Si Mr. Evans. Antonina Lentini
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Название: Si Mr. Evans

Автор: Antonina Lentini

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Современные любовные романы

Серия:

isbn: 9788873049067

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СКАЧАТЬ mi percorre lungo il viso. “Che illusa” come potevo pensare che fosse diverso. Non dovevo accettare questo stupido appuntamento. Lo sapevo che sarei finita a soffrire. “Maledizione Naomi! Perché ti ho dato ascolto?”

      Lo sapevo. Mi butto sul divano a peso morto e prendo il cellulare in mano, cerco il numero di Cade e sono tentata a pigiare il tasto “chiama”, ma una forza interiore mi impedisce di farlo.

      Nonostante non voglio più vederlo, non ho il coraggio di ammetterlo. In tutta la mia vita non ho mai sofferto per un ragazzo, tranne che con il mio ex fidanzato, Oliver Brown, che mi ha solamente usata e tolto la verginità mentre ero

      pienamente ubriaca.

      Sebbene penso che i ragazzi siano tutti uguali, credo, che Cade abbia qualcosa di diverso degli altri. Fino a pochi anni fa i ragazzi mi prendevano tutti in giro, portavo l’apparecchio ai denti, spesso mi capitava di inciampare nelle scale. Ero lo zimbello della scuola.

      Ma ora è diverso. Con Cade mi sento un’altra persona. Poggio il telefono sul tavolino di marmo grigio chiaro di fronte il divano, mi alzo e vado a bere un succo alla pesca. “Si farà sentire” mi sussurra la vocina, ma ha un tempismo pessimo.

      Anche se la mia testa mi suggerisce di dirgli addio una volta per tutte, qualcosa la contrasta.

      D’un tratto sento suonare alla porta. Con il cuore in gola, mi dirigo verso la stessa, sperando sia la persona che desidero, prima di aprire faccio un sospiro, il cuore salta un battito, metto una mano sul petto e apro. <<Noe, come stai?>> Naomi entra spalancando la porta per entrare.

      â€œO mio Dio, lei no”.

      <<Cosa ci fai qui?>> Chiedo perplessa. Perché è preoccupata del mio stato d’animo?

      <<Ho saputo quello che è accaduto con Cade.>> Giusto, lei sa sempre tutto.

      <<Non so di cosa tu stia parlando.>>

      <<Non mentire, so tutto.>> Afferma. È un detective mancato.

      <<Chi te l’ha detto?>> Insomma saranno passati trenta minuti da quando ho lasciato Cade a deprimersi da solo.

      <<Alexavier. Dopo che te ne sei andata Cade lo ha chiamato.>>

      <<Bene, a quanto pare non sa stare neanche zitto.>> Esclamo acida.

      <<Che vuoi dire? Che ha fatto oltre quello che non so?>>

      Sgrana gli occhi pieni di odio nei confronti di Cade, è preoccupata.

      <<Non temere. Non mi ha fatto del male, se è questo che vuoi sapere.>>

      <<Alex mi ha detto che Cade era turbato al telefono e mi ha consigliato di chiamarti immediatamente, ma ho preferito parlarti di presenza e vedere come stavi. Cosa è successo di preciso?>> Si siede al mio fianco sul divano, mi poggia il suo esile braccio sulla spalla e mi scruta con sguardo da sorella. Ho un fratello, più grande di me, Roy, che non sento quasi mai, vive in Russia perché sua moglie, Irina Sokolov, è di San Pietroburgo e Naomi sostituisce la sorella che non ho mai avuto.

      <<Stavamo bevendo un drink e parlavamo dei sogni che ci siamo promesse di mantenere. Quando ho detto che hai avverato il tuo di sogno ha cambiato immediatamente espressione e umore.>>

      <<Cosa gli hai detto?>>

      <<Che Alexavier è un uomo d’affari affascinante e sexy.>> Racconto. Ho quasi paura della reazione di Naomi.

      Quando ha un fidanzato non vuole che gli si facciano complimenti. È tremendamente gelosa e possessiva.

      Proprio come me.

      <<Sai che questa è gelosia?>> Afferma, con tono di una donna saggia che sa e comprende tutto.

      <<So solo che dopo questa sera, non ho più voglia di vederlo. Mi ha fatto soffrire abbastanza.>> Sono tremendamente amareggiata. Mi asciugo la lacrima che sta per scendere prima che Naomi se ne accorga. Non voglio che capisca che soffro per quel farabutto. <<Scusa.>>Dice con tono mortificato. Porta lo sguardo per terra.

      <<Per cosa?>>

      <<Per aver insistito nel farti uscire con lui.>> È avvilita.

      Riconosce sempre quando ha fatto qualcosa di cui si è pentita e questa è una di quelle volte.

      <<Non devi sentirti in colpa. Potevo anche non chiamarlo.>> Rispondo in tutta sincerità. Non voglio che stia male per una cosa che non ha commesso.

      <<Si ma io ho insistito.>>

      <<E io ho avuto il libero arbitrio. Quindi la colpa è mia.>> Faccio un sospiro. <<Voglio solamente andare a dormire in questo momento.>> Taglio corto.

      <<Vuoi che rimanga?>>

      <<No tranquilla, puoi andare. Sto bene.>> Le faccio un enorme sorriso per ingannare l’apparenza. <<So che quel sorriso è finto come l’esistenza di Sherlock Holmes.>>

      Gli occhi mi tradiscono in continuazione e mentire a Naomi è impossibile.

      <<Davvero, puoi andare. Sto bene.>>

      <<D’accordo. Ma se hai bisogno chiamami.>> Mi sorride ed esce dalla porta. <<Notte.>>

      <<Anche a te e grazie per essere venuta.>> Mi guarda con fare amorevole, poi gira i tacchi e va via. Quando chiudo la porta mi poggio contro e mi soffermo a pensare. Perché non può farlo? Perché preferisce un’avventura di una notte al posto di una storia seria? “Una fidanzata”.

      Decido di ricompormi e andare a dormire lasciandomi sprofondare in un lungo sonno.

      Anche stavolta sogno di essere intrappolata in un incendio, non capisco dove mi trovo. Intravedo Cade fissarmi.

      Indossa un paio di stivali in caucciù neri, un sovrapantalone tenuto da bretelle, un giaccone nero e un elmo con sopra una lampada. Sulla placca dell’elmo c’è scritto Fire Department City of Hilo e sotto Cade Evans, non indossa una maglia, quindi non posso che notare gli addominali scolpiti, scuriti dalla cenere e lucidi per il calore emanato

      dal fuoco.

      Lo chiamo ma sono priva di voce e non fa nulla per salvarmi. Mi ha lasciata tra le fiamme e dopo essere svenuta mi sveglio dall’incubo gridando il suo nome.

      Ho un respiro affannoso e sono immersa nel sudore quindi decido di fare una lunga doccia fredda visto che sono ancora le otto del mattino.

      Ãˆ lunedì e il mio turno è appena finito. Sono le nove di sera e decido di chiamare Naomi. <<Ciao, sei impegnata stasera?>>

      <<Ehi, sono con Alex ma possiamo raggiungerti, dove sei?>> Afferma.

      <<Al bar. No tranquilla, ne approfitterò per sistemare un po’ casa, è un casino.>> СКАЧАТЬ