A Ogni Costo . Джек Марс
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Читать онлайн книгу A Ogni Costo - Джек Марс страница 3

СКАЧАТЬ com’era quando erano giovani, una donna che rideva e sorrideva sempre. Era spensierata, allora. Era passato molto tempo da quando aveva visto quella parte di lei. Pensava che forse questo tempo lontano dal lavoro l’avrebbe portata di nuovo alla luce, ma i progressi si facevano attendere. C’erano flash della vera Becca, certo, ma erano effimeri.

      Era certo che lei non si fidasse della situazione. Che lei non si fidasse di lui. Stava aspettando quella telefonata nel cuore della notte, quella a cui lui avrebbe dovuto rispondere. Quella in cui lui avrebbe risposto al telefono, sarebbe sceso dal letto, e avrebbe lasciato la casa.

      Era stata una buona notte, quella notte. Per poche ore gli era quasi sembrato di vivere i vecchi tempi.

      E ora questo.

      “Luke…” cominciò lei. Il suo sguardo non era amichevole. Quello sguardo gli disse che sarebbe stata una conversazione difficile.

      Luke uscì dal letto e si mosse velocemente, un po’ perché le circostanze lo richiedevano, un po’ perché voleva andarsene prima che Becca riorganizzasse i pensieri. Scivolò nel bagno, spruzzò il viso con l’acqua e si diede un’occhiata allo specchio. Si sentiva sveglio ma aveva gli occhi stanchi. Il suo corpo era asciutto e forte – una cosa buona di questo periodo di vacanza erano i quattro giorni la settimana in palestra. Trentanove anni, pensò. Non male.

      Dlla cabina armadio, prese una lunga cassaforte d’acciaio posta su un ripiano alto. Digitò a memoria la combinazione di dieci numeri. Il coperchio si aprì. Ne tirò fuori la sua Glock nove millimetri e la fece scivolare nella fondina ascellare in pelle. Si accovacciò e fissò una piccola calibro .25 al polpaccio destro. Assicurò un coltello seghettato a serramanico da dodici centimetri al polpaccio sinistro. Il manico fungeva anche da tirapugni d’ottone.

      “Credevo che non avresti più tenuto armi in casa.”

      Alzò gli occhi e Becca era ovviamente lì, che lo guardava. Indossava una vestaglia che le fasciava stretta il corpo. I capelli legati. Le braccia incrociate. Aveva il viso preoccupato e gli occhi attenti. La donna sensuale delle prime ore della notte se n’era andata. Lontano.

      Luke scosse la testa. “Non l’ho mai detto.”

      Si alzò e cominciò a vestirsi. Indossò dei pantaloni cargo neri e lasciò cadere un paio di caricatori extra per la Glock nelle tasche. Si mise una camicia elegante e aderente e assicurò lì la Glock. Si fece scivolare ai piedi degli stivali con punta in acciaio. Richiuse la scatola delle armi e la riposizionò sullo scaffale vicino alla sommità dell’armadio.

      “E se Gunner trovasse la scatola?”

      “È in alto, dove non può vederla né raggiungerla. Anche se in qualche modo la tirasse giù, è chiusa da una serratura digitale. La combinazione la conosco solo io.”

      Una borsa porta abiti con due giorni di cambi era appesa allo scaffale. La afferrò. Su uno degli scaffali c’era una piccola borsa abbandonata contenente articoli per l’igiene personale da viaggio, occhiali da lettura, una pila di barrette energetiche e mezza dozzina di pillole di Dexedrine. Afferrò anche quella.

      “Sempre pronto, vero Luke? Hai la tua scatola con le pistole e le tue borse con i vestiti e le tue pillole e sei sempre pronto a partire con un secondo di preavviso, in qualunque momento il tuo paese abbia bisogno di te. Ho ragione?”

      Luke respirò profondamente.

      “Non so cosa vuoi che dica.”

      “Perché non dici: Ho deciso di non andare. Ho deciso che mia moglie e mio figlio sono più importanti di un lavoro. Voglio che mio figlio abbia un padre. Non voglio più che mia moglie se ne stia in piedi per notti infinite, a chiedersi se sono vivo o morto, o se mai tornerò. Puoi dirlo, per piacere?”

      In momenti come questo, Luke sentiva crescere la distanza tra loro. Poteva quasi vederla. Becca era una piccola figura in un vasto deserto, che rimpiccioliva verso l’orizzonte. Voleva riportarla da lui. Lo voleva disperatamente, ma non sapeva come fare. Il lavoro chiamava.

      “Papà va via ancora?”

      Arrossirono entrambi. C’era Gunner in cima ai tre gradini che portavano in camera sua. Per un attimo, a Luke si bloccò il respiro in gola vedendolo. Sembrava Christopher Robin dei libri di Winnie the Pooh. I capelli biondi aggrovigliati in ciocche sulla testa. Indossava pantaloni del pigiama blu coperti di stelle e lune gialle. E una t-shirt di The Walking Dead.

      “Vieni qui, mostro.”

      Luke posò le borse a terra, e andò a prendere in braccio il figlio. Il bambino gli si aggrappò al collo.

      “Sei tu il mostro, papà. Non io.”

      “Okay. Il mostro sono io.”

      “Dove vai?”

      “Devo andarmene per lavoro. Forse per un giorno, forse per due. Ma tornerò appena possibile.”

      “La mamma ti lascerà come aveva detto?”

      Luke teneva Gunner in aria, con le braccia tese. Il bambino stava crescendo e Luke realizzò che presto un giorno non sarebbe più stato in grado di sollevarlo così. Ma quel giorno non era ancora arrivato.

      “Ascoltami. La mamma non mi lascerà, e staremo tutti insieme per moltissimo tempo. Okay?”

      “Okay, papà.”

      Sparì in cima alle scale fin in camera sua.

      Quando se ne fu andato, i due si guardarono attraverso la stanza. La distanza sembrava più piccola, ora. Gunner era il ponte tra loro due.

      “Luke…”

      Alzò le mani. “Prima che parli, voglio dirti qualcosa. Ti amo e voglio bene a Gunner più di qualsiasi altra cosa al mondo. Voglio stare con voi due, tutti i giorni, ora e per sempre. Non è che me ne vado perché mi va. Non mi va. Lo odio. Ma la telefonata di stanotte… c’è in gioco la vita di molte persone. Hai presente tutti gli anni in cui l’ho fatto, in cui vi ho lasciati nel bel mezzo della notte così? L’emergenza della situazione è stata al Livello Due esattamente due volte. La maggior parte delle volte era al Livello Tre.”

      Il viso di Becca si era raddolcito del minimo indispensabile.

      “E che livello di emergenza è questo?” chiese.

      “Livello Uno.”

      Capitolo 2

      1:57 am

      McLean, Virginia – Quartier generale dello Special Response Team

      “Signore?” disse qualcuno. “Signore, siamo qui.”

      Luke si svegliò di soprassalto. Si sedette. Erano parcheggiati al cancello dell’elisuperficie. Piovigginava. Guardò il conducente. Era un giovane con un taglio a spazzola, probabilmente appena uscito dalle forze armate. Il ragazzo sorrideva.

      “Si era addormentato, signore.”

      “Sì,” disse Luke. Il peso del lavoro lo assalì di nuovo. Voleva essere a casa, a letto con Rebecca, ma invece era qui. Voleva vivere in un mondo dove gli СКАЧАТЬ