Tradita . Морган Райс
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Название: Tradita

Автор: Морган Райс

Издательство: Lukeman Literary Management Ltd

Жанр: Героическая фантастика

Серия: Appunti di un Vampiro

isbn: 9781632910806

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СКАЧАТЬ Quel genere di cose che si possono vedere in un vecchio monastero medievale.

      In passato, la vecchia Caitlin umana avrebbe esitato, avrebbe pensato a che cosa doveva fare, ci avrebbe riflettuto su. Ma la rinata Caitlin non provava alcuna esitazione. Praticamente l'istante dopo averci pensato, lei scattò, decisa.

      Soltanto con alcuni brevi passi, Caitlin saltò sul davanzale della finestra e si lanciò nell'aria aperta.

      Una parte di lei, quella istintiva, le disse che una volta in aria, le sue ali si sarebbero spalancate. Se si fosse sbagliata, si sarebbe sfracellata al suolo, precipitando da centinaia di metri di altezza.  Ma la nuova Caitlin non credeva che si sarebbe mai sbagliata.

      E infatti era così. Non appena si lanciò in alto, nell'oscurità della notte, le ali si spalancarono da dietro le scapole, e lei sentì l'esilarante brivido del volo, di librarsi nell'aria. Era felice di sentire quanto fossero grandi e lunghe le sue ali, elettrizzata di sentire l'aria fresca sul suo viso, sui capelli e sul corpo. Era notte, ma la luna era così piena e grande, che illuminava la notte, quasi come fosse giorno.

      Caitlin guardò in basso ed aveva una prospettiva a volo d'uccello. Aveva percepito l'acqua, ed aveva avuto ragione. Era su un'isola. Tutto intorno a lei, in ogni direzione, scorreva un enorme e bel fiume, le sue acque molto quiete ed illuminate dalla luce della luna. Era il fiume più selvaggio che avesse mai visto. E lì, nel bel mezzo di esso, c'era la minuscola isoletta su cui aveva dormito. Una piccola isola, estesa forse poche dozzine di acri; un'estremità era dominata da un decadente castello scozzese, per metà in rovina. Il resto dell'isola era completamente nascosto da una fitta foresta.

      Mentre volava, salendo e scendendo grazie alle correnti d'aria, girandosi, tuffandosi e andando in picchiata, girò di nuovo intorno all'isola. Il castello era maestoso, magnifico. In parte era in rovina, ma altre aree, quelle nascoste alla vista esterna,erano perfettamente conservate. C'erano dei cortili interni e dei cortili esterni, bastioni, torrette, scale a chiocciola, ed acri e acri di giardini. C'era abbastanza spazio da contenere un piccolo esercito.

      Scendendo in picchiata, vide l'interno del castello, illuminato dalle torce. E c'erano delle persone che giravano in tondo. Vampiri? I suoi sensi le dissero di sì. La sua stessa specie. Stavano camminando, interagendo tra loro. Alcuni di loro si stavano allenando, nei combattimenti con la spada, giocando. L'isola era ricca di attività. Chi erano queste persone? perché lei era lì? Ce l'avevano portata loro?

      Appena Caitlin terminò il giro, vide la stanza da cui era volata via. Si trovava in cima alla torre più alta, che si apriva fino ad un enorme bastione, dotato di un'ampia terrazza aperta. Su di essa, c'era un solo vampiro. Caitlin non ebbe bisogno di volare più vicino, per sapere chi fosse. Lo sapeva già, nel profondo del cuore e dell'anima. Il suo sangue ora scorreva dentro di lei, che lo amava con tutto il cuore. E adesso che l'aveva tramutata, lo amava con qualcosa che andava ben oltre l'amore. Sapeva, anche da quella lontana distanza, che la figura che camminava a passo regolare fuori dalla sua stanza era Caleb.

      Il cuore sobbalzò alla sua vista. Lui era lì. Era davvero lì. La attendeva proprio fuori della sua stanza. Doveva aver atteso che lei si ristabilisse. Per tutto il tempo.

      Chi sapeva quanto tempo fosse trascorso? Lui non aveva mai lasciato il suo fianco. Anche con tutto quello che era accaduto, tutto quello che ora stava accadendo. Lo amava più di quanto riuscisse a dire. E ora, avrebbero trascorso insieme l'eternità.

