Название: Promessa
Автор: Морган Райс
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Жанр: Героическая фантастика
Серия: Appunti di un Vampiro
isbn: 9781632911742
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“Caitlin?” le chiese di nuovo, dolcemente.
Lei lo guardò con perplessità, gli occhi castani belli come lui li ricordava. Ma c'era qualcosa, Caleb poteva dirla con angosciosa certezza, che non andava. Lei si manteneva sulle sue e, mentre batteva gli occhi, questi sembravano essere rivolti ad un estraneo.
“Caitlin?” la chiamò ancora una volta, con sempre maggiore preoccupazione.
Lei lo guardò, con gli occhi spalancati, e Caleb comprese, colto da un improvviso shock, che non lo riconosceva.
“Chi sei?” lei chiese.
Il cuore di Caleb sprofondò. Era possibile? Il viaggio le aveva cancellato la memoria? Lo aveva davvero dimenticato?
“Caitlin,” lui insisté di nuovo, “sono io. Caleb.”
Lui sorrise, sperando che forse l'avrebbe aiutata a ricordare.
Ma Caitlin non rispose al sorriso. Si limitò a guardarlo, con lo sguardo privo di emozione, battendo gli occhi diverse volte.
“Mi dispiace,” lei disse infine. “Ma non ho idea di chi tu sia.”
CAPITOLO DUE
Sam si svegliò al canto stridulo degli uccelli. Aprì gli occhi, e vide in alto, diversi avvoltoi volare in cerchio, Dovevano essere una dozzina e si abbassavano di più, sempre di più, apparentemente diretti verso di lui, come se lo guardassero. Come se attendessero.
All'improvviso, comprese che gli uccelli lo credevano morto e stavano aspettando la loro occasione per piombargli addosso e nutrirsene.
Sam balzò in piedi, e, in quello stesso istante, gli avvoltoi volarono improvvisamente via, come se si fossero sorpresi dalla sua resurrezione.
Sam si guardò intorno, provando a orientarsi. Si trovava in un campo, nel bel mezzo di colline ondulate. Fin dove riusciva a spingere lo sguardo, c'erano altre colline, ricoperte di erba e strani cespugli. La temperatura era perfetta, e in cielo non si vedeva una nuvola. Era molto pittoresco, e non c'era alcun edificio in vista. Sembrava proprio che fosse finito nel mezzo del nulla.
Sam tentò di comprendere dove si trovasse, in che epoca fosse, e come ci fosse arrivato. Provò disperatamente a ricostruire gli ultimi eventi. Che cosa era accaduto prima che lui tornasse indietro nel tempo?
Lentamente, ricordò. Era stato a Notre Dame, a Parigi, nel 1789. Aveva combattuto contro Kyle, Kendra, Sergei e la loro gente, tenendoli alla larga, per consentire a Caitlin e Caleb di scappare. Era il minimo che potesse fare, e le doveva così tanto, specialmente dopo averla messa in pericolo per la sua spericolata relazione con Kendra.
Trovandosi in grande inferiorità numerica, era ricorso al suo potere di muta-forma, ed era riuscito a confonderli abbastanza da creare danni considerevoli, uccidendo svariati uomini di Kyle, indebolendo gli altri ed infine scappando con Polly.
Polly.
Era stata al suo fianco per tutto il tempo, aveva combattuto valorosamente, e i due, lui ricordò, insieme avevano costituito una forte squadra. Erano fuggiti attraverso il soffitto di Notre Dame, ed erano andati a cercare Caitlin e Caleb nella notte. Sì. Tutto stava cominciando a tornargli in mente….
Sam aveva scoperto che sua sorella aveva viaggiato nel tempo, e immediatamente aveva capito di dover andare anche lui indietro nel tempo, per rimediare ai propri errori, per ritrovare Caitlin, scusarsi e proteggerla. Sapeva che lei non ne aveva bisogno: era una guerriera migliore di quanto lui fosse ora, ed aveva Caleb. Ma era sua sua sorella dopotutto, e l'impulso di proteggerla era difficile da spegnere.
