Название: Trovata
Автор: Морган Райс
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Жанр: Героическая фантастика
Серия: Appunti di un Vampiro
isbn: 9781632912411
isbn:
Ma Scarlet non c'era. Semplicemente non c'era.
Il cuore di Caitlin sprofondò. Come poteva essere? Com'era possibile che lei e Caleb fossero tornati indietro nel tempo, a differenza di Scarlet? Come poteva il destino essere così crudele?
Caitlin si voltò e corse alla luce del sole, in direzione dell'uscita della grotta. Doveva uscire fuori, continuare a cercare un qualsiasi segno di Scarlet. Caleb corse accanto a lei ed i due si precipitarono fuori dalla grotta, alla luce del sole, e si arrestarono davanti all'ingresso.
Caitlin riuscì a fermarsi appena in tempo: una piccola piattaforma sporgeva appena fuori dalla caverna e poi la roccia scendeva a precipizio lungo un ripido fianco montuoso. Caleb si fermò accanto a lei. Erano lì, in cima e guardavano in basso. In qualche modo, Caitlin comprese, che si trovavano all'interno di una grotta, che si apriva in una montagna a decine e decine di metri di altezza. Non c'era modo per salire o per scendere. E se avessero fatto anche solo un altro passo, sarebbero precipitati nel vuoto.
Sotto di loro, si estendeva un'enorme valle, che si allungava fino all'orizzonte per quanto l'occhio riuscisse a vedere. Era un paesaggio rurale e deserto, coperto da superfici rocciose e da occasionali palme. A distanza, si scorgevano colline ondulate e, proprio alle loro pendici, c'era un villaggio, composto da case in pietra e strade sporche. Al sole, faceva ancora più caldo, era insopportabilmente luminoso e caldo. Caitlin stava cominciando a rendersi conto che erano in un luogo e clima diversi da quelli scozzesi. E, a giudicare da quanto apparisse rudimentale quel villaggio, erano anche in un'altra epoca.
Mescolati tra tutta la sporcizia, la sabbia e le rocce, c'erano segni di agricoltura e occasionali macchie di verde. Alcune di queste erano coperte di vigneti, che crescevano in file ordinate lungo i pendii ripidi, e tra esse c'erano degli alberi che Caitlin non riconobbe: piccoli e antichi alberi con rami intrecciati, e foglie d'argento che brillavano al sole.
“Ulivi,” Caleb disse, leggendole di nuovo la mente.
Ulivi? Caitlin si chiese. Dove ci troviamo?
Si voltò a guardare Caleb, sentendo che lui riconosceva il luogo e l'epoca. Vide i suoi occhi spalancarsi, e comprese di aver intuito bene – e che era sorpreso. L'uomo stette a guardare il panorama, come se fosse stato un amico perduto da molto tempo.
“Dove siamo?” lei chiese, quasi temendo di sapere.
Caleb scrutò la valle dinnanzi a loro, poi infine, si voltò e la guardò.
Dolcemente, disse: “Nazareth.”
Si fermò, assimilando tutto quello che lo circondava.
“A giudicare da quel villaggio, siamo nel primo secolo,” lui disse, voltandosi a guardarla con stupore, gli occhi erano pieni di eccitazione. “Forse ci troviamo all'epoca di Cristo.”
CAPITOLO DUE
Scarlet sentì una lingua leccarle il viso e, aprendo gli occhi, si trovò abbagliata da un sole accecate. La lingua non si fermava, e anche prima di guardare, comprese che si trattava di Ruth. Aguzzò la vista quel tanto da essere certa di avere intuito bene: Ruth iniziò ad abbassarsi, guaendo, mostrandosi ancora più eccitata mentre Scarlet apriva gli occhi.
Scarlet sentì una fitta di dolore, quando provò ad aprire di più gli occhi; colpita dal sole accecante, cominciò a lacrimare: la sensibilità era massima! Aveva anche un brutto mal di testa e si rese conto di trovarsi distesa sulla ghiaia del selciato di una strada, in una località a lei sconosciuta. Persone le passavano davanti di continuo e comprese così di trovarsi all'interno di una città davvero movimentata. Le persone correvano in ogni direzione, e lei poté sentire la confusione di una folla a mezzogiorno. Mentre Ruth continuava a guaire, lei se ne stette lì, provando a ricordare, nel tentativo di comprendere dove si trovasse. Ma proprio non ne aveva idea.