      Lui era lì, sui bastioni, guardando in basso, verso il fiume, con un'espressione preoccupata e triste al contempo, dipinta sul volto.

      Caitlin volò in basso, nella sua direzione, sperando di sorprenderlo, impressionarlo con la sua nuova capacità appena scoperta.

      Caleb guardò in alto, e il suo volto s'illuminò di gioia.

      Ma quando Caitlin entrò per atterrare, qualcosa improvvisamente andò male. Lei sentì che stava perdendo l'equilibrio, coordinazione. Si accorse di stare arrivando troppo velocemente e comprese che non avrebbe potuto correggere questo errore in tempo. Appena si avvicinò ai bastioni, si graffiò un ginocchio e atterrò troppo forte, sbattendo contro la pietra.

      “Caitlin!” Caleb esclamò, correndole incontro.

      Caitlin giaceva sulla dura pietra, avvertendo un nuovo dolore alla gamba. Stava bene. Se fosse stata la vecchia Caitlin, una semplice umana, si sarebbe rotta diverse ossa. Ma come nuova Caitlin, sapeva che sarebbe guarita, riprendendosi rapidamente, probabilmente nell'arco di pochi minuti.

      Ma lei era in imbarazzo. Aveva voluto sorprendere ed impressionare Caleb. Ma ora sembrava un'idiota.

      “Caitlin?” lui chiese di nuovo, inginochiandosi al suo fianco, posando una mano sulla sua spalla. “Stai bene?”

      Lei lo guardò, sorridendo impacciata.

      “Era un modo per impressionarti,” lei disse, sentendosi un'idiota.

      Lui mise una mano lungo il lato della sua gamba, per controllare se si fosse ferita.

      “Non sono più umana,” lei scattò. “Non devi preoccuparti per me.”

      Lei si pentì immediatamente di aver pronunciato quelle parole, e per il suo tono. Era venuta fuori come un'accusa, quasi come se si pentisse di essere stata tramutata. E non intendeva certo usare un tono brusco. Al contrario, lei amava il suo tocco, amava che fosse così protettivo. Avrebbe voluto ringraziarlo, dirgli questo e altro ancora, ma, come al solito, aveva fallito nell'intento, aveva detto la cosa sbagliata nel momento sbagliato.

      Che terribile prima impressione come nuova Caitlin. Non riusciva proprio a tenere la bocca chiusa. Chiaramente, alcune cose non sarebbero mai cambiate, neanche con l'immortalità.

      Lei si alzò e stava per poggiare la mano sulla sua spalla per scusarsi, quando improvvisamente, sentì un guaito, e una nuvola pelosa piombò sulla sua faccia. Si appoggiò indietro e capì che cosa fosse.

      Rose. La sua cucciola di lupo, Rose saltò in braccio a Caitlin. Guaiva per la gioia, e leccava tutto il viso di Caitlin. Caitlin non potè fare a meno di scoppiare in una sonora risata. Abbracciò Rose, la spinse a terra e la guardò.

      Sebbene ancora una cuccola, Rose era già cresciuta, ed era più grande di quanto Caitlin ricordasse. Caitlin pensò, e richiamò alla mente l'ultima volta che aveva visto Rose, nella Cappella del Re, che giaceva a terra, sanguinante, perché Samantha le aveva sparato. Era stata certa che Rose fosse morta.

      “Si è ripresa,” Caleb disse, leggendole la mente, come sempre. “E' robusta. Proprio come sua madre,” lui aggiunse, con un sorriso.

      Caleb doveva aver vegliato su entrambe per tutto questo tempo.

      “Quanto tempo sono stata in questo stato?” Caitlin chiese.

      “Una settimana,” Caleb le rispose.

      Una settimana, Caitlin pensò. Incredibile.

      Si sentiva come se fosse stata in tale condizione per anni. Si sentiva come se fosse morta e tornata in vita, ma in una nuova forma. Si sentiva come se fosse stata purificata, e stesse per cominciare una nuova vita, con una lavagna bianca.

      Ma quando ricordò tutti gli eventi trascorsi, si rese conto che il trascorrere di una sola settimana era anche un'eternità. Avevano perso la Spada. E suo fratello Sam era stato rapito. Era passata un'intera settimana. perché Caleb non si era messo sulle loro tracce? Ogni minuto contava.

      Caleb si alzò in piedi, e così fece anche Caitlin. Ferma di fronte a lui, lo guardò СКАЧАТЬ