Название: Oscurita’ Perversa
Автор: Блейк Пирс
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Жанр: Современные детективы
Серия: Un Mistero di Riley Paige
isbn: 9781632918338
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La richiesta suonò strana a Riley. Spesso le prostitute sparivano senza essere uccise. A volte, decidevano di svolgere il proprio lavoro altrove. O semplicemente lo lasciavano.
“Ha un motivo per pensarla in questo modo?” Riley chiese.
“Non lo so” fu la risposta del capo. “Forse lui vuole pensarla così in modo da coinvolgerci. Ma è vero, come sai, le prostitute sono bersagli abituali dei serial killer.”
Riley sapeva che era vero. Lo stile di vita delle prostitute le esponeva ad alti rischi. Erano visibili ed accessibili, da sole con estranei, spesso tossicodipendenti.
Meredith proseguì: “Mi ha contattato personalmente. Gli ho promesso che avrei mandato i miei migliori uomini a Phoenix. E naturalmente, sei inclusa tu.”
Riley ne fu colpita. Meredith non le avrebbe facilitato un rifiuto.
“La prego, cerchi di capire, signore” lei disse. “Proprio non posso accettare di seguire un nuovo caso.”
Riley si sentì vagamente disonesta. Non posso o non voglio? si chiese.
Dopo che era stata catturata e torturata da un serial killer, tutti avevano insistito affinché prendesse un congedo dal lavoro. Ci aveva provato, ma aveva sentito un disperato bisogno di tornare in pista. Ora, si chiese che cosa avesse davvero significato quella disperato desiderio. Era stata imprudente e autolesionista, ed aveva affrontato un vero inferno per poter tornare a controllare la sua vita. Quando finalmente aveva ucciso Peterson, il suo tormentatore, aveva creduto che tutto sarebbe andato bene. Ma l’uomo ancora la tormentava e Riley aveva incontrato altri problemi nella risoluzione del suo ultimo caso.
Dopo una pausa, la donna aggiunse: “Mi serve più tempo fuori dai giochi. Sono ancora tecnicamente in congedo, e sto provando davvero a rimettere insieme la mia vita.”
Seguì un lungo silenzio. Sembrava che Meredith non intendesse discutere ed ancor meno far pesare la sua autorità su di lei. Ma certo non si sarebbe detto d’accordo con la decisione della donna. Non avrebbe smesso di farle pressione.
Sentì Meredith fare un lungo e triste sospiro. “Garrett è stato diviso da Nancy per anni. Ora, quello che le è accaduto lo sta logorando dentro. Immagino che qui ci sia una lezione, oppure no? Non dare nessuno per scontato nella tua vita. Mantieniti sempre in contatto.”
A Riley quasi cadde il telefono. Le parole di Meredith avevano toccato un nervo, rimasto nascosto, per molto tempo. Riley aveva perso i contatti con la sua sorella maggiore anni prima. Erano rimaste separate e lei non si era nemmeno chiesta di Wendy per molto tempo. Non aveva idea di come la sorella stesse ora.
Dopo un’altra pausa, Meredith disse: “Promettimi che ci penserai.”
“Lo farò” Riley rispose.
La telefonata terminò.
La donna si sentì malissimo. Meredith l’aveva vista affrontare dei momenti terribili, e non si era mai mostrato così vulnerabile di fronte a lei, prima di allora. Odiava deluderlo. E gli aveva appena promesso di pensarci su.
E non importava quando volesse disperatamente farlo, Riley non era certa di poter dire di no.
Capitolo Tre
L’uomo sedeva nella sua auto nel parcheggio, osservando la prostituta, che si avvicinava lungo la strada. La donna si chiamava “Chiffon”. Ovviamente, non era il suo vero nome. E lui era certo che ci fossero tante cose su di lei che ancora non conosceva.
Potrei far sì che lei me le dica, pensò. Ma non qui. Non oggi.
Non l’avrebbe nemmeno uccisa lì oggi. No, non lì, così vicino al suo solito posto di lavoro—la cosiddetta “Kinetic Custom Gym.” Dalla sua postazione, lui poteva vedere i fatiscenti macchinari da palestra attraverso le vetrine—tre tapis roulant, un vogatore e un paio di macchine per i pesi, nessuno di questi funzionante. Per quanto ne sapesse, nessuno si recava in quella palestra per fare realmente esercizio fisico.
Non in un modo socialmente accettabile almeno, pensò con un sorrisetto.
Non aveva bazzicato molto in quel posto, non da quando aveva preso quella brunetta che ci lavorava diversi anni prima. Naturalmente, non l’aveva uccisa lì. L’aveva adescata, per poi condurla in una camera di motel per dei “servizi extra”, e con la promessa di darle molti più soldi.
Non era stato un omicidio premeditato. Il sacco di plastica sulla sua testa avrebbe dovuto aggiungere soltanto un finto elemento di pericolo. Ma, una volta fatto, era rimasto sorpreso da quanto si fosse sentito profondamente soddisfatto. Si era trattato di un piacere epicureo, particolarmente intenso persino nella sua vita di piaceri.
Eppure, nei suoi successivi appuntamenti segreti, era stato ancora più attento e prudente. O almeno era stato così fino alla settimana precedente, quando quello stesso gioco era diventato mortale di nuovo con quella escort—come si chiamava?
Oh, sì, lo ricordò. Nanette.
Allora, aveva sospettato che Nanette non fosse il suo vero nome. Ora non avrebbe mai saputo quello vero. Nel suo cuore, sapeva che la sua morte non era stata un incidente. Non realmente. Aveva avuto intenzione di ucciderla. E la sua coscienza era immacolata. Era pronto a rifarlo di nuovo.
La donna che si faceva chiamare Chiffon si stava avvicinando; era ancora a circa mezzo isolato, avvolta in un top giallo e una microgonna, diretta traballando verso la palestra su tacchi terribilmente alti, mentre parlava al cellulare.
L’uomo voleva davvero sapere se Chiffon era il suo vero nome. Il loro unico precedente incontro professionale si era rivelato un fallimento—per colpa della donna, lui ne era sicuro, non certamente sua. Qualcosa di lei lo aveva deluso.
Sapeva perfettamente che era più vecchia di quanto dichiarasse. Non era soltanto il suo corpo a suggerirlo, persino le prostitute adolescenti avevano cicatrici dalla nascita. E non si trattava delle rughe che la donna aveva sul volto. Le prostitute invecchiavano più rapidamente di qualsiasi altra donna che lui conoscesse.
Non poteva giurarlo. Ma c’era tanto di lei che lo rendeva perplesso. La donna mostrava un certo tipo di entusiasmo fintamente tipico di una giovane donna, che non indicava neppure professionalità—nemmeno per una novizia.
Ridacchiava fin troppo, come una bambina che giocava. Era troppo entusiasta. E - cosa ancora più strana - sospettava che le piacesse davvero il suo lavoro.
Una puttana a cui piace davvero il sesso, pensò, osservandola avvicinarsi di più. Chi lo avrebbe mai detto?
Francamente, questo lo innervosiva.
Ma almeno era certo che lei non fosse una poliziotta sotto copertura. Se ne sarebbe accorto nella frazione di un secondo.
Quando si avvicinò abbastanza da vederlo, l’uomo suonò il clacson della sua auto. La donna smise di parlare al cellulare per un momento e guardò verso di lui, coprendosi gli occhi dal forte sole mattutino. Quando vide di chi si trattava, gli fece un saluto con la mano e sorrise — un sorriso che sarebbe sembrato, a tutto il mondo, completamente СКАЧАТЬ