Polly aveva insistito a seguirlo. Anche lei desiderava vedere di nuovo Caitlin e spiegarsi con lei. Sam non si era opposto, e, dunque, erano tornati indietro nel tempo insieme.
Sam si guardò di nuovo intorno, spostando lo sguardo verso i campi, pensieroso.
“Polly?” gridò, con esitazione.
Si diresse verso la cima di una collina, sperando di trovare un buon punto di osservazione.
“Polly!?” gridò di nuovo, più forte questa volta.
“Finalmente!” giunse una voce.
Appena Sam alzò lo sguardo, vide Polly avvicinarsi, ancora lontana contro l'orizzone mentre aggirava una collina. Trasportava una bracciata di fragole e ne stava mangiando una, con la bocca piena mentre parlava. “E' tutta la mattina che ti aspetto! Accidenti! Adori davvero dormire, vero!?”
Sam fu contento di vederla. Immediatamente, si rese conto di quanto si fosse sentito solo da quando si era svegliato, e ora era felice di avere compagnia. Capì anche, nonostante tutto, quanto fosse diventata importante per lui. In particolare a causa del modo in cui si era conclusa la storia con Kendra, apprezzava avere accanto una ragazza normale: apprezzava Polly più di quanto lei sapesse. Appena la ragazza si avvicinò e il sole illuminò i capelli color castano chiaro, gli occhi blu e la sua pelle traslucida, Sam fu sorpreso, ancora una volta, dalla sua bellezza naturale.
Sam stava per rispondere, ma, come al solito, lei non gli lasciò profferire neanche una parola. Non ci fu alcuna risposta.
“Mi sono svegliata neanche a tre metri da te,” Polly continuò, mentre si avvicinava, mangiando un'altra fragola, “e ti ho scosso, ti ho scosso, ma non ti sei svegliato! Perciò sono andata via e ho raccolto queste. Sono ansiosa di lasciare questo posto, ma ho pensato che non ti avrei dovuto lasciare agli uccelli prima di andare. Dobbiamo trovare Caitlin. Chi sa dove si trova? Potrebbe aver bisogno del nostro aiuto in questo momento. E tutto quello che fai è dormire! Dopotutto, per che cosa siamo tornati indietro se non per alzarci e andare e—”
“Per favore!” Sam gridò, esplodendo in una risata. “Non riesco a dire una sola parola!”
Polly si fermò e lo guardò, con un'espressione sorpresa, come se non avesse idea del fatto che stesse parlando così tanto.
“Bene allora,” replicò, “parla!”
Sam la guardò, distratto da come apparissero i suoi occhi blu alla prima luce del mattino; benchè finalmente avesse la possibilità di esprimersi, si bloccò, dimenticando che cosa stava per dire.
“Uh…” lui esordì.
Polly alzò le mani.
“Ragazzi!” lei esclamò. “Non vogliono mai che parli—ma neanche loro hanno mai niente da dire! Bene, non posso più aspettare qua intorno!” lei disse, e corse via, avanzando attraverso i campi, mangiando un'altra fragola.
“Aspetta!” Sam urlò, precipitandosi a raggiungerla. “Dove stai andando?”
“Perché me lo chiedi? A cercare Caitlin, naturalmente!”
“Sai dove si trova?” Sam le chiese.
“No,” fu la risposta. “Ma so dove non è – e non è in questo campo! Dobbiamo andare via da qui. Trovare la città più vicina, o edifici, o qualunque cosa sia, e capire in che epoca ci troviamo. Dobbiamo inziare da qualche parte! E questo non è il posto!”
“Ecco, non pensi che anch'io voglia trovare mia sorella!?” Sam le gridò, esasperato.
Infine, СКАЧАТЬ