Название: Se fosse fuggita
Автор: Блейк Пирс
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Жанр: Зарубежные детективы
isbn: 9781640297784
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PROLOGO
La maggior parte delle volte, a Karen Hopkins lavorare a casa piaceva. Si teneva occupata, il che era un bene, perché la piccola attività di ottimizzazione web che doveva essere solo un lavoretto secondario, in qualche modo era diventata una cosa full time – una cosa full time che avrebbe aiutato lei e il marito Gerald ad andare in pensione entro due o tre anni. Ma c’erano giorni in cui i clienti erano così maledettamente stupidi che quasi rimpiangeva gli anni in cui rispondeva a qualcun altro. L’abilità di passare i clienti piantagrane a qualcuno di più in alto nella catena le sarebbe stata utile fin troppo spesso.
Guardava un’email chiedendosi come rispondere alla domanda idiota di un cliente senza sembrare maleducata. Al momento stava ascoltando su Spotify una delle sue playlist classiche – ma non di quelle con molti archi a sovrastare il pianoforte. No, lei preferiva piano e basta. Al momento cercava di gustarsi la Gymnopedie No. 1 di Erik Satie.
La parola chiave era cercava. Veniva distratta dall’email e dalle occasionali domande dell’uomo nel salotto. Il salotto era separato dall’ufficio da un’unica parete, quindi ogni volta che quello aveva una domanda da fare, praticamente doveva urlare. Era abbastanza socievole, ma santo cielo, Karen stava cominciando a desiderare di non averlo mai chiamato.
«Che tappeto meraviglioso che ha qui» disse, e la voce gridava attraverso la parete, attraverso Erik Satie e attraverso i pensieri che aveva raccolto Karen a proposito di quella maledetta email. «Orientale?»
«Credo di sì» disse lei girandosi oltre la spalla. Dava la schiena all’ingresso per il corridoio e, oltre, il salotto, e così era costretta a parlare piuttosto forte.
Cercò di tenere un tono cortese… persino allegro. Ma era difficile. Era troppo distratta. Quell’email era importante. Era un cliente abituale che apparentemente avrebbe portato ancor più lavoro nei prossimi mesi, ma quelli che gli gestivano l’attività parevano degli idioti.
Si mise a digitare una risposta scegliendo ogni parola con attenzione. Era difficile fare i professionali e i ragionevoli quando, arrabbiatissimi, si metteva in questione l’intelligenza della persona a cui si stava scrivendo. Lei lo sapeva bene, e le sembrava di dover sopportare la cosa molte volte al mese.
Lavorò per quattro secondi prima che l’uomo nel salottino la chiamasse di nuovo. Karen fece una smorfia, desiderando di non averlo mai chiamato. Il tempismo era pessimo. Che diamine aveva pensato? Avrebbe potuto aspettare fino al weekend, davvero.
«Vedo le foto dei suoi figli sulla mensola del camino. Quanti sono? Tre?»
«Sì.»
«Quanto hanno adesso?»
Dovette mordersi la lingua per non dirgli qualche parolaccia. Però era importante mantenere le apparenze. Inoltre, non sapeva quando avrebbe dovuto richiamarlo.
«Oh, adesso sono tutti grandi – venti, ventitré e ventisette anni.»
«Un bel gruppo di ragazzi, sicuro» ripose lui. Poi ammutolì. Lei lo udì muoversi nel salotto, incluso l’occasionale canticchiare basso e ripetitivo. Le ci volle un attimo per accorgersi che canticchiava seguendo la musica che veniva dall’ufficio, passata a un altro pezzo di Satie. Alzò gli occhi al cielo, desiderando che se ne stesse zitto. Certo, lo aveva chiamato lei per un servizio, ma la stava già irritando. Ma i professionisti di solito non venivano, lavoravano in silenzio e poi se ne andavano felicemente pagati? Che problema aveva quello lì?
«Grazie» riuscì a dire, trovando proprio sgradevole l’idea che le guardasse le foto dei figli.
Abbassò la testa e tornò all’email. Inutile, ovvio. Apparentemente il suo visitatore era incline a conversare attraverso i muri.
«Vivono qui intorno?» chiese.
«No» disse. Fu piuttosto breve e secca stavolta, e arrivò pure a girare del tutto la testa a destra in modo che riuscisse a udire l’irritazione della voce. Non aveva intenzione di dargli l’indirizzo dei suoi figli. Dio solo sapeva che razza di domande avrebbe potuto tirarne fuori.
«Capito» disse lui.
Se non fosse stata così assorbita dall’email che aveva davanti, СКАЧАТЬ