A Ogni Costo . Джек Марс
Чтение книги онлайн.

Читать онлайн книгу A Ogni Costo - Джек Марс страница 7

СКАЧАТЬ sono,” rispose Swann.

      L’ascensore sbandò fino a fermarsi.

      “Quando le porte si aprono, fate un passo fuori e girate a sinistra.”

      I due si mossero goffamente lungo un ampio corridoio, guidati dalla voce di Swann. Le luci dei cappucci giocavano contro i muri, gettando ombre nel buio. Ricordarono a Luke le immersioni in relitto che aveva fatto molti anni prima.

      In pochi secondi, il contatore Geiger cominciò a fare click. I click si sentivano lontani, all’inizio, come il lento battere di un cuore.

      “Abbiamo delle radiazioni,” disse Don.

      “Lo vediamo. Non ti preoccupare. Non è un male. La macchina che stai trasportando è sensibile.”

      I click cominciarono a velocizzarsi e a suonare più forte.

      La voce di Swann: “Tra circa un metro, girate a destra, poi seguite quel corridoio per una decina di metri. Si aprirà in una larga stanza quadrata. La camera di contenimento si trova dall’altra parte della stanza.”

      Quando svoltarono a destra, il contatore Geiger cominciò a mandare segnali forti e veloci. Era un torrente di click. Era difficile distinguerne uno dall’altro.

      “Newsam?”

      “Svelti, signori. Proviamo a farcela in cinque minuti o meno.”

      Entrarono nella stanza. Il posto era un disastro. Sul pavimento erano rovesciati contenitori, scatole e grossi barili di metallo, lasciati lì a caso. Alcuni erano aperti. Luke orientò la sua luce sulla camera blindata dall’altra parte della stanza. La pesante porta era aperta.

      “Vedi?” chiese Luke. “Godzilla deve essere passato di qui.”

      La voce di Newsam si fece sentire di nuovo. “Don! Don! Orienta la luce e la telecamera sul pavimento, un metro e mezzo più avanti. Lì. Qualche centimetro ancora. Cosa c’è per terra?”

      Luke si girò verso Don e puntò la luce nello stesso posto. A circa tre metri da lui, fra i rottami, erano sparpagliati quelli che sembravano mucchi di stracci.

      “È un corpo,” disse Don. “Merda.”

      Luke si mosse in quella direzione e vi puntò la luce. La persona era grande, indossava quel che sembrava un’uniforme delle guardie. Luke si accucciò accanto al corpo. C’era una macchia scura sul pavimento, come una brutta perdita di olio sotto a un’automobile. La testa era di sghembo, di fronte a lui. Tutto, al di sopra degli occhi, era sparito, la fronte esplosa in un cratere. Luke ci girò intorno fino alla nuca, cercando a tentoni un buco più piccolo. Persino attraverso gli spessi guanti chimici lo trovò.

      “Che cos’hai lì, Luke?”

      “Ho un grosso uomo, dai 18 ai 30 anni, arabo, persiano o con discendenti mediterranei. C’è molto sangue. Ha ferite in entrata e in uscita consistenti in uno sparo alla parte posteriore della testa. Sembra un’esecuzione. Potrebbe essere un’altra guardia o potrebbe essere uno dei nostri soggetti che ha litigato con i suoi amichetti.”

      “Luke,” disse Newsam. “Nella tua cintura multiuso hai un piccolo scanner di impronte. Vedi se riesci a tirarlo fuori e a prendere un’impronta di questo tizio.”

      “Non credo sarà possibile,” disse Luke.

      “Coraggio. I guanti sono scomodi, ma io so dov’è lo scanner. Posso portartici.”

      Luke puntò la videocamera verso la mano destra dell’uomo. Ogni dito era un moncone a brandelli, fino alla prima nocca. Diede un’occhiata all’altra mano. Era lo stesso.

      “Si sono portati via le impronte,” disse.

      Capitolo 5

      Luke e Don, di nuovo in abiti normali, percorrevano velocemente il corridoio dell’ospedale con l’elegantone dell’unità antiterrorismo del NYPD. Luke non aveva neanche capito come si chiamasse il tizio. Nella sua testa lo chiamava Tre-Pezzi. Stava per dare al tizio gli ordini. Dovevano far delle cose, e per questo avevano bisogno della cooperazione della città.

      Stava prendendo il comando, come tendeva sempre a fare. Diede un’occhiata a Don, e lui gli diede il suo consenso con un cenno. Ecco perché Don si era portato dietro Luke: perché prendesse il comando. Diceva sempre che Luke era nato per fare il quarterback.

      “Voglio contatori Geiger su ogni piano,” disse Luke. “Da qualche parte lontano dal pubblico. Non abbiamo percepito alcuna radiazione fino al sesto piano sotterraneo, ma se comincia a salire dobbiamo far uscire tutti, e velocemente.”

      “L’ospedale ha pazienti tenuti in vita artificialmente,” disse Tre-Pezzi. “È difficile spostarli.”

      “Vero. Allora cominciamo a organizzarci per l’evacuazione adesso.”

      “Okay.”

      Luke proseguì. “Avremo bisogno di un intera squadra di emergenza quaggiù. Ci serve che quel corpo venga portato su, non importa quanto sia contaminato, e ci serve che tutto venga fatto velocemente. La ripulitura può aspettare finché non abbiamo il corpo.”

      “Afferrato,” disse Tre-Pezzi. “Lo metteremo in una bara saldata in piombo, e lo porteremo al coroner in un camion di contenimento radioattivo.”

      “Si può fare silenziosamente?”

      “Certo.”

      “Ci serve un match per le impronte dentali, il DNA, cicatrici, tatuaggi, lesioni chirurgiche, qualsiasi cosa possiamo trovare. Una volta avuti i dati, passali a Trudy Wellington del nostro team. Ha accesso a database preclusi al tuo gruppo.”

      Luke tirò fuori il telefono e compose un numero con la selezione rapida. Lei rispose al primo squillo.

      “Trudy, dove sei?”

      “Sono con Swann sulla Quinta Strada, dietro a una delle nostre macchine, stiamo andando al centro di comando.”

      “Senti, ho…” Guardò Tre-Pezzi. “Come ti chiami?”

      “Kurt. Kurt Myerson.”

      “Ho Kurt Myerson del NYPD qui con me. È con l’unità antiterrorismo. Porteranno su il corpo. Ho bisogno che gli parli per avere le impronte dentali, il DNA, qualsiasi identificatore. Quando hai i dati, voglio sapere il nome, l’età, il paese di origine, i colleghi, tutto di questo tizio. Devo sapere dove è stato e cosa ha fatto negli ultimi sei mesi. E ho bisogno di tutto ieri.”

      “Ricevuto, Luke.”

      “Fantastico. Grazie. Ti passo Kurt, ti darà il suo numero diretto.”

      Luke porse a Kurt il telefono. I tre uomini attraversarono una serie di doppie porte, rallentando di pochissimo. In un attimo, Kurt ritornò il telefono a Luke.

      “Trudy? Sei sempre lì?”

      “Dove altro potrei essere?”

      Luke annuì. “Bene. Un’ultima cosa. СКАЧАТЬ