Название: Oscurita’ Perversa
Автор: Блейк Пирс
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Жанр: Современные детективы
Серия: Un Mistero di Riley Paige
isbn: 9781632918338
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“Allora, che lavoro fai?” Riley chiese.
Blaine alzò le spalle. “Possiedo un ristorante. Conosci Blaine’s Grill in centro?”
Riley fu piacevolmente colpita. Blaine’s Grill era uno dei ristoranti più carini in cui pranzare lì a Fredericksburg. Aveva sentito che era grandioso per la cena, ma non aveva avuto la possibilità di provarlo.
“Ci sono stata” gli disse.
“Ecco, è mio” Blaine disse. “E tu?”
Riley fece un respiro profondo. Non era mai semplice raccontare ad un perfetto estraneo che cosa faceva per vivere. Gli uomini, in particolare, ne risultavano intimiditi qualche volta.
“Lavoro per l’FBI” rispose. “Sono un’agente sul campo.”
Gli occhi di Blaine si spalancarono.
“Davvero?” domandò.
“Ecco, sono in congedo al momento. Sto insegnando all’accademia.”
Blaine si allungò verso di lei con crescente interesse.
“Wow. Sono certo che tu abbia delle grandi storie da raccontare. Mi piacerebbe molto sentirne una.”
Riley scoppiò a ridere un po’ nervosamente. Si chiese se sarebbe mai stata in grado di raccontare a qualcuno, al di fuori del Bureau, alcune delle cose che aveva visto. Sarebbe stato ancora più difficile parlare di alcune delle cose che aveva fatto.
“Non penso proprio” replicò in tono leggermente brusco. Vide Blaine irrigidirsi e si rese conto di aver assunto un tono piuttosto sgarbato.
Blaine chinò il capo e disse: “Mi dispiace. Non intendevo certamente metterti in una situazione scomoda.”
Chiacchierarono per alcuni istanti ancora, ma Riley sapeva che il suo nuovo vicino si stava dimostrando più riservato. Dopo che Blaine l’ebbe salutata educatamente, Riley chiuse la porta dietro di lui e sospirò. Si rese conto che non si era resa avvicinabile. La donna che stava cominciando una nuova vita era ancora la stessa vecchia Riley.
Ma si disse che, al momento, importava poco. L’avere una relazione era l’ultima cosa che le serviva al momento. Alla sua vita occorreva essere seriamente riordinata e stava appena cominciando a fare progressi in tale direzione.
Dopo tutto, però, era stato piacevole trascorrere qualche minuto a chiacchierare con un uomo di bell’aspetto; era un sollievo poter avere finalmente dei vicini, e anche gradevoli.
*
Quando Riley e April si sedettero a tavola per la cena, la ragazza non smise di usare il suo cellulare.
“Smettila di messaggiare, per favore” Riley la riprese. “E’ ora di cena.”
“Tra un minuto mamma” April rispose, continuando a messaggiare.
Riley era solo lievemente irritata dall’atteggiamento di April, tipico adolescenziale. La verità era che, alla fine, aveva un vantaggio. April stava andando benissimo a scuola quest’anno e aveva fatto varie amicizie. Per quello che Riley aveva potuto capire, si trattava di un gruppo di amici di gran lunga migliori di quelli che prima la figlia frequentava. Riley immaginava che April ora si stesse scambiando sms con un ragazzo che le interessava. Finora, comunque, April non l’aveva menzionato.
April smise di messaggiare, quando Gabriela uscì dalla cucina con un vassoio di chiles rellenos. Non appena appoggiò i fumanti ed appetitosi peperoni ripieni sul tavolo della cucina, April si mise a ridacchiare maliziosamente.
“Picante a sufficienza, Gabriela?” chiese.
“Sí” Gabriela rispose, ridacchiando anche lei.
Era uno scherzo ricorrente tra loro tre. Ryan non amava le pietanze troppo piccanti. A dire il vero, non riusciva affatto a mangiarle. Per April e Riley, invece, più il cibo era piccante più saporito era. Gabriela non si tratteneva più, o almeno, non quanto era abituata a fare. Riley dubitava persino se lei o April riuscissero a gestire le ricette guatemalteche originali di Gabriela.
Quando Gabriela terminò di servire il cibo per loro tre, si rivolse a Riley: “Il signore è guapo, no?”
Riley si sentì arrossire. “Bello? Non l’ho notato, Gabriela.”
Gabriela scoppiò in una sonora risata. Si sedette a mangiare con loro e cominciò a canticchiare un motivetto. Riley immaginò che si trattasse di una canzone d’amore guatemalteca. April stette a guardare sua madre.
“Quale signore, mamma?” chiese.
“Oh, il nostro vicino è venuto qui poco fa—”
April interruppe eccitata. “Oh mio Dio! Era il padre di Crystal? Vero, non è così? Non è splendido?”
“E penso che sia single.” Gabriela intervenne.
“OK, basta così!” Riley esclamò con una risata. “Datemi un po’ di spazio per vivere. Non mi serve che voi due mi sistemiate con il tizio della porta accanto.”
Si immersero tutte nei peperoni ripieni, e la cena era quasi finita quando Riley sentì vibrare il cellulare nella sua tasca.
Dannazione, pensò. Non avrei dovuto portarlo con me a tavola.
La vibrazione continuò. Non poteva non rispondere. Da quando era tornata a casa, Brent Meredith le aveva inviato altri due sms, e lei aveva continuato a dirsi che lo avrebbe chiamato più tardi.
Ora, non poteva più tirarsi indietro. Si scusò e si alzò da tavola, per rispondere al telefono.
“Riley, mi dispiace disturbarti in questo modo” il capo disse. “Ma mi serve davvero il tuo aiuto.”
Riley fu stupita nel sentire Meredith chiamarla per nome, era un evento raro. Sebbene si sentisse molto vicina a lui, in genere la chiamava Agente Paige. Normalmente, era un uomo molto professionale, talvolta al punto di sembrare brusco.
“Di che cosa si tratta, signore?” chiese.
Meredith rimase in silenzio per un momento. Riley si domandò il motivo per cui fosse così reticente. Il suo buonumore sparì. Era certa che stesse precisamente per ricevere la notizia che aveva temuto di sentire.
“Riley, intendo chiederti un favore personale” l’uomo disse, sembrando molto meno autoritario del normale. “Mi hanno chiesto di occuparmi di un omicidio a Phoenix.”
Riley ne rimase sorpresa. “Un singolo omicidio?” la donna chiese. “Perché hanno richiesto l’intervento dell’FBI?”
“C’è un mio vecchio amico all’ufficio di competenza di Phoenix” Meredith disse. “Garrett Holbrook. Abbiamo frequentato l’accademia insieme. La vittima è sua sorella Nancy.”
“Mi dispiace tanto” Riley disse. “Ma la polizia locale …”
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