Prima che Scarlet potesse raccogliere le idee e ricostruire quello che le era successo, improvvisamente sentì un piede colpirla nel costato.
“Spostati!” giunse una voce profonda. “Non puoi dormire qui.”
Scarlet spostò lo sguardo e vide un sandalo romano proprio vicino al suo viso. Poi, risalendo, vide un soldato romano fermo sopra di lei, con indosso una tunica corta, stretta alla vita da una cintura, cui era allacciato un gladio, la spada corta delle Legioni. Indossava un piccolo elmo di ottone, con sopra delle piume.
Si abbassò e le diede un altro piccolo colpetto con il piede, facendole male allo stomaco.
“Hai sentito che cosa ho detto? Spostati da qui, altrimenti dovrò portarti in prigione.”
Scarlet voleva obbedire ma, quando tentò di aprire di più gli occhi, la luce del sole acuì talmente il dolore che lei ne fu disorientata. Provò a mettersi in piedi, ma era come se si muovesse al rallentatore.
Il soldato caricò il colpo, preparandosi a colpirla forte alle costole. Scarlet vide arrivare il calcio e si preparò al colpo, incapace di reagire abbastanza in fretta da evitarlo.
Poi sentì un ringhio e, alzando lo sguardo, vide Ruth con i peli drizzati sopra la schiena che puntava decisa al soldato. La lupa lo morse alla caviglia, fermando la gamba a mezz'aria ed affondando le sue zanne affilate, con tutta la forza di cui era capace.
Il soldato gridò, e le sue urla riempirono l'aria, mentre il sangue sgorgava dalla sua caviglia. Ruth non mollava la presa, scutendo il capo freneticamente, e l'espressione dell'uomo, così sprezzante soltanto un istante prima, ora era diventata di terrore.
Il soldato abbbassò la mano a cercare il fodero ed estrasse la spada. La sollevò in alto e si preparò a conficcarla nella schiena di Ruth.
Fu allora che Scarlet la sentì, una forza che permeava tutto il suo corpo, come se un altro potere, un'altra entità, fossero dentro di lei. Senza neppure rendersi conto di che cosa stesse facendo, improvvisamente, la bambina entrò in azione. Non riusciva a controllarsi, e non capiva che cosa accadesse.
Scarlet saltò in piedi, con il cuore che batteva forte per l'adrenalina, e riuscì ad afferrare il polso del soldato a mezz'aria, proprio quando lui stava abbassando la sua spada. Sentì la forza scorrere attraverso di lei, era un potere sconosciuto per lei, mentre gli teneva il braccio. Persino con tutta la sua forza, l'uomo non riuscì a sottrarsi.
Lei gli strinse il polso, e riuscì a farlo con tale forza da far sì che l'uomo la guardasse scioccato e fosse costretto a lasciar cadere la spada. Questa cadde sulla strada ghiaiosa emettendo un suono metallico.
“Va BENE, Ruth,” Scarlet disse dolcemente, e Ruth lasciò andare gradualmente la presa alla caviglia.
Scarlet restò lì, stringendo il polso del soldato, tenendolo nella sua stretta mortale.
“Ti prego, lasciami andare,” la implorò.
Scarlet sentì la forza scorrerle nelle vene, sentendo che, se solo avesse voluto, avrebbe potuto fargli molto male. Ma non volle farlo. Voleva solo essere lasciata in pace.
Lentamente, Scarlet mollò la presa al polso e lo lasciò andare.
Il soldato, con la paura negli occhi, lo sguardo di chi aveva appena incontrato un demone, si voltò e corse via, senza nemmeno preoccuparsi di raccogliere la sua spada.
“Vieni Ruth,” Scarlet disse, pensando che sarebbe potuto tornare con altri soldati: comprese che non poteva restare lì.
Un СКАЧАТЬ