Название: Tradita
Автор: Морган Райс
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Жанр: Героическая фантастика
Серия: Appunti di un Vampiro
isbn: 9781632910806
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“Sembra che non solo tu abbia perso la Spada, ma che abbia anche sviluppato affetto per un umano, nonostante le regole della nostra razza,” Rexius esclamò “La tua punizione, Samantha, consisterà nel guardare soffrire chi ti è più caro. Ho capito che non si tratta di te stessa. E' questo ragazzo. Questo patetico, piccolo, ragazzo umano. Molto bene,” lui disse, sporgendosi in avanti, sorridendo. “Allora è così che sarai punita. Faremo patire a questo ragazzo delle orribili sofferenze.”
Il cuore di Samantha batteva forte in petto. Sta per avvenire qualcosa che lei non aveva previsto, e si trattava di qualcosa che lei non avrebbe lasciato accadere. Ad ogni costo.
Lei si mise in azione, balzando in direzione dei custodi di Sam. Ne raggiunse uno, colpendolo dritto al petto. Questo volò all'indietro.
Ma prima che potesse attaccare anche l'altro, diversi vampiri si gettarono su di lei, afferrandola e tenendola giù. Lei lottò con tutte le sue forze, ma erano in troppi, e non riusciva a competere con la loro forza collettiva in una volta sola.
Era costretta a guardare, senza poter fare nulla, mentre diversi vampiri trascinavano Sam al centro della stanza. Lo posizionarono sul punto—il punto esatto riservato a coloro che subivano il bagno di Acido Iorico. Per un vampiro, quella era una punizione indescrivibilmente dolorosa. Marchiava per la vita.
Per un umano, però, il dolore sarebbe stato incalcolabile, e la punizione sarebbe culminata in una morte orribile. Stavano portando Sam alla sua esecuzione. E la stavano costringendo a guardare.
Il sorriso di Rexius si allargò ulteriormente, quando Sam venne incatenato al punto designato. Appena Rexius fece un cenno col capo, uno dei custodi tolse il nastro dalla sua bocca.
Sam cercò immediatamente Samantha, con il terrore negli occhi.
“Samantha!” gridò. “Ti prego! Salvami!”
Samantha, nonostante se stessa, scoppiò in lacrime. Non c'era nulla, assolutamente nulla che lei potesse fare.
Sei vampiri portarono avanti un calderone di ferro, traboccante e sibilante, agganciato alla cima di una scala. Lo misero in posizione, proprio sopra la testa di Sam.
Sam guardò in alto, verso di lui.
E l'ultima cosa che vide fu il liquido lasciare il calderone che puntava proprio al suo volto.
CAPITOLO QUATTRO
Caitlin stava correndo. I fiori le arrivavano fino alla vita, e, correndo, si creò un passaggio attraverso. Il sole, rosso sangue, si ergeva come una grossa sfera all'orizzonte.
Stando con le spalle rivolte verso il sole, all'orizzonte, c'era suo padre. O almeno, la sua sagoma. I suoi tratti erano irriconoscibili, ma lei sapeva che era lui.
Mentre Caitlin correva e correva, con tutte le sue energie, per riuscire finalmente a vederlo, abbracciarlo, il sole stava tramontando rapidamente, troppo rapidamente. Tutto era accaduto troppo in fretta, e nell'arco di pochi secondi, il sole era completamente sparito.
Si ritrovò a correre nel campo, nel bel mezzo della notte. Suo padre era sempre lì, in attesa. La ragazza sentiva che lui voleva che corresse più in fretta, che voleva abbracciarla. Ma le sue gambe non riuscivano a correre più velocemente e non contava quanto ci provasse, sembrava proprio si allontanasse sempre di più.
Mentre correva, improvvisamente, la luna spuntò alta nel cielo, oltre l'orizzonte—un'enorme luna rosso sangue, che riempiva l'intero cielo. Caitlin poteva coglierne ogni dettaglio, i rilievi, i crateri. Era così chiaro. Suo padre era ancora lì, una sagoma stagliata contro il cielo, e, quando lei provò a correre ancora più in fretta, sembrò come se stesse corrende verso la luna stessa.
