Название: Oscurita’ Perversa
Автор: Блейк Пирс
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Жанр: Современные детективы
Серия: Un Mistero di Riley Paige
isbn: 9781632918338
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Immediatamente trasalì.
Era un messaggio di Brent Meredith.
Chiamami.
Riley si preoccupò. Forse il suo capo voleva semplicemente sapere come stava. L’aveva fatto molte volte in quegli ultimi giorni. D’altro canto, poteva volere che lei tornasse in pista. E allora che cosa avrebbe fatto?
Naturalmente, dirò di no, Riley pensò tra sé e sé.
Avrebbe potuto essere difficile, in ogni caso. Le piaceva il suo capo, e sapeva che poteva essere molto persuasivo. Era una decisione che non aveva voglia di prendere, perciò mise via il cellulare.
Quando aprì la porta ed entrò nel luminoso e pulito spazio della nuova casa, la momentanea ansia di Riley svanì. Tutto appariva così bello sin da quando aveva traslocato.
Si sentì una gradevole voce.
“¿Quién es?”
“Soy yo” Riley rispose. “Sono a casa, Gabriela.”
La robusta donna guatemalteca di mezza età uscì fuori dalla cucina, asciugandosi le mani con uno strofinaccio. Era bello vedere il volto sorridente di Gabriela. Era la governante di famiglia da anni ormai, da molto tempo prima che Riley divorziasse da Ryan. Riley era grata che Gabriela avesse acconsentito a trasferirsi con lei e sua figlia.
“Com’è andata la giornata?” Gabriela chiese.
“Benissimo” fu la risposta.
“¡Qué bueno!”
Gabriela sparì di nuovo nella cucina. L’odore della magnifica cena avvolse tutta la casa. Sentì Gabriela cominciare a cantare in spagnolo.
Riley restò in soggiorno, beandosi di quanto la circondava. Con sua figlia, si erano trasferite lì soltanto di recente. La piccola casa in stile ranch in cui avevano vissuto quando il suo matrimonio era finito, si era rivelata troppo isolata per garantirle sicurezza. Inoltre, Riley aveva sentito l’urgenza di cambiare, sia per lei sia per April. Ora che il divorzio era diventato definitivo, e Ryan era stato generoso con gli alimenti per la figlia, era giunto il momento di iniziare una nuova vita.
C’erano ancora pochi ritocchi di cui occuparsi. Alcuni mobili erano piuttosto vecchi e fuori posto in un ambiente così elegante. Avrebbe dovuto trovarne dei nuovi per sostituirli. Una delle pareti appariva piuttosto spoglia, e Riley era a corto di quadri da appendere.
Aveva programmato di andare a fare spese con April nel prossimo fine settimana. Quell’idea faceva sentire Riley normale, una donna con una bella famiglia e non un’agente sulle tracce di un assassino psicopatico.
Ora si chiese dove fosse April.
Si fermò ad ascoltare. Non si sentiva alcuna musica provenire dalla camera della ragazza al piano di sopra. Poi, sentì la figlia gridare.
La voce proveniva dal cortile. Riley trasalì, attraversò in fretta la camera da pranzo e uscì fuori sull’enorme cortile. Quando vide il viso e il torso di April apparire oltre la recinzione in mezzo al giardino, le ci volle un momento per capire che cosa stava accadendo. Poi, si rilassò e rise di se stessa. Il suo panico automatico era stato una sorta di reazione eccessiva. Ma era passato troppo poco tempo, da quando Riley aveva salvato April dalle grinfie di un pazzo, che l’aveva presa di mira per vendicarsi della madre.
April sparì dalla vista e, poi, riapparve di nuovo gridando gioiosamente. Stava saltando sul trampolino dei vicini. Aveva fatto amicizia con la ragazza che viveva lì, un’adolescente che aveva circa la stessa età di April e frequentava persino il suo stesso liceo.
“Fai attenzione!” Riley gridò ad April.
“Tranquilla, mamma!” April rispose affannosamente.
Riley scoppiò di nuovo a ridere. Era un suono insolito, emerso da sensazioni che aveva quasi dimenticato. Voleva abituarsi di nuovo a ridere.
Desiderava anche abituarsi alla gioiosa espressione sul volto della figlia. Sembrava soltanto ieri, quando April era stata terribilmente ribelle e imbronciata, persino per essere un’adolescente. Riley non poteva biasimare la figlia ed aveva rinunciato a tanto per ricostruire il rapporto madre-figlia. Stava facendo di tutto pur di cambiare la situazione.
Il rimanere lontana dal lavoro sul campo le aveva garantito questa possibilità ed era la cosa per lei più importante: non era più costretta a passare lunghe giornate, spesso in località distanti, in modo del tutto imprevedibile. Ora il suo programma era compatibile con quello di April, e la donna temeva che, prima o poi, tutto questo sarebbe in qualche modo cambiato.
Meglio che me la goda finché posso, pensò.
Riley rientrò in casa giusto in tempo per sentire il campanello suonare.
Gridò: “Ci penso io, Gabriela.”
Aprì la porta e fu sorpresa di trovarsi faccia a faccia con un uomo sorridente, che non aveva mai visto prima.
“Salve” quello disse, un po’ timidamente. “Sono Blaine Hildreth, della porta accanto. Sua figlia è proprio lì ora con mia figlia, Crystal.” Diede a Riley una scatola e poi aggiunse: “Benvenuta nel quartiere. Le ho portato un piccolo dono per l’inaugurazione della casa.”
“Oh” Riley esclamò. Fu stupita da quella inconsueta cordialità. Le ci volle un momento per dire: “Prego, entri pure.”
Accettò goffamente la scatola, e lo invitò a sedersi su una sedia in soggiorno. Riley si accomodò sul divano, tenendo la scatola in grembo. Blaine Hildreth la stava osservando con un’aria d’attesa.
“E’ un gesto molto gentile da parte sua” disse, aprendo il pacchetto. Conteneva un set di colorate tazze da caffè: due erano decorate con farfalle ed altre due, invece, con dei fiori.
“Sono adorabili” Riley disse. “Gradirebbe del caffè?”
“Molto volentieri” Blaine le rispose.
Riley chiamò Gabriela, che arrivò dalla cucina.
“Gabriela, ci porteresti del caffè in queste tazze?” lei disse, porgendole due tazze. “Blaine, come vuole il caffè?”
“Nero andrà bene.”
Gabriela portò le tazze in cucina.
“Io sono Riley Paige” si presentò a Blaine. “Grazie di essere passato. E grazie per il regalo.”
“E’ stato un piacere” Blaine replicò.
Gabriela ritornò con le due tazze colme di delizioso caffè fumante, poi tornò al lavoro in cucina. In qualche modo, e con suo imbarazzo, Riley si trovò ad osservare il suo vicino. Ora che era single, non riusciva a farne a meno. Sperò che lui non se ne accorgesse.
Oh, beh, pensò. Forse lui sta facendo lo stesso con me.
Per prima cosa, la donna osservò che non indossava una fede nuziale. Vedovo СКАЧАТЬ