere il grigiore che lentamente sembrava vincere la guerra contro i suoi capelli? Avrebbe dovuto indossare un pratico reggiseno tutto comfort o uno che per Allen sarebbe stato semplice da togliere, giunti a fine serata?

      Era una specie di ansia carina, che le ricordava che ci era già passata. Da sposata si era sentita allo stesso modo preparandosi per un appuntamento per tutto il primo anno. Però adesso con Allen, il primo uomo con cui usciva dalla morte di Michael, era stata costretta a imparare di nuovo a uscire con un uomo.

      Con Allen le cose si facevano rapidamente più facili. Erano entrambi sui cinquantacinque, quindi c’era una sensazione di fretta a ogni appuntamento – la taciuta consapevolezza che se la relazione si fosse trasformata in qualcosa di diverso dall’uscire insieme, dovevano investirci appieno. Finora, pur con qualche ostacolo qua e là, avevano fatto proprio così. E fino a quel momento era stato incredibile.

      L’appuntamento di quella sera doveva essere una cena, un film e poi di nuovo a casa sua, dove avrebbero trascorso la notte insieme. Quella era un’altra cosa che l’età consentiva loro: saltare tutto il tira e molla della camera da letto. Negli ultimi mesi la risposta era stata un inequivocabile sì – sì che si ripresentava quasi a ogni appuntamento (un’altra cosa che sorprendeva Kate sulle relazioni a cinquantacinque anni).

      Mentre si applicava il rossetto – solo un po’, come sapeva che piaceva ad Allen – dei colpi alla porta la fecero sussultare. Guardò l’orologio e vide che erano solo le diciotto e trentacinque, venticinque minuti buoni prima dell’orario in cui lo aspettava.

      Sorrise, presumendo che fosse venuto prima. Magari voleva cambiare l’ordine delle attività e passare subito alla parte in camera da letto. Sarebbe stato un dolore spogliarsi poco dopo essersi vestita, ma ne sarebbe valsa la pena. Con un sorriso in volto, uscì dalla camera, attraversò la casa e aprì la porta.

      Quando vide che dall’altra parte c’era Melissa, visse molte emozioni piuttosto velocemente: sorpresa, delusione, e poi preoccupazione. Melissa teneva nella mano destra il seggiolino dell’auto e la piccola Michelle osservava. Quando gli occhi di Michelle trovarono la nonna, si illuminò e si allungò, muovendo le manine come per aggrapparvisi.

      «Melissa, ciao» disse Kate. «Vieni, entra.»

      Melissa fece come chiesto, accigliandosi mentre esaminava la madre. «Merda. Stai uscendo? Un appuntamento con Allen?»

      «Già. Arriva tra venti minuti. Perché? Che c’è?»

      Fu allora, quando si sistemarono sul divano, che Kate si accorse che Melissa sembrava turbata da qualcosa. «Speravo che stanotte potessi badare a Michelle.»

      «Melissa… in qualsiasi altro momento sarebbe un piacere. Lo sai. Ma come vedi ho già altri impegni. Va… va tutto bene?»

      Melissa fece spallucce. «Immagino di sì. Non so. Terry ultimamente è strano. A essere sincera, è strano da quando ci siamo presi quello spavento per la salute di Michelle. A volte è assente, sai. Negli ultimi giorni è stato peggio, e non so proprio perché.»

      «Quindi avete bisogno di stare un po’ di tempo insieme? Un appuntamento per voi due?»

      Melissa scosse la testa, accigliandosi. «No. Abbiamo bisogno di fare una chiacchierata. Una chiacchierata lunga e seria. E magari si urlerà. E per quanto sia stato distante ultimamente, sia io che lui siamo d’accordo di non urlarci mai contro con una bambina in casa.»

      «Ti… ti maltratta?»

      «No, niente del genere.»

      Kate abbassò lo sguardo sul seggiolino, liberandone lentamente Michelle. «Lissa, avresti dovuto chiamare. Avvisarmi.»

      «L’ho fatto. Ci ho provato un’oretta fa. Ma ha suonato un po’ e poi è partita la segreteria.»

      «Ah, СКАЧАТЬ