Ma non funzionava. Improvvisamente, le gambe ed i piedi non si muovevano più. Lei guardò in basso, e vide che i fiori le si erano attorcigliati intorno alle caviglie e alle gambe, e stavano mutando in piante rampicanti. Erano così spesse, e forti da non consentirle di muoversi.
Non appena alzò lo sguardo, si accorse che, un enorme serpente strisciava verso di lei, facendosi largo attraverso il campo. Lei provò a lottare, a liberarsi, ma non ci riuscì. Tutto quello che poteva fare era guardare mentre si avvicinava. Appena divenne più vicino, balzò in aria, puntando dritto alla sua gola. Lei si voltò e urlò, e sentì i suoi denti conficcarsi nel collo. Il dolore era terribile.
Caitlin si svegliò spaventata, seduta sul letto e respirando forte. Si toccò la gola, e sentì due cicatrici ben marcate. Per un istante, confuse il sogno con la realtà, e si guardò intorno nella stanza, cercando un serpente. Non ce n'erano.
Si massaggiò la gola. La ferità le faceva ancora male, ma non quanto le era accaduto nel sogno. Respirò profondamente.
Caitlin era ricoperta di un sudore freddo, il cuore le batteva ancora forte. Si deterse il viso e i lati delle tempie, e potè sentire i suoi capelli freddi e bagnati aderire alla pelle. Da quanto tempo non si lavava? Non aveva fatto lo shampoo? Non si lavava la faccia? Per quanto tempo era rimasta stesa lì a dormire? Non riusciva a ricordare. E dove si trovava esattamente?
Caitlin guardò tutta la stanza. Era lo stesso posto che ricordava da qualche tempo —era in un sogno, o si era svegliata lì altre volte prima? La stanza era completamente fatta di pietra, ed aveva un'alta finestra ad arco, attraverso la quale poteva vedere il cielo stellato, e l'enorme luna piena, la cui luce filtrava attraverso.
Si sedette sul bordo del letto e si massaggiò la fronte, sforzandosi di ricordare. Mentre lo fece, fu colpita da un orribile dolore al fianco. Si toccò proprio lì, e sentì la crosta di una ferita. Cercò di ricordare quale ne fosse la causa. Qualcuno l'aveva attaccata?
Caitlin si sforzò di pensarci, e lentamente, ma sicuramente, i dettagli le si palesarono in mente. Boston. Il Freedom Trail. La Cappella del Re. La spada. Poi … veniva attaccata. Poi …
Caleb. Lui era stato lì, a vegliare su di lei. Lei aveva sentito il mondo scivolare via, e gli aveva chiesto. Trasformami, lo aveva implorato …
Caitlin si portò le mani al collo e sentì due marchi ai lati della sua gola; comprese che lui aveva ascoltato la sua preghiera.
Quello spiegava ogni cosa. Caitlin cominciò a realizzare. Era stata trasformata. Era stata portata da qualche parte, probabilmente per riprendersi, probabilmente sotto l'occhio vigile di Caleb. Si toccò braccia e gambe, piegò il collo, provò il corpo….
Si sentiva diversa, questo era sicuro. Non era più lei. Percepiva una forza illimitata correrle per le vene. Un desiderio di correre, di scattare, di sfondare le pareti, volare nell'aria. Avvertì anche qualcos'altro: due lievi bozzi sulla schiena, dietro le scapole. Molto lievi, ma sapeva che c'erano. Ali. Lo sapeva, lo sentiva, che se voleva volare, si sarebbero aperte per lei.
Caitlin si esaltò per la forza che aveva appena scoperto in sé. Voleva disperatamente provarla. Si sentiva così intrappolata – non aveva idea di quanto tempo avesse trascorso lì – e voleva verificare come potesse essere questa nuova vita. Avvertì anche qualcos'altro, del tutto nuovo: un senso di temerarietà. La sensazione di non poter morire. Sentiva che poteva commettere degli stupidi errori, che aveva infinite vite a disposizione con cui giocare. Voleva spingere le cose all'estremo.
Caitlin si voltò e guardò fuori dalla finestra, СКАЧАТЬ